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Alfabetica [« »] lavoretti 1 lavori 8 lavoriamo 1 lavoro 26 lazzaro 1 lazzi 1 lazzo 1 | Frequenza [« »] 26 famiglia 26 fece 26 ghiacciaie 26 lavoro 26 lire 26 modo 26 sia | Giuseppe Giacosa Novelle e paesi valdostani Concordanze lavoro |
Racconti
1 2| fino a crepolarla. Gran lavoro seguiva là dentro! Sentiva 2 3| fatica; senza contare che il lavoro compiuto appare evidente 3 5| intirizzita. A quell'ora il lavoro sa di pena, una pena lunga 4 5| raccoglie e l'aurora li trova al lavoro. E via per dell'ore, muti, 5 5| rinvigoriti i muscoli. Allora il lavoro diventa verboso; l'aria 6 5| roccia, gli strumenti del lavoro diventano argomento di osservazioni 7 5| di una collera cieca. Il lavoro non sa più di pena, la lotta 8 5| immaginare, non dico un lavoro, chè la parola è troppo 9 6| e Guglielmo seguitava il lavoro.~ ~Teresa e la madre vivevano 10 6| mattina Teresa tagliava per il lavoro della giornata e poi insieme 11 6| polenta.~ ~Ma il maggior lavoro era il notturno. Dopo cena, 12 6| Teresa seguiva sveglia il suo lavoro; sapeva che ogni martellata 13 7| contadino quindi va solo al lavoro e ne ritorna solo. Manca 14 7| dal pericolo. Il peggior lavoro lo fanno i pastori di pecore 15 8| certo da lui preveduta. Che lavoro faticoso mi toccava di fare 16 8| lavoriamo per vivere ad un lavoro che non è certo più disutile 17 9| menti. Vi attribuiscono un lavoro facile e proficuo in sommo 18 10| indosso. Era il suo gran lavoro, la pulizia. Natale istesso, 19 10| come si era fatto abile al lavoro! Tuttavia, di quando in 20 10| cui viveva per metterlo al lavoro? Lo dicesse Natale lì presente, 21 13| rimaneva che poco e facile lavoro, quando il brav'uomo rovinò 22 14| vistolo affamato e senza lavoro, pattuì con lui che ogni 23 16| sembrano trastulli. Per essi il lavoro invernale, meglio che di 24 16| Ma quale vita! E quale lavoro! Quel poco pane il villano 25 17| avrebbe richiesto troppo lungo lavoro: si finì ch'egli si mise 26 17| la cosciente attività del lavoro. Così mi ingombrava il cervello