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Alfabetica [« »] eppure 5 equilibrio 1 equivale 1 era 497 erano 86 eravamo 7 eravate 1 | Frequenza [« »] 682 per 619 una 567 i 497 era 497 si 495 del 464 della | Giuseppe Giacosa Novelle e paesi valdostani Concordanze era |
Racconti
1 1| per quel tratto di strada era un cavallo coronato, e spezzata 2 1| redini, in tre anni non s'era rotta una tirella. Per strada 3 1| frustata.~ ~Il suo vezzo era passato negli altri e l' 4 1| accoppiamento di quelle due voci era diventato nella valle quasi 5 1| amicizia e di mutui servigi. Era servizievole, di buona memoria, 6 1| inverno, quando la diligenza era vuota, egli sapeva con arte 7 1| che splende alla luna, c'era anche ieri. - Te le vuoi 8 1| da quindici anni, e vi s'era arricchito ed impinguato. - 9 1| arricchito ed impinguato. - Era un grosso omaccione dal 10 1| già il padre prosperava, era chiamata mademoiselle dai 11 1| nome di Pèro [Pietro] non s'era mai potuto nobilitare con 12 1| nobilitare con un sour, ed era somma grazia se negli ultimi 13 1| zio grigio].~ ~Soura Gin era dotata di una grassezza 14 1| tutto, compresi i cavalli, era sempre dappertutto, ma più 15 1| Giac. Una volta che a Giac era toccato un potentissimo 16 1| una perla di cocchiere, era naturale che la figliuola 17 1| tappa, così vestito com'era, colla blouse di tela blu 18 1| pensato, furbo, dove non era altra parola che d'affari, 19 1| lettera di traffico, la voce era piena d'impeti e di caldezze 20 1| vittoria insperata.~ ~Il danaro era sulla tavola. - Essa seguitava: 21 1| carezza ammirativa che c'era in quelle parole: nelle 22 1| imperante. Questa volta era la vera America aurifera 23 1| cartellone sull'alto dov'era scritta a lettere bianche 24 1| scese colla fretta lenta cui era costretto, e trovò la figliuola 25 1| graticolata e dove la lampada era un carboncino rosso agonizzante, 26 1| vincere la concorrenza, gli era tornato in danno e scorno, 27 1| di gente, e semivuota non era mai.~ ~Che spina al cuore 28 1| servizio alla svizzera, ma non era impresa da pochi giorni. 29 1| ne soffriva, l'asma gli s'era fatta più forte e frequente, 30 1| asma lo soffocava, ma non c'era verso di farlo salire in 31 1| la tratteneva; il cortile era pieno di gente e ne veniva 32 1| pericolo scampato.~ ~Barba Gris era morto.~ ~Giac e Gin si sposarono 33 2| caccia alpina, della quale era gelosissimo; di più i frodatori 34 2| delle peste, il pianoro era bruscamente troncato da 35 2| burrone, benchè strettissimo, era troppo largo anche al salto 36 2| cacciatori in paese ce n'era tanti, che valli a scoprire. 37 2| precipitò verso il Rosso. Era vivo ed in sensi; con uno 38 2| uno sforzo violentissimo s'era raccolto a sedere e stava 39 2| bastare al peso, il ferito era un demonio di omaccione 40 2| precipizio per la più diritta.~ ~Era forse l'una pomeridiana. 41 2| ogni traccia di candore era sparita ed un'erbetta minuscola 42 2| la sua montagna; non si era mai avveduto di conoscerla 43 2| case della gente non ce n'era; pazienza saranno un'ora, 44 2| non aveva mai rinculato.~ ~Era un buon diavolaccio in fin 45 2| colla moglie, perchè egli era stato un bel pezzo di giovinotto 46 2| dicevano di no, e a quel marito era stata somma grazia tacere 47 2| facessero le ferite. Ma era un fanciullo ad accorarsi 48 2| fa parentela. E poi egli era vittima delle guardie, e 49 2| fondo o se ne compiacesse; era l'idea che stava lì ferma 50 2| nessuno veniva. Che tempo era passato? Benchè i valloni 51 2| soffio freddo del tramonto era imminente. Egli lo vide 52 2| di prima.~ ~Ma il segno era dato! Quella potente onda 53 2| risplendere ancora, la giornata era finita. La crosta del nevato 54 2| sospetto sordo e confuso si era insinuato di mezzo ai pensieri 55 2| corpo. Più che un sospetto, era una tentazione. Rifacendo 56 2| probabilità di soccorsi, era giunto a dimenticare il 57 2| lasciò più un istante; ma non era sua, era del compagno e 58 2| istante; ma non era sua, era del compagno e sentiva che 59 2| aveva fatto! Ora la salvezza era certa e vicina. Gli pareva 60 2| parte?