Cap.

  1    1|           forse onesta?»~ ~Questa era la risposta da dare se non
  2    3|  compagnia di sua madre, la quale era forse uno stelo anche lei,
  3    3|          mummia!»~ ~«Pum!» «Ahi!» Era Noemi, nome soave, che parlava
  4    3|      quello che è successo oggi». Era del resto una ben amabile
  5    3|           anche se erano inglesi? Era la signorina M***. Beveva
  6    3|         padre, prima della guerra era esportatore in America di
  7    3|        futurista. Capiva tutto ed era entusiasta. Ci, ci! L'ho
  8    3|           del banchiere Rodh. Lei era davanti con sua madre, io
  9    3|            anche vestita di nero, era splendente, Ci, ci! Esuberante
 10    3|           Si sta molto bene qui». Era di maggio. Ella portava
 11    3|          La tinta della sua pelle era prodigiosa; ma del tutto
 12    3|          pelle. Io non so dire se era bella, perchè io ero mezzo
 13    3|           lingua: questa però non era diafana, ma rossa. «Nasconda
 14    3|      anche sposata, ma è che essa era contro-indicata ad uno dei
 15    3|          per i soldati. Suo babbo era calzolaio, e figurarsi!
 16    4|      romanzi).~ ~ .. il suo canto era impeccabile, - proseguì; -
 17    5|        testa del dottor Pertusius era anche più del solito fuori
 18    5|         nella sua frode. Che cosa era la bellezza di Eva all'epoca
 19    5|        cosa quasi innocua. E così era Adamo: quasi innocuo. Infatti
 20    5|       eius reclinare caput. E chi era Dàlila? Una prostituta di
 21    5|        Molto carina - dissi io.~ ~Era una testolina soave, triangolare,
 22    5|        Questo fa proprio paura.~ ~Era un volto non di donna, ma
 23    5|           cinismo che spunta dove era la intellettualità. E badi
 24    5|           la casta porpora di cui era sparso alle donzelle il
 25    5|           La verginità, che prima era un onore della famiglia,
 26    6|      piazza di P***. Lui dice che era ufficiale di cavalleria
 27    6|          favorevole combinazione. Era prima dei conti Tornamali,
 28    7|      indicata da Maioli.~ ~Maioli era proprio  che prendeva
 29    7|           anche il vestito di lei era sconcertante. Non rispondeva
 30    7|   esigenze della moda, eppure non era provinciale come quello
 31    7|      quello delle signorine. Ella era alta, più alta delle signorine:
 32    7|           delle signorine: eppure era al livello delle signorine!~ ~
 33    7|    livello delle signorine!~ ~Si, era un arciero del Cinquecento;
 34    7|         che si capiva, ahimè! che era un'arciera.~ ~Che età! Mio
 35    7|     contessina.~ ~Una carrozza si era fermata alla porta della
 36    7|            Lei è molto curioso.~ ~Era la contessina, balzata ancora
 37    7|         alla porta. Un coupé nero era  fermo: dentro al coupé,
 38    7|      cavalieri.~ ~- E la contessa era al servizio della cavalleria.~ ~-
 39    8|   passando, avevo preso alloggio, era un edificio tetro e solitario,
 40    8|    intelligenza di Ghiselda? Essa era destinata, in altre età,
 41    8|          eh? Ma il genio vero non era lui, era Ghiselda! La cara
 42    8|           genio vero non era lui, era Ghiselda! La cara fanciulla
 43    8|      tutto per la gran causa. Lei era la Ninfa Egeria di lui!
 44    8|        delle elezioni che lui non era un genio. Quella lotta elettorale
 45    8|            Il popolino diceva che era stata lei a rovinare lui.
 46    9|          bene. Davo a Maioli, che era il negriero, un numero considerevole
 47    9|           biglietti da mille. Lei era umile e muta, vestita soltanto
 48    9|           importava? Il bello poi era questo che, quando Maioli
 49    9|         artistica,  gli ordini. Era quasi piacevole sentirlo,
 50    9|        Biagino, il mio chauffeur, era fuori della grazia di Dio.
 51    9|         ci va di mezzo sono io.~ ~Era supponibile che , nella
 52    9|          del paesaggio.~ ~- Ah!~ ~Era verso le sei e mezzo: il
 53   10|           è piccina, mi pare.~ ~- Era piccina l'anno scorso, ma
 54   11|           LA VIOLA MAMMOLA.~ ~ ~ ~Era un bel pomeriggio di maggio,
 55   11|          uomo: il papà.~ ~Carina! Era andata incontro al suo papà.
