Volume, Cap.

  1    1,   1|                molti: quel che mancava era l'uva; e infatti non se
  2    1,   1|             dove stavano i tre ragazzi era un posticino fresco, tranquillo,
  3    1,   1|              latina! -~ ~Maurizio, che era il più grande, si alzò,
  4    1,   1|              una gran risata e, poiché era un bambino dimolto positivo,
  5    1,   1|               Maurizio che a sua volta era un ragazzo eloquente e che
  6    1,   1|              un altro.~ ~Giorgina, che era un po' vanerella, disse
  7    1,   2|                dette le ultime parole, era rimasto  incantato dalla
  8    1,   2|                perché lo sguardo gli s'era fatto pesante e le pupille
  9    1,   2|               ma sì!...~ ~Gigino ormai era ridotto alle minime proporzioni,
 10    1,   2|                la poca energia che gli era rimasta, ed egli perdette
 11    1,   3|              accorse che al di fuori c'era chi lo aiutava a levarsi
 12    1,   3|           questo non cadeva dubbio - o era cieco o si trovava al buio.~ ~
 13    1,   3|         incominciava a sentire che cos'era e dov'era.~ ~Il paragone
 14    1,   3|              sentire che cos'era e dov'era.~ ~Il paragone di un cieco-nato,
 15    1,   3|                le pareti. Capiva che c'era intorno a lui un grande
 16    1,   3|             per questo di vederli.~ ~V'era in lui qualche senso nuovo,
 17    1,   3|             ultima domanda fatta. Egli era una formica, quella che
 18    1,   3|           quella che gli stava davanti era un'altra formica, e tutt'
 19    1,   3|              per quali strani passaggi era arrivato a questa trasformazione;
 20    1,   3|              mamma? Povera mamma! Ella era, dunque, rimasta sola.~ ~
 21    1,   3|                poco, si calmò.~ ~Ormai era fatta: egli per non aver
 22    1,   3|            punta voglia di studiare, s'era ridotto a desiderare di
 23    1,   3|                di diventare quello che era diventato, e a questo non
 24    1,   3|            diventato, e a questo non c'era rimedio.~ ~"Chi è causa
 25    1,   3|           osservazione.~ ~La sua bocca era una bocca curiosissima.~ ~
 26    1,   3|             bocca curiosissima.~ ~Essa era formata di due grandi e
 27    1,   3|           specie di labbra nelle quali era evidentemente riposto il
 28    1,   3|               sfuggire alle lezioni si era adattato a diventare una
 29    1,   3|               parlare di lezioni?~ ~Ma era un tradimento!~ ~- Perdoni....
 30    1,   3|                 Ma poi pensò che tanto era inutile, perché non aveva
 31    1,   4|               Probabilmente in lui che era stato un bambino, gli eran
 32    1,   4|      meraviglia e di gioia.~ ~Egli non era cieco, no! Aveva gli occhi,
 33    1,   4|          vedeva... e come ci vedeva!~ ~Era arrivato, con la formica,
 34    1,   4|              colpiva di più Gigino non era quello che vedeva: era il
 35    1,   4|             non era quello che vedeva: era il modo col quale vedeva.~ ~
 36    1,   4|               vedeva.~ ~Il suo sguardo era uno sguardo nuovo per lui;
 37    1,   4|                tempo tutto ciò che gli era dinanzi, dalle parti, per
 38    1,   4|                   Gigino riscontrò che era vero.~ ~- Da ciò dunque -
 39    1,   4|           Attente, attente! Largo! -~ ~Era entrata nella vasta sala
 40    1,   4|         camminava un po' arrembata, ed era seguita da cinque o sei
 41    1,   4|             formica a Gigino, il quale era rimasto addirittura scandalizzato.~ ~-
 42    1,   4|             terribile momento in cui s'era sentito scemare a poco a
 43    1,   4|                    Lo dicevo io, che c'era anche il latino! - borbottò
 44    1,   5|                la tua intelligenza non era formata, come non era formato
 45    1,   5|              non era formata, come non era formato il tuo corpo. -~ ~
 46    1,   5|              un maschio né una femmina era una cosa che non poteva
 47    1,   5|           dicesse, per Gigino il colpo era stato troppo forte.~ ~Come
 48    1,   5|             cui aveva sentito dire che era vicina l'ora della lezione,
 49    1,   6|          principale del formicaio, che era precisamente l'apertura
 50    1,   6|    precisamente l'apertura dalla quale era illuminata la sala.~ ~Appena
 51    1,   6|           verità: - disse Gigino che s'era fatto pensieroso - piuttosto
 52    1,   6|              Allora - disse Gigino che era un bambino logico - nessun
 53    1,   6|               c'è bisogno d'aiuto! -~ ~Era una formica dall'apparenza
 54    1,   6|            predicarlo. -~ ~La giornata era splendida, e a Gigino non