~ ~Su dal burrone gli era giunto il rumore di pietre 61 2| tutta deserta.~ ~L'ombra era venuta, tutta la valle era 62 2| era venuta, tutta la valle era scura, il sole fuggiva dai 63 2| istupidito.~ ~La mattina era ancora vivo: il giorno gli 64 2| nettissima di mente. Del Balmet era inutile sperare; ma le guardie 65 2| la coscia specialmente era divenuta grossa e tirava 66 2| lagnava più, non pensava più. Era in uno stato delizioso di 67 2| lasciarlo solo così com'era ed immobile.~ ~Verso l'ora 68 2| di non si muovere, che c'era lui, che con un soffio avrebbe 69 2| piombo. La sete gli cresceva, era divenuta ardente, insopportabile, 70 3| male. Il modo con cui mi s'era offerto, il suo contegno, 71 3| straordinaria, tutto in lui m'era argomento di grave sospetto. 72 3| Ora di muli non ce n'era pur uno e la sola guida 73 3| saperne di portar peso. Era dunque in pericolo, non 74 3| ad alta voce: Jacques.~ ~Era un bell'uomo alto alto, 75 3| quindici lire.~ ~Il prezzo era più che discreto; ma l'amico 76 3| terra. Appena avviato s'era messo a discorrere, ma fosse 77 3| Certo a quel modo la salita era più divertente e spedita; 78 3| in certi punti il canale era così scosceso da impensierire. 79 3| montagna. Allora l'amico s'era messo a camminare per suo 80 3| Pericolo di vita non c'era mai, ma quel vederlo su 81 3| vuoto fino alla cima. Dov'era andato colui? Il suo aspetto, 82 3| accorgevo che il passaggio c'era sempre, anzi che andava 83 3| gridare al vento. Se non era della valigia, credo che 84 3| quasi liscio della roccia si era fatto sdrucciolevole per 85 3| vena d'acqua, ed egli s'era fermato per darmi mano che 86 3| avervi presso di me.~ ~- Mi era parso che le piacesse di 87 3| discorso, ma questa volta era lui che non ci mordeva. 88 3| lui che non ci mordeva. Era spuntato il sole, egli s' 89 3| spuntato il sole, egli s'era levata la giacca e la portava 90 3| la diede avvertendomi che era carica. Fui tentato di serbarla: 91 3| primi nevati. Il canale s'era allargato e la montagna 92 3| non aveva un filo d'erba. Era tutta una rovina di massi 93 3| trasse sigari e tabacco. Era un contrabbandiere. Scendendo 94 3| Ora che il suo secreto era stato lui a dirmelo, non 95 3| difensori.~ ~La mia guida s'era trovata una volta, inerme, 96 3| tiro di due doganieri e n'era scampata per miracolo. Un' 97 3| seppi solo ieri sera che non era tornato. Ciò m'inquieta. 98 3| dolcezza supplichevole c'era in quelle parole: Vuole, 99 3| volta, perchè sulle vette era inutile cercare.~ ~Sul ghiacciaio, 100 3| smarrimmo ogni traccia; era nevicato di fresco e la 101 3| nevicato di fresco e la neve era tutta vergine e piana. Dopo 102 3| undici di sera. La casa era tutta scura e silenziosa, 103 3| verrà il pretore per l'atto. Era seduto sulla neve, i piedi 104 4| la padrona della locanda era una vecchia zitellona sospetta 105 4| compaesani e tutto il villaggio era indebitato con lei; ma il 106 4| con lei; ma il suo aspetto era così rigido e severo, e 107 4| vedono! Di più nell'osteria c'era una camera dove non era 108 4| c'era una camera dove non era mai entrata anima viva e 109 4| raccontavano che anche quand'era giovane e bella da dipingere, 110 4| sospettata incinta.~ ~L'accusa era fondata sulla testimonianza 111 4| riconoscere che ciò non era, perchè vidi la padrona 112 4| maggiore possibile intensità. Era una donna alta, asciutta, 113 4| sicura denunzia di parrucca. Era pallida di un pallore muto 114 4| domestica. Mentre cenava era un continuo salire e scendere 115 4| essenza mi persuadevo che non era rumore d'acqua. L'acqua 116 4| Il mormorio che sentivo era invece senza fine eguale, 117 4| e la debellavano. Non c'era verso che potessi durare 118 4| lontano. Il mormorìo invece era vicinissimo ma la sua causa 119 4| durava misteriosa, anzi era accresciuta di mistero.