Gandolin
Ciarle e macchiette
Lettura del testo

Gioco e iettatura.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

Gioco e iettatura.

 

Tra le classi sociali che credono fermamente nella iettatura, dopo gli artisti di canto, vien certamente quella dei giocatori.

Il giocatore, il vero giocatore, il giocatore di buona razza non può ammettere mai d'avere perduto per le combinazioni del gioco o per l'abilità dell'avversario; no, egli ha perduto unicamente per influenza d'una cosa o d'una persona che ha proiettato su lui tutto il fluido nefasto della iettatura.

Tra i molti e bei tipi di giocatori che conosco, uno dei più singolari è il commendatore Leopoldo Bonicelli, bolognese, capo-sezione ai ministero della guerra. Tutte le sere, dalle nove alle due dopo la mezzanotte, egli va a giocare in casa del generale Gandolfi, appassionato cultore anche lui del picchetto e dell'écarté. Quando finisce il gioco in casa Gandolfi, il commendatore Bonicelli, non ancora sazio, va a passare il resto della nottata al Club nazionale, con giocatori incorreggibili della sua specie e vi resta, certe volte, fino alle cinque del mattino.

L'iettatore è lo spavento segreto e continuo del commendator Bonicelli e i suoi amici, per farlo stranire, si divertono a mettergli intorno tutti quei tipi che gli sono antipatici e ch'egli ritiene capaci di iettatura. Quando fa un colpo cattivo o perde una partita, bestemmia tra i denti, un'occhiata torbida all'ingiro, dietro di , e appena vista una faccia nuova che a lui pare satura d'iettatura, esclama con sorriso pieno d'amara ironia:

- Sfido!

Poi, con affettazione di cortesia, ma con accento acre, si rivolge all'incognito:

- Perdoni: ha proprio bisogno di sedere vicino a me, lei? ma che le ho fatto? non potrebbe andare a sedere dall'altra parte?

 

 

Una notte, in casa Gandolfi, una disdetta inesorabile perseguitava il commendator Bonicelli che, malgrado la modestissima posta d'una liretta, già perdeva un cencinquanta lire all'écarté.

Era furioso e non sapeva su chi rovesciare la sua bile, tanto più che nessuno dei supposti iettatori si era messo dalla sua parte e stavano, invece, tutt'intorno alla sedia del generale.

Leopoldo sbuffava, borbottando:

- Devo averla addosso io, la iettatura!

A un tratto, sente qualche cosa che gli rotola sui piedi. Guarda e vede il figlio del generale, un bel ragazzino ricciuto, di nove anni, il quale si baloccava con un cagnolino maltese sopra il tappeto.

L'idea che quel ragazzino porti la iettatura attraversa subito il cervello del commendatore, il quale comincia a dire, con rabbia repressa:

- Che bel bambinone! guarda come si diverte! ah, mi fa tanto piacere, quando i ragazzini si spassano così! bravo, bravo!...

E rivolgendosi al generale:

- Perchè non lo fai mettere a letto?

- A momenti, a momenti!

Il commendatore ricomincia una partita col generale e la perde tripla. Allora guarda con occhio di terrore il ragazzo ricciuto, borbottando:

- Perdinci! figuriamoci quando sarà grande!

E poi risolutamente al generale:

- O tu mandi a letto tuo figlio, o io smetto di giuocare!

Il generale, che conosce il debole del commendatore, fa una risata, un bacio al figlio e lo manda a letto, mentre il Bonicelli dice:

- Bravo, bel ragazzino! va a letto, va a letto e.... mi raccomando.... piglia subito sonno. Buona notte!

Il ragazzino scompare; il commendatore rimescola le carte e comincia una nuova partita, esclamando:

- Mancomale!

Ma ecco che, questa volta, riperde ancora una partita e doppia.

- Fammi il piacere! - grida al generale - manda a vedere se tuo figlio dorme, se no è inutile!

Il generale, per compiacenza, manda la cameriera per informazioni....

Il figlio è già in un sonno profondo.

Il commendatore questa volta, pienamente rassicurato, ricomincia la partita e.... la perde tripla come il solito. Allora, butta le carte sul tappeto, gridando:

- È inutile! finchè quel macacco sarà in casa!...

 

 

Una notte, il commendatore perdeva più di trecento lire e vi lascio figurare lo stato de' suoi nervi. Volendo rifarsi, comincia a giocare di grosso e, in pochi minuti, perde altre duecento lire. A questo colpo, si alza e va attorno per il salotto, cercando qualche cosa che non trova.

- Che cerchi? Che vuoi?

- Un paio di forbici.

Un servitore gli porta un paio di cesoie: lui, allora, piglia una sedia, l'accosta alla parete, sale sopra la sedia e si mette.... a tagliare il naso d'una regina Ester dipinta a olio, grandezza naturale, dicendo furiosamente:

- Sono due ore che questo vigliacco d'un naso mi porta sfortuna!

 

 

Nei due mesi di luglio e agosto, il commendatore per solito è ai bagni di Civitavecchia e la sua manìa di giocare è talmente forte e invincibile, che si rassegna a giocare col primo che gli capita; così che certe volte gli succede di aver che fare, senza saperlo, con qualche figurotto, con qualche cavalier d'industria.

Un anno fa, egli aveva incontrato un intrepido giocatore d'écarté, che nessuno sapeva chi fosse, donde venisse; a ogni modo, il commendatore giocò, perdette e gli parve di accorgersi che il gioco del suo compagno non fosse così limpido, così leale, come avrebbe dovuto essere. Nondimeno, piuttosto che non giocare, si rassegnò a un compagno simile, ma sottoponendolo a un'incessante vigilanza.

A un certo punto d'una partita, il commendatore osservò bruscamente al compagno che segnava quattro, mentre non ne aveva che tre.

- Ah! è vero; - rispose tranquillamente il giocatore sospetto; - m'ingannavo.

- Domando scusa: non è voi, che ingannavate!...

 

 

Il Bonicelli, che aspira al grado di capitano nella territoriale, viene esaminato dal colonnello. Ma la sua mente è fissa all'écarté.

Il colonnello gli sottopone questo quesito:

- La vostra compagnia è a pied'arm sulla piazza del Quirinale. Esce il re. E voi?

Lui, franco:

- Il re?... segno un punto.

 

 

 

 


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on touch / multitouch device
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2011. Content in this page is licensed under a Creative Commons License