 55    1,   6|              senza contare che egli si era sempre molto divertito a
 56    1,   6|        lavorare; tant'è vero che quand'era un bambino diceva spesso
 57    1,   6|               di rosa della sua pelle, era alle prese con una ventina
 58    1,   7|             formica.~ ~ ~ ~Il serpente era straordinariamente lungo,
 59    1,   7|                assalitori, il lombrico era sempre un serpente gigantesco.~ ~
 60    1,   7|           accorgendosi che il lombrico era bagnato di un liquido acre,
 61    1,   7|            contro i nostri nemici. -~ ~Era infatti l'acido fòrmico,
 62    1,   7|               la tana. -~ ~Gigino, che era persuaso d'avere un'intelligenza
 63    1,   7|               orlo del buco, nel quale era rintanata una parte del
 64    1,   7|             sepolto lungo la sua tana, era piegato in angolo, ciò che
 65    1,   7|              con sgomento che il verme era lungo non meno di quindici
 66    1,   7|           fossero dotate.~ ~Ma ora non era più questione di mandibole:
 67    1,   7|                questione di mandibole: era questione di trascinare
 68    1,   7|                che a quello spettacolo era stato preso da un sincero
 69    1,   7|               insormontabile. Il suolo era coperto d'erba e appariva
 70    1,   8|             alcuni discorsi che, quand'era un bambino, aveva sentito
 71    1,   8|              scavavano, e ancora non s'era a niente.~ ~A un certo punto
 72    1,   8|              dalle sue dieci guardiane era , distante dal buco appena
 73    1,   8|      spalancate dalla sorpresa.~ ~Egli era stato testimone, appena
 74    1,   8|                precisione con la quale era stata eseguita.~ ~- Mi rallegro
 75    1,   8|          famiglia. -~ ~Intanto il sole era già al tramonto, e le formiche
 76    1,   8|     componimento che aveva fatto quand'era bambino sulla previdenza
 77    1,   9|                   Gigino, che in fondo era stato sempre un buon ragazzo,
 78    1,   9|                che anche per lui quand'era uovo, e poi larva, e poi
 79    1,   9|            ingresso del formicaio, che era stato già barricato, e Gigino
 80    1,  10|          riposti dell'edifizio.~ ~Esso era formato da una infinità
 81    1,  10|                riposo, quando il caldo era più intenso.~ ~Egli tastando
 82    1,  10|            Michelangiolo Buonarroti ch'era scultore, pittore, ingegnere,
 83    1,  10|              Ma piuttosto che una casa era una vera città, ingegnosamente
 84    1,  10|                l'altezza del formicaio era di almeno trecento volte
 85    1,  10|              nostre stalle! -~ ~Questa era la sorpresa suprema riservata
 86    1,  10|             sentì che la temperatura s'era fatta più fresca, e si accòrse
 87    1,  10|               fresca, e si accòrse che era uscito dal sotterraneo,
 88    1,  10|         evidentemente per proteggerla, era stata costruita la galleria
 89    1,  10|                avere assaggiato, quand'era bambino, certi crostini
 90    1,  10|            grazia dal mansueto insetto era quell'eccellente sciroppo
 91    1,  10|                una specie di palla che era appunto il padiglione, entro
 92    1,  11|            rinforzando la galleria che era stata scavata durante il
 93    1,  11|               formiche ai quali, quand'era bambino, non aveva mai badato.~ ~
 94    1,  11|               A questa parola Gigino s'era sentito andar via tutto
 95    1,  11|              larga foglia di zucca che era vicino all'ingresso del
 96    1,  11|         bisbigliare intorno che quella era la più vecchia formica del
 97    1,  11|              ohi... -~ ~L'interruttore era Gigino, al quale quel "Lasius"
 98    1,  12|            guardò sotto di sé.~ ~Non c'era più dubbio.~ ~L'acqua rifletteva
 99    1,  12|                due gambe posteriori, c'era la bandierina.~ ~Gigino
100    1,  12|        Tagliamole la testa! -~ ~Gigino era così disperato della scoperta
101    1,  13|              tutte! Che cosa fate? -~ ~Era Fusca.~ ~Essa, ponendosi
102    1,  13|         qualche cosa di bianco che non era naturale.~ ~- Anche nell'
103    1,  13|        nascondere la bandierina quando era avvenuta la prima trasformazione.~ ~-
104    1,  13|            uscì dalla stanza.~ ~Gigino era stato più volte   per
105    1,  13|              segreto alla nutrice, e s'era sempre trattenuto per un
106    1,  13|                nella sua mente, dacché era divenuto formica, lo occupò
107    1,  14|               un paio di giorni Gigino era diventato un formicolone.