~ ~ 120 4| rimesso ginocchioni; ma oramai era sola a pregare; l'altro, 121 4| mi annunziò che il briaco era all'aperto nel gran silenzio 122 4| nella mia stanza il mormorio era cessato, ma non potei chiudere 123 5| salita fino alla miniera era durata quattro ore di buon 124 6| RHEDY~ ~ ~ ~Guglielmo Rhedy era nativo di Gressoney-la-Trinité, 125 6| come è l'uso del paese, era composta di due piccole 126 6| casa di Guglielmo Rhedy era tutta in muratura. L'aveva 127 6| essendo ultimate, il Lysbak era venuto a dimorarvi colla 128 6| l'altra casetta così com'era, le muraglie ritte, le finestre 129 6| serventone da fatica. Guglielmo era allora caporale di artiglieria 130 6| ed il padre Rhedy non si era però, malgrado la vicinanza, 131 6| per un senso di bontà, si era profferta di aiutare le 132 6| rifiutato i servigi. Ne era seguìto uno stato di ostilità 133 6| piano davanti alla casa era stato diviso da uno steccato 134 6| congedata la domestica, e si era dato al mestiere di falegname 135 6| per leggere. Perchè Teresa era stata allevata in un educandato 136 6| chiuso il contratto e la casa era stata venduta con la clausola 137 6| sarebbe rimasta, e perchè era solida e posta in un luogo 138 6| steccato che spartiva l'aia era caduto; le due donne, non 139 6| rimanesse a terra, anzi, perchè era brutto a vedersi, una notte 140 6| delle Lysbak.~ ~Così l'aia era spazzata e Guglielmo poteva, 141 6| erano state mai.~ ~Guglielmo era un bel giovane aperto e 142 6| bisognava bene dire dove era andato, ed i pericoli superati 143 6| Guglielmo. Finalmente questi s'era avveduto che a stare senza 144 6| prezzo, protestando, ed era vero, che bisogno di vendere 145 6| ne partiva soddisfatto.~ ~Era sul finire d'ottobre, una 146 6| ultimo prato.~ ~- Questa casa era proprio destinata ad un 147 6| bene da un pezzo, che se n'era accorto quel dato giorno, 148 6| come una lama; la madre era in casa in faccende; la 149 6| stanze dalla sua parte; non c'era che da rivestire di tavole 150 6| colla salute di Teresa non era difficile trovare impiego; 151 6| trovare impiego; il meglio era partir subito. Ma l'idea 152 6| stagione più intima, lontani, era insopportabile al Rhedy. 153 6| anticipò la venuta. La valle era tutta bianca, gli abeti 154 6| cascata daccanto la casa era ghiaccio vivo: solo un filo 155 6| Ma il maggior lavoro era il notturno. Dopo cena, 156 6| faccia alla finestra ne era illuminata per lunghissima 157 6| arrossiva come un fanciullo. Era sicuro che Teresa seguiva 158 6| dell'opera; l'opera sola era necessaria e premeva, l' 159 6| giunse a Zermatt. Là Teresa era aspettata per un impiego 160 6| Quel cielo azzurro di là era il cielo della Svizzera, 161 6| da Zermatt; invece qui c'era di mezzo il gran gigante, 162 6| affetto, sobrie e gravi com'era la sua indole.~ ~In principio 163 6| a Zermatt. La più corta era valicare il Lysjoch e scendere 164 6| accompagnavano. La giornata era incantevole. Guglielmo, 165 6| Cime Bianche; alle undici era al lago, a mezz'ora dal 166 6| eternità!~ ~Ma dal lago dov'era, inerpicandosi su per le 167 6| dal vento. Oh! oh! non c'era tempo da perdere, e la più 168 6| lui un cielo tempestoso. Era la maggiore bufera che egli 169 6| poteva, lontano tre passi era buio fitto, un freddo umido 170 6| volle riporsi in cammino. Era stato fino allora appoggiato 171 6| diceva che la sua Teresa era là buona e serena, intenta 172 7| corno rauco da capraio. Era infatti un capraio, un ragazzo 173 7| D'erba proprio non ce n'era un filo, solo qua e là qualche 174 7| pericolo e in ciò forse era la sua salvezza. Il mandriano 175 8| conosciuto per l'addietro. Era un gobbo, che mostrava nell' 176 8| gigante nano. In complesso era piccolo ma spaccava passi 177 8| per peccatacci ai quali era da gran tempo insufficiente, 178 8| compagnia, e se la torre non era crollata finora, ne potevano 179 8| che più mi colpiva di lui era la sincerità infantile del 180 8| bellissima, poco alla volta s'era oscurita. Quando ci levammo 181 8| cominciò a nevischiare. S'era in fine d'aprile. Giù per 182 8| stanza, benchè senza fuoco, era intiepidita dal fiato ben 183 8| cassetto dello scrittoio, dove era chiuso col breviario, un 184 8| lui che poche parole, mi era nato un vivo desiderio di 185 8| preti e buoni curati.~ ~Si era fatto rosso in viso e mi 186 8| costumi alpestri, ma non era che un rigiro per giungere 187 8| acconciasse alla solitudine cui era costretto e come la riempisse.