 56   12|        liquefare il cuore!~ ~Dove era stata prima a servire, c'
 57   12|          stata prima a servire, c'era una signorina che leggeva
 58   12|     leggeva sempre romanzi, e lei era chiamata a partecipare alle
 59   12|       venerdì la signorina Oretta era occupata a scrivere una
 60   13|      erede. La nascita dell'erede era decretata; e perciò deliberai
 61   14|         bisogno di domandare se c'era.~ ~Se ne sentiva la voce
 62   15|          cagnolino al guinzaglio. Era anche lui, come me, tutto
 63   15|        versi per le mie réclames. Era un uomo spettrale, che beveva
 64   15|         col cameriere se la mosca era caduta allora, o durante
 65   15|         successo. Qualche anno fa era di moda la Germania, e andava
 66   15|     crescerà filo d'erba, la cosa era molto grave.~ ~- Lo credo
 67   16|    indietro.~ ~Una testa tremenda era attaccata ai miei calzoni.
 68   16|        attaccata ai miei calzoni. Era un cane di proporzioni colossali.~ ~-
 69   16|      inquilini che c'erano prima, era tutto un gabinetto. Guardi
 70   16|         la sua maggior sofferenza era stata quella di non aver
 71   16|         voce mi fece trasalire.~ ~Era ancora Lisetta. Un po' seccante,
 72   17|         fa notare che la villetta era stata data in affitto ad
 73   17|           c'è poco sole. Eppure c'era il sole a Milano! Ma poi
 74   19|           Questo è grave».~ ~Papà era entusiasta: una bella gita
 75   20|  spiegazioni non interessano.~ ~C'era presente l'avvocato, che
 76   20|        Guardiamo: in una pagina c'era il manteau con fourrures,
 77   21|         Buon giorno? ma veramente era sera oramai).~ ~- Delizioso,
 78   21|          risponde lui.~ ~Che cosa era successo? Una cosa che accade
 79   21|           contessina.~ ~- Ma dove era lei? - mi dice quando io
 80   21|    fiammelle non facevano lume. C'era ancora sospeso il crepuscolo:
 81   21|          la notte che straripa.~ ~Era poesia, ma mi è venuto questo
 82   21|       Sono corso via, un momento. Era la Lisetta, dietro lo chalet,
 83   21|             La seduta è finita. C'era la luna. Cioccolani si asciugava
 84   21|        luna.~ ~Per me la «lirica» era lei, e ne sentivo tutto
 85   21|         stesse. Non basta! Quella era l'umanità. Noi vogliamo
 86   21|        che viene!~ ~Ma la luna si era fatta bianca e alta lassù:
 87   21|      accompagnati sino al tram. C'era la luna, e un lume nella
 88   21|         al teatro all'aperto come era nostra intenzione, e sopprimere
 89   22|      spolverava e rassettava. Non era ancora pettinata, e così
 90   22|          rosso annodato in testa, era in istile: pareva una beduina.~ ~
 91   22|           a cui suo padre, quando era vivo, «faceva caro» con
 92   22|         l'uomo posato!~ ~- Eppure era un'anima da artista.~ ~Ascolto
 93   22|         altra sera, ma mia moglie era furibonda: «Quell'imboscato!
 94   22|         morti stessero a sentire. Era una delle più care gioie
 95   23|        rumore delle sue scarpe.~ ~Era un ragazzo un po' smilzo,
 96   23|       Madama Caramella spiegò che era uno «dei suoi feriti,» e
 97   23|           dei suoi feriti,» e che era venuto a prendere delle
 98   23|           perchè allora mio babbo era di guarnigione a Firenze.
 99   24|          una gallina padovana che era la più brava di tutte: un
100   24|          tirale il collo!» Invece era piena, poverina!~ ~- È la
101   25|       questo vino così buono.... (era il mio champagne).~ ~- Le
102   25|       attendevo il sole; quando c'era il sole, attendevo le stelle.
103   25|  predestinati.~ ~Madama Caramella era con la gola aperta, come
104   25|     partivano segnalazioni. Non c'era dubbio: le signorine avevano
105   25|        sentì tin tin, dolcemente. Era l'Ave Maria.~ ~Oretta fece
106   25|           Milano, nel 1906. Qui c'era il padiglione della Francia:
107   25|         padiglione della Francia: era l'arte de se déshabiller.
108   25|          déshabiller. Di fronte c'era il padiglione della Germania.