108    1,  14|       formicolone. Oramai il suo corpo era sviluppato, la sua cultura
109    1,  14|             sviluppato, la sua cultura era fatta, e Fusca lo aveva
110    1,  14|              che tra le formiche non c'era l'uso come tra gli uomini
111    1,  14|              di questo mondo.~ ~Gigino era nello stesso tempo svelto
112    1,  14|               gli esercizi ginnastici) era sempre uscito vincitore.
113    1,  14|            dunque, da maravigliarsi se era considerato da tutti gli
114    1,  14|              di capo delle milizie, ed era destinato sempre alle imprese
115    1,  14|                un seme di canapa, se l'era adattato a uso corazza,
116    1,  14|          tentava avanzarsi.~ ~Pure non era molto soddisfatto della
117    1,  14|               lombrico.~ ~Il suo piano era degno di un grande stratega,
118    1,  15|             assalito il formicaio dove era Gigino, aspettava il momento
119    1,  15|                 Morte ai briganti! -~ ~Era Gigino, che col suo esercito
120    1,  15| improvvisamente assaliti.~ ~E la mossa era stata così rapida, che essi
121    1,  15|                uscivano a una a una.~ ~Era quello che voleva Gigino.~ ~
122    1,  15|              che voleva Gigino.~ ~Egli era  pronto, con le mandibole
123    1,  15|                 Ohe! Che cosa fai? -~ ~Era Fusca.~ ~- Oh, scusa, -
124    1,  15|        invasori, dei quali neppure uno era scampato.~ ~- Ora lascia
125    1,  15|               clamori poco distanti.~ ~Era l'esercito vittorioso che
126    1,  16|              una triste necessità. -~ ~Era il vecchio professore che
127    1,  16|               villaggio. -~ ~Fusca che era una formica saggia, détte
128    1,  16|             asfissiato.~ ~Ma il furore era così grande, che egli trovò
129    1,  16|            nego. Ma tu, cosa che non m'era mai accaduta finora, hai
130    1,  17|        sbagliavo a dire che l'esercito era mio! Oramai io posso contare
131    1,  17|            mosse rapidamente.~ ~Gigino era accanto a una delle formiche
132    1,  17|            suoi soldati.~ ~Ma non ce n'era neanche bisogno. Pareva
133    1,  18|              il gran sogno di Gigino s'era avverato.~ ~D'altra parte
134    1,  18|                appena il titolo che mi era dovuto. Ora bisogna diventare
135    1,  18|                piccolo monte di riparo era mezzo rovinato, e il buco
136    1,  18|       terribile realtà.~ ~Il formicaio era stato invaso dalle Rossastre.~ ~
137    1,  18|            come né quando, ma il fatto era tanto evidente da non poterne
138    1,  18|           voluto ribellarsi, ma oramai era ridotto all'impotenza.~ ~
139    1,  18|                    Vittoria! -~ ~Non v'era più dubbio: l'esercito era
140    1,  18|             era più dubbio: l'esercito era stato sconfitto, e l'ultima
141    1,  18|         sconfitto, e l'ultima speranza era perduta.~ ~Gigino chinò
142    1,  19|         proclamato imperatore: insomma era stato la sola, l'unica causa
143    1,  19|              il generale avversario.~ ~Era una formica di proporzioni
144    1,  19|               e di perdono! -~ ~Gigino era commosso dalle parole giuste
145    1,  19|             così chiaro e lampante. Ma era rimasto forse persuaso lui,
146    1,  19|               testa della povera Fusca era caduta.~ ~Gigino, quasi
147    1,  19|                  Tutti si voltarono.~ ~Era una formica rossastra, che
148    1,  20|                che questo individuo si era alleato niente di meno che
149    1,  20|          uomini.~ ~Ma già, oramai, non era più questione di vivere
150    1,  20|               visto di quanta sventura era stata causa la sua ambizione,
151    1,  20|              rimanere al mondo?~ ~Egli era rassegnato alla morte: ma
152    1,  20|                gambe eran dure e non c'era caso di staccarle.~ ~Allora
153    1,  20|               un colpo d'accidente, ed era per ringraziarne la Divina
154    1,  20|               che un nuovo personaggio era venuto a pigliar parte a
155    1,  21|                   Il nuovo personaggio era una vespa del genere Pompilio,
156    1,  21|                   Questo bravo signore era piombato a un tratto 