~ ~ 188 8| che mi ero fatto di lui era forse troppo alta e quel 189 8| tutto nelle mie mani.~ ~Non era sciocco, tutt'altro, ma 190 8| sciocco, tutt'altro, ma era un uomo contento, una mente 191 8| acquiescenza ai fatti non era turbata. Avevo sperato un 192 8| che più mi indispettiva era il vederlo abbandonarsi 193 8| giusto, chiaro e sobrio; c'era poi nella limpidità del 194 8| per lunga dimestichezza. Era un uomo pratico, che si 195 8| pervertendole le facoltà mentali. Era forse mansuefatto dalle 196 8| anima, la mia presunzione era ben giustamente punita, 197 8| e condiscendente che gli era piaciuto di assumere, rendeva 198 8| la vergogna. Non gestiva. Era ritto in piedi coi due pugni 199 8| anni. Sicuro. Mio padre era sguattero in un albergo 200 8| la vista della valle, c'era una casa rustica di discreta 201 8| intorno ed il ponticello era destinato esclusivamente 202 8| esclusivamente al suo servizio. Ne era padrone un tal Vincenzo 203 8| quale l'aveva comprata ed era venuto a dimorarvi colla 204 8| nostro prete, da vice curato, era stato promosso a curato 205 8| qualche tavola di prato. Egli era un brav'uomo, allegro e 206 8| dipingere, lo adorava e ne era adorata, e vivevano tutti 207 8| questa del marito. La donna era incinta di due mesi; il 208 8| di una volta. Il bambino era bello e sano come i primi, 209 8| certezza. Il nuovo nato era un cretino.~ ~Da quel giorno 210 8| sulla bocca bavosa. Il più era quando il bambino dormiva. 211 8| dei godimenti esaltati; era sicura che Gian-Paolo, addormentandosi, 212 8| le diverse sembianze! C'era però una sensazione che 213 8| le lacerava il cuore, ed era la paura che il fanciullo 214 8| nella stanza maritale dov'era coricato Gian-Paolo, e là, 215 8| appena la messa, la chiesa era ancor piena di gente, essa 216 8| grande urlo di dolore... S'era lacerato un labbro e rotti 217 8| Vincenzo non aveva vizi ed Anna era economa ed industriosa; 218 8| di freddo: infatti quella era una ghignataccia al primo 219 8| quando egli ci venne, non v'era che uno scemo, un vecchio 220 8| vista della disunione che ne era derivata fra i parenti lo 221 8| pergola della via maestra dove era il giuoco delle boccie, 222 8| capitasse dai vicini villaggi, era sicuro di trovare apparecchiato 223 8| scilinguare: Le mousieu.~ ~Ed era un coro di risate schiette 224 8| marcie rauche e tonanti, era lui Gian-Paolo, che durante 225 8| benefico e datore di vita era troppo astratto il concetto. 226 8| stata un'opera buona? Non era egli abbastanza disgraziato 227 8| disgraziato ed inerme? Non gli era abbastanza avversa la vita, 228 8| dopo prove e riprove, s'era convinto che in essi l'amore 229 8| in essi l'amore paterno era morto afflitto e che non 230 8| morto afflitto e che non c'era via di poterlo risuscitare. 231 8| risuscitare. Ma il fanciullo, non era viziato, poverino, e chissà 232 8| viva. Il giorno innanzi era piovuto a catinelle dodici 233 8| ore filate, ma il cielo s'era rifatto di quel sereno che 234 8| quel sereno che dura e non era seguita la menoma disgrazia. 235 8| tronchi travolti, quello era il rifugio più sicuro; stavano 236 8| verso il monte, e la casa era tramezzata da due muraglie 237 8| fienile, in mezzo alla fornace era apparsa la figura mostruosa 238 8| sembrava centuplicarsi; e non era più solo, dieci mostri orribili 239 8| loro ogni fibra paterna, s'era tosto dileguata.~ ~E Gian-Paolo 240 9| ci ho gusto.~ ~Il fatto era seguito così:~ ~Erano tre 241 9| collera inquieta. Egli di là c'era passato un'altra volta e, 242 9| sapeva la strada; non ch'era nè tempo nè agio di fare 243 9| persuasione di vederci giusto s'era nell'alpinista invelenita 244 10| dignità naturale e disinvolta, era agile e sicuro, servizievole 245 10| dovessimo affrontare pericoli, s'era tuttavia stabilita fra me 246 10| signore. È naturale.