109   26|    gioielli erano bellissimi.~ ~V'era tra essi una collana di
110   26|           cominciò a ventilare. V'era l'odore fresco del trifoglio
111   26|      trifoglio rosso nei campi, v'era l'odore caldo delle spighe,
112   26|          che mi giaceva in tasca. Era del mio meccanico e diceva: «
113   26|              È lui o non è lui?~ ~Era Melai.~ ~Ma non era partito?
114   26|        lui?~ ~Era Melai.~ ~Ma non era partito? Se era lui, evidentemente
115   26|            Ma non era partito? Se era lui, evidentemente non era
116   26|        era lui, evidentemente non era partito.~ ~Ho avuto una
117   26|          verso il cielo.~ ~Ma non era solo. Oretta era in piedi
118   26|           Ma non era solo. Oretta era in piedi davanti a lui.~ ~
119   26|      sotto la pergola.~ ~La scena era muta ma si capiva lo stesso.
120   26|          prese dalla scatola, che era sul tavolino di vimini,
121   26|         manina. La bocca di Melai era anche essa imbambolata.
122   26|          e si lasciava pettinare. Era uno spettacolo grandioso:
123   26|          cicale.~ ~Poi, non so, o era il sole che si moveva sotto
124   27|         diciamo pure - di denaro, era crollato. E volendo essere
125   27|         partito anche lui! Allora era una falsa partenza.~ ~-
126   27|       idea di chi sono io. Questo era il regalo di nozze.~ ~La
127   27|        feroci, e la mia fisonomia era in disordine. Non vedevo
128   28|        pergola, che lavorava, e c'era ai suoi piedi quell'abbominevole
129   28|       requisita la mia proprietà! Era la gelosia. Che spaventoso
130   29|        Leone - maledetto sempre - era anche lui tetro: non voltò
131   29|        che lei sotto questo bersò era già a conoscenza, per non
132   29|          che la mia attenzione si era posata con benevolenza sopra
133   29|           il mio viaggio a Genova era avvenuto per acquistare
134   29|     Questo spettacolo, creda, non era nel programma del mio viaggio!
135   29|         di Silvio Pellico, dove c'era scritto, sul frontespizio,
136   29|           Sì, signore.~ ~- E mamà era presente?~ ~- Sì, signore.~ ~(
137   29|    signore.~ ~(Ho capito: la rosa era diventata un rosaio).~ ~-
138   30|          si fermò davanti a me.~ ~Era madama Caramella. A quella
139   30|       faccio osservare che quello era un bacio speciale, come
140   30|  condivido. Il suo preciso dovere era invece, appena ella si accorse
141   30|           qui un anno lei, scusi, era nonna e la sua figliuola
142   30|        nonna e la sua figliuola c'era il pericolo, caso mai, che
143   31|          passivo.~ ~La contessina era venuta da me, questa volta,
144   31|           questo terribile sole. (Era quasi mezzogiorno). - Quando
145   31|          insufficiente perchè non era più grande della palma della
146   31|       constatassi che il lobo non era forato. Ma nel toccare quel
147   32|             disse la contessina - era destinato all'aperto; ricordate,
148   32|           di noi; per la campagna era un gran silenzio e mi sembrò
149   32|       tasca ad un'altra.~ ~Lei si era venuta a sedere vicino a
150   32|          da me.~ ~Ad ogni modo io era avviato e continuai: - Lei
151   32|          mano della contessina si era posata con violenza su la
152   32|     Quando mi riebbi, il giardino era vuoto. Mi affacciai fuori.~ ~
153   33|           di Lipsia?"~ ~Nein! Non era per ragioni commerciali,
154   33|          per ragioni commerciali, era perchè io avevo detto che
155   33|    soltanto la sua bellezza. Essa era dolce e liquefacente come
156   33|          un fondant.~ ~Ahimè, non era Ghiselda! Era Desdemona
157   33|          Ahimè, non era Ghiselda! Era Desdemona che apriva le
158   33|          sarei accorto che lui si era voltato.~ ~Allora siamo
159   33| Finalmente ci siamo riconosciuti. Era il pasticciere di P***.~ ~-
160   33|           sul marciapiede, perchè era stato lui a darmi referenze
161   33|          dove è? Ah, eccola .~ ~Era la dattilografa.~ ~Stava
162   33|       occhio solo, perchè l'altro era nascosto dal cappello. Ma
163   33|         cappello. Ma quell'occhio era più grande del vero. Senza
164   33|        mio salotto è grande e lei era piccola. La sua magrezza
165   33|          piccola. La sua magrezza era così impressionante che
166   33|      ridire come sia avvenuto: io era partito dettando le mie
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