grassetto = Testo principale
   Libro, Cap.    grigio = Testo di commento

 1    I,    1    |          vitigno e, a come beveva, c’è da crederci. Aveva in moglie
 2    I,    3    |  risparmiarsi pensieri. Saputo che c’era in Segovia un dottor
 3    I,    3    |           E la sua abitazione? Non c’erano neanche ragni; faceva
 4    I,    3    |           La sera che vi giungemmo c’indicò la nostra camera e
 5    I,    3    |          Guardai prima di tutto se c’erano gatti, e, non vedendone,
 6    I,    3    |           diceva: «Davvero che non c’è nulla che valga, si dica
 7    I,    3    |         disse: «Navoni? Per me non c’è pernice che regga al confronto;
 8    I,    3    |             ad espellerne nulla.~ ~C’intrattenemmo a chiacchiera
 9    I,    3    |            casa, dopo poco ch’egli c’era venuto, due cavalli frisoni19
10    I,    3    |         momento che di mangiar non c’era verso, fummo ridotti
11    I,    4    |        spirito, ma le mascelle non c’era caso che volessero sgranchiarsi,
12    I,    4    |      vuotate la dispensa di quanto c’è!» E, in cosí dire, uno
13    I,    5    |            è certo in gran numero, c’è molta nobiltà di sentimento.
14    I,    5    |        prendermi a lattoni, ma non c’era dove assestarmeli senza
15    I,    5    |         quando videro che cosí non c’era verso, uno disse: «Perdio,
16    I,    5    |       certo dentro quello di Paolo c’è qualcosa; passiamolo un
17    I,    6    |       lasciato per metà quello che c’era dentro. Don Diego pertanto
18    I,    6    |         presenza: «Sicuramente non c’è che Paolino che sappia
19    I,    6    |         voglia di mangiarmene una. C’erano un dodici o tredici
20    I,    6    |           mi ricredo: tu guarda se c’è una via da potersi evitare
21    I,    6    |            esempio, verso le nove (c’è poca gente fuori ormai
22    I,    6    |         vedendo alcuno, poiché non c’erano se non studenti e bricconi (
23    I,    7    |      preceduto dal crocefisso, non c’era pericolo che qualcuno
24    I,    7    |           Torre a tre canti31, ora c’è proprio mio padre». Gli
25    I,    8    |      possibile, gli dissi, che qui c’entri la matematica?». Rispose: – «
26    I,    8    |           con lui e che quindi non c’era motivo d’offendersi. – «
27    I,   10    |           metterla sotto terra non c’era che da soffregarla sopra
28    I,   10    |    quartine, canzoni e sonetti che c’era stata in queste fertili
29    I,   10    |          capitale. Gli risposi che c’ero stato di passaggio.~ ~– «
30    I,   10    |      riflettere che nella capitale c’era di tutto e che molto
31    I,   10    |          che valgono qualcosa, non c’è abitudine che sia tanto
32    I,   10    |            sui miei quattrini. Non c’era santo ch’io non invocassi.
33    I,   10    |       potuto togliere il denaro.~ ~C’imbattemmo in un genovese (
34    I,   10    |            artisti degli unghioni. C’intrattenne per via col raccontarci
35    I,   11    |         voce piú di tutti noi. Non c’era ombra d’acqua, e tanto
36    I,   11    |            erano addormentati, non c’era verso di farlo tacere,
37    I,   11    |         sapendo bene che nel mondo c’è tanta fame.~ ~Tornai a
38    I,   11    |        altri gridando che in cielo c’erano le stelle di mezzogiorno
39    I,   11    |        stelle di mezzogiorno e che c’era una grande eclisse. Tutti
40    I,   11    |            di bere; tanto vero che c’era sempre in mezzo a loro
41    I,   12    |        fuori dal paese. Venuto, mi c’infilai su e cominciai il
42    I,   12    |          Serva il re e Dio».~ ~Non c’è bisogno di sbracciarsi
43    I,   12    |           molesti». Quale carrozza c’è addietrodisse egli tutto
44    I,   12    |            vossignoria, soggiunse; c’è tanto infatti da vedere