~ ~S'era oscurito in viso e non aggiunse 247 10| fece capire che quello non era luogo da discorsi, infatti 248 10| La mattina del domani era di buon umore più che non 249 10| Fra una canzone e l'altra era verboso e gaio, raccontava 250 10| batter d'occhio il cielo s'era oscurato: la nebbia invadeva 251 10| tempaccio orribile! Non era la burrasca sfrenata che 252 10| rassicurante della forza buona. Era tornato l'uomo grave e premuroso 253 10| anzi, ribattevo sul pagare, era pagato, lo pagavo, doveva 254 10| egli da me; che prepotenza era la sua! Al postutto, facesse 255 10| Padrone.~ ~- Entrai solo. Era il solito cascinale pastorizio; 256 10| quando le ebbi detto che era bella, mi rispose in modo 257 10| pensiero d'altro cammino. E poi era appena il mezzogiorno, che 258 10| coraggio.~ ~Il tempo non era mutato; lo stesso fumo rassegato 259 10| passi smarrito nella nebbia. Era là, solo, avvolto nel cielo 260 10| dappresso si levò in piedi: era livido, batteva i denti, 261 10| eredità paterna, il suo avere era computato a cento mila lire, 262 10| annunziò che il nuovo venuto era un maschio, egli aperse 263 10| proprio come un principe. Era bello, intelligente, buono 264 10| differenza dell'età. Non c'era luogo disastroso dove Natale, 265 10| assiderato dal gelo, Daniele era scivolato dallo scaglione 266 10| aveva ceduto al peso e s'era inabissato.~ ~Quando la 267 10| vicine e le ghiacciaie dove era sepolto suo padre, temprando 268 10| soldato avrebbe servito il Re. Era forte come un leone. Una 269 10| bene e se la sposò così com'era senza un soldo di dote nè 270 10| braccia gratuite in casa ce n'era bisogno. Maria Maddalena 271 10| loro mariti.~ ~Al brav'uomo era durata una tale adorazione 272 10| veramente il patrimonio era scemato, e che il morto 273 10| morto là del ghiacciaio non era stato troppo previdente! 274 10| Mai più! Maria Maddalena era povera? Ragione di più per 275 10| baronessa.~ ~Oh, Maria Maddalena era una moglie docile che non 276 10| mai una macchia indosso. Era il suo gran lavoro, la pulizia. 277 10| del camino, se prima non s'era calzato di fresco e mutata 278 10| indosso. Maria Maddalena era vissuta più anni in Aosta 279 10| anche a costo di sacrifizi. Era la prima volta che gli parlava 280 10| perchè vedesse che non c'era malo animo in lei, gli regalò 281 10| anch'io.~ ~Otto giorni dopo era a cena dai Lysbak un cugino 282 10| fresco dalla Baviera dove s'era arricchito. La vecchia dormiva 283 10| tutta la forza virile che era ne' suoi muscoli dovesse 284 10| baciare. La sua gran festa era di assistere alla toeletta 285 10| lui e quando l'ingorda che era cercava il seno materno 286 10| lavorava di voglia, come si era fatto abile al lavoro! Tuttavia, 287 10| di certo, così ricco com'era, non dava ad imprestito 288 10| d'altronde la vecchia s'era fatta avara. Maria Maddalena 289 10| La Lena a sette anni era un fiore rosso di melagrano, 290 10| colla moglie, questa gli si era apertamente rivoltata; era 291 10| era apertamente rivoltata; era stanca infine delle sorde 292 10| sapeva bene che suo studio era di guastarla col marito, 293 10| muso le sue ragioni che non era una vita questa.~ ~A Natale 294 10| bastavano, anzi che ce n'era d'avanzo e fecero il viaggio.~ ~ 295 10| uscio, non la faceva più. Era stato sempre buon figlio, 296 10| stato sempre buon figlio, era buon marito e buon padre, 297 10| obbiezioni della vecchia; non era il passo del Lysjoch, in 298 10| e in due giorni il giro era fatto.~ ~Partì la notte 299 10| salita, la neve in terra era tanta che colmava i burroni.~ ~- 300 10| pensiero doloroso! Perchè gli era venuto? Non l'avrebbe cacciato 301 10| spiacevole. Intorno a Lena, che era la più bella, si affollavano 302 10| altro della sala. Lo sfregio era patente. Il cugino aspettò 303 10| farle urlare dal dolore. Era la prima volta che montava 304 10| sgarbo che hai commesso. Era tuo parente, Lena; sua madre 305 10| parente, Lena; sua madre era sorella di mio padre. Perchè 306 10| piazzetta della chiesa dov'era l'osteria; ma non vi giunse, 307 10| smesse di bere, ma il male era fatto; la moglie era andata 308 10| male era fatto; la moglie era andata piagnucolando per 309 10| famiglia. Quel tale Frantz che era salito per levar Daniele 310 10| neve, giusto nel punto dove era caduto Daniele, una macchia 311 10| macchia nera che non gli era mai apparsa gli anni addietro. 