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L'uccello del malaugurio.
Mauro Mortori, degno del suo nome, è ipocondriaco e vede tutto in nero cupo. Anzichè nella camera da letto, egli dormirebbe più volentieri in una camera ardente. Il suo discorso è lugubre, i suoi gesti sono sepolcrali, la sua barba è funerea, il suo temperamento è cadaverico. Per via, se incontra un amico, gli domanda:
- Che hai? ti senti qualche cosa?
- Niente: sto benone.
- Eppure, mi sembri smagrito assai.... e poi, sei giallo, giallo.... si direbbe che stai per aver l'itterizia.
- Ma va un po' all'inferno te e l'itterizia!
- Dà retta a me: un buon purgante.... due oncie di sale inglese....
In questi tempi di casi sospetti, Mauro è nel suo elemento.
- Credete a me, - dice, - muoiono come tante mosche.
E fa un certo movimento con le dita adunche quasi avesse in pugno una manata di moribondi da spargere al vento.
Appena entra nella trattoria, è uno sgomento generale di tutte le sue conoscenze: poichè egli fa il giro delle tavole, guarda i piatti, e poi esce a dire:
- Come! lei, signor Paolo, osa mangiare dei cardi al burro? ma se ne guardi bene! iersera, un giovane, più robusto di lei, ha mangiato i cardi al burro e stamane gli davano l'olio santo.
Oppure:
- Dell'arigusta! scommetto cento lire che vi resta sullo stomaco.
Se va in teatro, sparge tosto l'inquietudine tra i vicini, cominciando a manifestare gravi dubbi sulla solidità delle corde che reggono l'enorme lampadario e assicurando poi che un architetto ha visto dei larghi crepacci nel soffitto.
- Ancora un po' che piova - soggiunge - e casca giù a pezzi e bocconi; se poi casca intero di schianto, com'è probabile, felicissima notte!
- Ma guarda dove han messo quei candelabri! a momenti dàn fuoco alla quinta.... è tutta carta.... farebbe un lampo come un barile di polvere.
E se ciò non basta, ha cura di chiedere ogni cinque minuti:
- Scusate, signori: non vi sembra di sentire una gran puzza di gaz?
Peggio poi se viaggia in ferrovia: non parla che di disastri, di scontri, di frane che hanno sepolto interi convogli; sì che i compagni, specie poi se donne, si sentono venir la pelle di cappone. Se si dà il caso ch'egli abbia a traversare la galleria dei Giovi, non si dimentica di dire, appena entrati nel tunnel:
- Se la facciamo franca, possiamo portare un voto alla madonna.
Quando il treno rallenta, avvicinandosi a una stazione, Mauro s'affaccia allo sportello, e poi dice ai compagni:
- Che c'è? -
- Il treno va piano, perchè si sta per passare un ponte che minaccia rovina. -
Ierlaltro, vede in galleria un amico d'infanzia, gli corre incontro e lo abbraccia, dicendogli:
- Eh.... pare di sì.
- Oh Dio! m'avevano detto ch'eri morto di pleurite. Dev'essere stato un equivoco.
- Ah, non ti puoi figurare il dolore che ho provato; ho pianto tutta la notte.
- Oh di niente!... sarà per un'altra volta. -