45    I,   12    |         nella patria di tutti dove c’entrano tutti e dove c’è
46    I,   12    |        dove c’entrano tutti e dove c’è tavola bandita per gli
47    I,   13    |          sapere che nella capitale c’è sempre il grande stupido
48    I,   13    |         rigattieri. E come altrove c’è l’ora stabilita per pregare,
49    I,   13    |            tanto spasso e tanto mi c’incantai che, distratto dal
50   II,    1    |    sagrestie51, dove era scritto: «C’è uno che si spidocchia»
51   II,    1    |           rassettarle». Domandò se c’erano delle toppe, e la vecchia,
52   II,    2    |         scambievolmente quello che c’era ancora di male aggiustato.
53   II,    2    |         dove stava un pasticciere. C’era in mostra un pasticcio
54   II,    2    |           paggetto. Domandarono se c’era del terzo - pelo56 di
55   II,    3    |           piavano dei capponi, non c’era verso. Aveva saccheggiato
56   II,    3    |         che vedeva aperte e se non c’era nessuno presente né ostacoli,
57   II,    4    |      furono riserbate per la sera. C’era nella segreta un giovanotto
58   II,    4    |        come quelli dei mastini, né c’era chi osasse spetezzare
59   II,    4    |         disse: – «Cosa dev’essere? c’è che quel vigliaccone furfante
60   II,    4    |            con la prova che ne ho, c’è da scherzare!». E poi ancora: – «
61   II,    5    |          ragazza, per lo spasso; e c’era per di piú, la comodità
62   II,    5    |          in cerca di me quando non c’ero. Venne uno per primo
63   II,    5    |         dei miei discorsi, che non c’era chi avesse nel parlare
64   II,    6    |         processo, compresi che non c’è cosa che tanto ingrossi
65   II,    6    |       tutta la casa, di levati non c’era altro che lui e i testimoni.
66   II,    6    |           giudice, vedendo che non c’era chi gli desse aiuto: – «
67   II,    6    |         davano cavalli a nolo e mi c’infilai sopra uno il primo
68   II,    6    |     stavano a sentire, giacché non c’è donna, per vecchia che
69   II,    7    |      comando signoreggia tutto, né c’è alcuno che gli manchi di
70   II,    7    |       altre carte. Arrivai che già c’erano le signore su dette,
71   II,    7    |        bísciola. Anche l’altra non c’era male, ma aveva un fare
72   II,    7    |          disse Brandalagas. – «Non c’è da discutere oltre» rispose
73   II,    7    |           pur montato tante volte. C’è qui in San Filippo il mio
74   II,    8    |            consapevoli che in casa c’era l’amico. Entrarono in
75   II,    8(71)|     immaginaria isola di Barateria c’era anche quella di un delegato
76   II,    9    |           è tanto vero ciò che non c’è capocomico il quale non
77   II,    9    |    commedia se la meritava, poiché c’era un re di Normandia in
78   II,    9    |       eremita fuor di proposito, e c’entravano due lacchè per
79   II,    9    |  scioglimento poi dell’intrigo non c’era altro se non che si sposavano
80   II,    9    |         già tre paia di vestiti, e c’erano capocomici i quali
81   II,    9    |            con suoni di cornamusa, c’entravano anime del purgatorio
82   II,    9    | rappresentata e piacque molto. Non c’era per me modo di lavorare,
83   II,    9    |   stabilito il prezzo; ma, siccome c’erano altri bottegai, perché
84   II,    9    |             E le villanelle poi!75 C’erano le furie nel ceto dei
85   II,    9    |           piede; da un’altra parte c’erano sommoli di carne permessi
86   II,    9    |            di una trombettina. Non c’era nessuno che, al vedermi,
87   II,   10    |       aveva a dare. Diceva: – «Non c’è chi ne possa sapere piú
88   II,   10    |       avere aria d’ardito». Mentre c’intrattenevamo cosí, e io
89   II,   10    |          modo da eccitare la sete. C’era a terra un mastello colmo
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