312 10| quel luogo il ghiacciaio era altissimo e compatto.~ ~- 313 10| corteo. La stagione estiva era appena in principio, non 314 10| appena in principio, non c'era forestieri nel villaggio; 315 10| tranquilli, quando Lena era piccina. Natale, superstizioso, 316 10| superstizioso, pensava che suo padre era riapparso sulla faccia del 317 10| sua vita, tenne duro. S'era finalmente persuaso che 318 10| persuaso che lo scredito in cui era caduto presso la moglie 319 10| assetto del patrimonio, egli era fermamente risoluto a conseguirlo. 320 10| soldo. Quel poco di suo era venuta man mano mettendolo 321 10| lista dei debiti dei quali s'era avveduta.~ ~- La pitocca, - 322 10| il debitaccio scoppiò che era grosso davvero. Ventimila 323 10| debito saldato, perchè quello era l'avere di Lena, di questa 324 10| lamento, il rovescio; essa era avvezza alla miseria perchè, 325 10| arrossiva a confessarlo, era nata povera e cresciuta 326 10| propria vita dal giorno che era entrata nella casa dei Lysbak. 327 10| nella casa dei Lysbak. Chi era stato a levar Natale dall' 328 10| Natale lì presente, non era stata lei forse? E quando 329 10| pover'omo soffriva! Gli era venuto un tic nervoso ai 330 10| bocca che non si chetava. Era bianco come un cencio e 331 10| appariva quale veramente era seguito, con tutte le circostanze 332 10| colpi di ingratitudine. Era venuta la volta di quella 333 10| volendo da quel buon padre che era provvedere all'avvenire6 334 10| rinunziare all'impresa. Natale era sempre robusto e premuroso 335 11| MINUETTO~ ~ ~ ~Mio padre era nativo di Celano, negli 336 11| Celano, negli Abruzzi, donde era sceso in Roma giovanissimo 337 11| famiglio, perchè, amante qual era della buona musica, aveva 338 11| specialmente ne impazzivano: era bello, vivacissimo e pronto 339 11| ed acerbo; ma mio padre era paziente e contava col tempo 340 11| La padrona della spinetta era una bella vedova di ventidue 341 11| il fermo proposito in cui era venuto di prender moglie.~ ~ 342 11| rimuginando nel cervello, s'era armato d'una grande pazienza 343 11| capitavano in Ollomont. L'accusa era assurda, il vecchio Lautou 344 11| presso una zia materna donde era tornata da soli quindici 345 11| dava buon reddito, la casa era bella ed agiata e la vita 346 11| che una povera astuzia era la nostra, si levava di 347 11| ogni difficoltà. Mio padre era conosciuto in tutta la valle 348 11| mio padre fin da quando era organista in Aosta, gli 349 11| qualità di secondo violino e m'era durata di quel soggiorno 350 11| giovanissima e festevole, si era molto compiaciuta della 351 11| all'arte sua prediletta, era tornata la fiducia nella 352 11| quale certo quello sguardo era diretto, ma non c'era verso 353 11| sguardo era diretto, ma non c'era verso di venirne a capo.~ ~ 354 11| giungemmo ad Issogne la contessa era uscita a diporto. Fummo 355 11| forze e d'intelletto.~ ~Era basso, magro, trasandato, 356 11| beltà della contessa non era un errore della mia mente, 357 11| contessa dissipò tali dubbi. Era veramente giovane e bella, 358 11| caldezza del suo sguardo, si era d'un tratto composto il 359 11| riposata. Oh quella non era donna da provocare e sostenere 360 11| luccicante del fiume. C'era nell'aria come un tanfo 361 11| lontana ed imminente; e già s'era scordata di me e ancora 362 11| sicuro alla mia stanza. Chi era levato a quell'ora nel castello? 363 11| inzuppato. Già entrandovi m'era parso di sentire un romore 364 11| non al mio apparire poichè era buio fitto, ma al suono 365 11| seguito nelle sue fattezze. Era trasfigurata; gli occhi 366 11| abbandono delle sue movenze, ond'era ammollita la nativa signoresca 367 11| amava e l'uomo del suo amore era stato da lei col favore 368 11| notte procellosa. D'onde era venuto? Dove s'era nascosto? 369 11| D'onde era venuto? Dove s'era nascosto? Chi era? Perchè 370 11| Dove s'era nascosto? Chi era? Perchè non appariva traccia 371 11| che nessuno prima di voi era entrato là dentro.~ ~- Nessuno.