Libro, Cap.

 1  INT      |             banchetto in casa dello zio, boia governativo, il troppo
 2    I,    4|   Vossignoria ci ha avuto un nonno, zio di mio padre, che al veder
 3    I,    7|            n’era acclusa una di mio zio che aveva nome Alfonso Ramplón,
 4    I,    7|     quattrocento ducati. Son vostro zio e quel ch’io possegga sarà
 5    I,    7|        avesse scritto il mio signor zio, boia suo, e gli dissi anche
 6    I,   10|         forca, conoscere meglio mio zio, non trovai nessuno da cui
 7    I,   10|            araldo della frusta: mio zio era in funzione. Veniva
 8    I,   10|        capelli, che precedevano mio zio; seguiva poi lui, fingendo
 9    I,   10|           signore) vedo il mio buon zio, il quale nel passarmi vicino,
10    I,   10|          stavo. Me ne andai con mio zio che mi disse: – «Puoi venire
11    I,   11|           ospitalità in casa di mio zio, e nuove conoscenze. La
12    I,   11|             capitale.~ ~Il mio buon zio alloggiava accanto all’ammazzatoio,
13    I,   11|      benedizione, a capo chino. Mio zio attaccò la sferza ad un
14    I,   11|            sa quali vergogne di mio zio mi toccava vedere! Mi disse
15    I,   11|            era venuto Clemente. Mio zio rispose che no, quand’ecco,
16    I,   11|         erano in casa e disse a mio zio: – «Davvero, Alfonso, che
17    I,   11|             vantarmi, soggiunse mio zio, fra quanti maneggiano lo
18    I,   11|          quella che parlava con mio zio, confesso che mi feci rosso
19    I,   11|           affronti come loro. E mio zio frattanto si levò a dire: – «
20    I,   11|             denaro e fuggire da mio zio. Fu apparecchiato e poi
21    I,   11|        pezzetti di carne. Disse mio zio: – «Ben vi ricordate, nepote,
22    I,   11|        miccie cucinate. E anche mio zio era a tale che, stendendo
23    I,   11|          quanto aveva mangiato. Mio zio che fra tutti era quello
24    I,   11|            poi buttai sul letto mio zio che faceva riverenze a un
25    I,   11|             potei, misi a letto mio zio, che se non era cotto era
26    I,   11|           La mattina cercai con mio zio di sapere un po’ del mio
27    I,   11|          imborsai il danaro che mio zio non s’era bevuto né aveva
28    I,   11|             giocare alla gobba, mio zio, il porcaro e il questuante,
29    I,   11|          notte e se n’andarono. Mio zio ed io andammo a letto, ciascuno
30    I,   11|          Madrid. Gli lasciai, a mio zio, una lettera chiusa che
31    I,   12|            hai a stare, birba d’uno zio, infamia dei buoni, cavalier
32    I,   12|          quello che il predetto mio zio faceva, offeso dalla lettera
33   II,    2|        domandai se era servo di mio zio il commendatore. Rispose
34   II,    7| fattucchiera, suo padre ladro e suo zio boia; lui poi l’uomo piú
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