~ ~ 372 11| del conte, di terreo che era per le lentiggini, s'infiammò 373 11| per impedirle di uscire. Era imminente qualche violenza 374 11| Sotto l'atrio tutto era chiuso; allora traversai 375 11| quella è il tranello. L'uscio era normalmente chiuso, dunque...~ ~- 376 11| chiuso, dunque...~ ~- Quello era aperto, - risposi.~ ~- Infatti! - 377 11| disse che la contessa s'era chiusa nel suo quarto. Il 378 11| dimorato un pezzo a Parigi, era poco familiare colla nobiltà 379 11| invecchiata di dieci anni. Era stata malaticcia tutto l' 380 11| terre luminose e calde dove era nato mio padre e che io 381 11| aveva aperto lo sportello ed era scivolata in terra.~ ~- 382 11| porticina e sparì nell'andito.~ ~Era spiovuto; una casa gialla 383 11| tranquillati scodinzolavano. Era passata una compagnia di 384 11| affievolendosi laggiù lontano s'era taciuta da un pezzo, e via 385 11| diporto. La casa gialla era già ombrosa fino al primo 386 11| seconda compagnia colla musica era venuta appressandosi di 387 11| appressandosi di là donde s'era dileguata la prima, e già 388 11| subito.~ ~Quella sera c'era ballo a Corte; ammalatosi 389 11| la mano. E ancora la sala era vuota. Che sarebbe stato 390 11| spalle ignude, quale mi s'era mostrata poc'anzi, nel vano 391 11| piccino mio! - La Corte era dunque entrata, mi erano 392 11| Ecco la contessa. Com'era bella! Non era il Re quel 393 11| contessa. Com'era bella! Non era il Re quel vecchio che le 394 11| uomo del suo cuore; egli era là certo, perduto nella 395 11| sfarzosi al pari di lui, ed era un giuoco allegro di motti, 396 11| volta, già il viso le si era ricomposto, già aveva ripreso 397 11| Eppure nulla di notevole era seguito nella sala; la contessa 398 11| salutandomi cogli occhi, era sempre attorniata da un 399 11| animatamente.~ ~Ricordo benissimo: era il minuetto di Boccherini, 400 11| confuso che saliva dalla sala era impossibile distinguere 401 11| bisbigliavano pianissimo. Che c'era mai sulle corde del mio 402 11| tormento. L'orchestra s'era tutta taciuta per la maraviglia 403 11| insperata vittoria. Oh non era più una danza quella! Tutti 404 11| spasimo insostenibile. Dov'era la sapiente simulatrice 405 11| macchia e la mercede che me n'era toccata; e ogni nuova imagine 406 11| lascivia ai miei suoni. Non era più una danza quella; i 407 11| catastrofe. La pazzia che mi era salita alle tempia, soffiava 408 12| e dei cespugli; a Cogne era in mezzo alla valle in un 409 12| al campo, tutta la valle era sulla strada maestra; la 410 12| di non perdere tempo ed era impaziente di giungere ai 411 12| ed a Valsavaranche non c'era un viso nuovo per lui, egli 412 12| viso nuovo per lui, egli era al fatto di tutte le minute 413 12| capire le sue saccoccie ed era chiaro che aveva pensato 414 12| il Re Vittorio Emanuele era uomo da tollerare gli si 415 12| stambecco.~ ~Lo stambecco era riserbato, per lo più, agli 416 12| di Torino, mezzo artista, era salito a Cogne e vi dimorava 417 12| artistiche da pittore. S'era combinato che nella seconda 418 12| Vallontéj, e poichè il Re era alla caccia e si sapeva 419 12| al campo che imbruniva. Era l'ora del pranzo; il Re 420 12| sussiego e pareggia i gradi; era il signor Savoia che riceveva 421 12| tela e ce n'è d'avanzo.~ ~Era infatti d'una robustezza 422 12| fossero spedite, e la cosa era seguita con una sollecitudine 423 12| al domani.~ ~Lo studente era al campo da otto giorni, 424 12| giungere a Cogne, dove ci s'era data la posta.~ ~La sera 425 12| farà piacere.~ ~Il cavallo era sellato e aspettava. Il 426 13| sicurezza che il Castello era appartenuto al duca di Borgogna. 427 13| mutò padrone. Fenis poi, era feudo dei signori di Challant; 428 13| autentica, della quale non era in paese chi dubitasse. 429 13| Fenis di qua dal ponte, c'era un vecchio uomo che faceva 430 13| conclusioni. Il castello era stato dominio del duca di 431 13| Borgogna perchè il serpe era Margherita di Francia; il 432 13| Margherita di Francia; il serpe era Margherita di Francia, perchè 433 13| duca di Borgogna: la cosa era evidente, ed io che non 434 13| arrivera malheur!~ ~Chi parlava era un vecchio capitatomi dietro 435 13| lo avvertissi. L'accento era così convinto, l'aspetto 436 13| mai più. In quella biscia era l'anima del brav'uomo, e 437 13| maggiori del paese. Ma costui era un birbo mascherato da santo. 438 13| storia dei due acquedotti era un bellissimo tipo di leggenda. 439 13| riputati stregoni e negromanti. Era alto, ben fatto, portava 440 13| viso, anzi il capo intero era tutto peli: ne scaturivano 441 13| carnoso dell'orecchio dov'era infitto l'anello di argento 442 13| ristavo di fissarla; ma egli era certo avvezzo a passare 443 13| credevo temesse. Ma non era questa la sua paura, e più 444 14| giorno all'altro dove prima era tutto bianco il terreno 445 14| libro dei passeggeri, non c'era, in tutta la casa, traccia 446 14| legarvi libri e giornali. Era un piemontese, già guardia 447 14| notizia. L'ultima volta era partito dall'Ospizio malandato 448 14| netta ogni parola. L'eco era diventata il suo interlocutore. 449 14| interlocutore. Una volta, ed era d'estate, lo intesi sfogare 450 14| bonariamente che quell'eco era la sola buona compagnia 451 14| Dio sa che pericoli. Ma era l'undici di settembre, e 452 14| della mia prossima venuta, era inquieto, benchè mi facesse 453 14| un errore della fantasia. Era un urlo gigantesco nel quale 454 14| poi nella confusione non c'era verso, e spicciarsi a battersela, 455 14| quaranta a pigiarle, e già era piena e riboccava che la 456 14| presso la Colonna di Giove, era uno scampanellare serrato, 457 14| affievolite dal vento, c'era la minaccia di imminenti, 458 14| montanara.~ ~Ma il Rettore era impotente a soccorrerli, 459 14| impotente a soccorrerli, non c'era posto, non c'era posto, 460 14| non c'era posto, non c'era posto, la volevano capire 461 14| volevano capire che non c'era posto a pagarlo tesori? 462 14| lasciava fare che non c'era altro verso di quetarli.~ ~ 463 14| uomini si videro perduti. Era passata un'ora e il freddo 464 14| alle basse regioni dove non era neve, si fermarono nei pascoli 465 14| delle sere invernali gli era un loquacissimo pappagallo. 466 14| volontario, perchè quello non era uomo da attribuire senno 467 15| Si chiama: «Miravidi».~ ~Era il nome che egli nella caldezza 468 15| giungeva per altra via, non gli era dovuto alcun solenne ricevimento. 469 15| solenne ricevimento. Quella era la via sacra, la sola degna 470 15| il confine, ogni castello era rimesso nelle sue mani, 471 15| alterigia. Nè tale rinunzia era dei soli litiganti, ma di 472 15| dovuta al Sovrano. Sovrano era il Conte di Savoia in Valle 473 15| conosceva il valico; vi era passato undici anni addietro, 474 17| conosciamo; l'anno passato era un paese inverosimile, fuori 475 17| che attesta la vita umana era scomparso o si era trasformato, 476 17| umana era scomparso o si era trasformato, l'uomo sembrava 477 17| quanto vive e si muove. Era una immensa bianchezza immobile, 478 17| sembrano dure e povere: non era una linea quella che la 479 17| questo di quello; e non era un colore quell'albore diffuso, 480 17| di fatto soprannaturale. Era una bella giornata di Febbraio. 481 17| mette a quel capo-luogo ne era stata interrotta per qualche 482 17| centinaio di metri e vi si era sovrapposta una vera montagna 483 17| di scavarvi un tunnel ma era impresa di più settimane. 484 17| mezz'ora di cammino, se n'era improvvisamente scostato 485 17| cadeva sotto i miei occhi era bianco, di una bianchezza 486 17| quel mare d'acqua assodata era asciutto come un deserto 487 17| solito della montagna ne era così trasfigurato, che ogni 488 17| sollevare intera, tanto era soda e compatta.~ ~Ora il 489 17| liscia e ghiacciata non c'era verso, tentammo insieme 490 17| spessore di una valanga. Là mi era dato giudicare quanta fosse 491 17| cadeva nel punto preciso dove era seguito lo schianto, il 492 17| che la pianta secolare s'era spezzata senza resistenza, 493 17| un suono. Là il silenzio era così assoluto da diventare 494 17| stanchezza. Ma quella esaltazione era deliziosa oltre ogni dire, 495 17| E nella viuzza dormente era un tepore di stalla, come 496 17| La grave rovina invernale era opera loro. Essi si aggiravano 497 17| che voleva esser gaia ed era di una tristezza mortale.