157    1,  21|            Tribunale formicolesco, e s'era messo tranquillamente col
158    1,  21|                 Intanto la vespa gli s'era piantata di fronte e lo
159    1,  21|              l'aculeo per provare se s'era sciupato.~ ~Quando si fu
160    1,  21|             assicurata che la sua arma era ancora intatta, esclamò:~ ~-
161    1,  21|                d'un giallo smagliante, era snella, graziosa, piena
162    1,  21|           Gigino aveva osservato quand'era un bambino, cioè quando
163    1,  21|              aveva piantato in asso ed era piombata sopra un bruco
164    1,  21|              trascinare quel corpo che era dieci volte più pesante
165    1,  21|              bruco e la vespa, che gli era rimasta sempre a cavalcioni.~ ~
166    1,  21|              si volse verso Gigino che era corso all'orlo del fosso,
167    1,  21|                 E accennò al buco, che era sull'opposto pendìo del
168    1,  21|                infame!... -~ ~La vespa era così invelenita, che Gigino
169    1,  22|             simpatia per quella vespa. Era una vespa assassina, è vero,
170    1,  22|               il suo modo di procedere era addirittura feroce. Ma ella
171    1,  22|        addirittura feroce. Ma ella non era assassina e feroce per sé,
172    1,  22|          assassina e feroce per sé, lo era per i suoi figli, come per
173    1,  22|           figli, come per i figli suoi era ladra la mosca grigia. L'
174    1,  22|             assassinio e con la frode, era sempre quello dei figli,
175    1,  22|         dirigeva verso il formicaio ch'era stato per lui il nido di
176    1,  22|             causa della loro schiavitù era stata propria la sua smodata
177    1,  22|                giustizia: la sua mente era tutta occupata, in quel
178    1,  22|              l'ultima volta quella che era stata la sua amorosa nutrice,
179    1,  23|            famiglia, senza amici! Tale era la triste situazione di
180    1,  23|       insettuccio, che poche ore prima era stato   per essere eletto
181    1,  23|               questo raffronto storico era un magro conforto per lui,
182    1,  23|            sapessi ritrovare!~ ~L'idea era buona, sì; ma appena Gigino
183    1,  23|               lo conducevano le gambe, era giunto ai piedi di un'enorme
184    1,  23|        specialmente sapendo che oramai era un gran pezzo che non aveva
185    1,  23|             sulla stessa foglia dove s'era fermato.~ ~Allora soltanto
186    1,  23|              delle quali egli stesso s'era tante volte servito per
187    1,  23|         prossimo dall'interno di essa: era un rumore sottile, come
188    1,  23|             uomini? -~ ~L'osservazione era giusta, e Gigino dovette
189    1,  23|                al giovane insetto come era fatta la sua villa. Finalmente,
190    1,  24|               verso lo stesso punto ov'era rivolta la foglia, dalla
191    1,  24|         rivolta la foglia, dalla quale era partito, e non ebbe che
192    1,  24|              Della Mamma". -~ ~Il sole era al tramonto e, mentre egli
193    1,  24|                Fermati!... -~ ~La voce era di Gigino, e fu provvidenziale
194    1,  24|          accadde precisamente quel che era accaduto già all'Amofila:
195    1,  24|              io, il grillo a quest'ora era bell'e servito. Queste vespe
196    1,  24|             senza mai stancarsi, tanto era in lui forte il desiderio
197    1,  24|                ma la "Via Della Mamma" era lunga.~ ~A un certo punto
198    1,  24|               più comodo e più rapido: era un insetto elegantissimo,
199    1,  24|                 Gigino si avvicinò, ed era per fare altre domande,
200    2,  25|                a lungo! -~ ~Gigino, ch'era rimasto fin allora muto
201    2,  25|              due volte; e siccome essa era un po' discosta dalla riva,
202    2,  25|             pieghevole d'una pianta ch'era appena lambita dal lago
203    2,  26|               canotto; ma, mentre egli era trasportato rapidamente
204    2,  26|             nelle quali, naturalmente, era sempre lui che faceva colare
205    2,  26|                sottomarino! -~ ~Egli s'era aggrappato disperatamente
206    2,  26|                rimanendo attaccato dov'era, avrebbe avuto tutto il
207    2,  26|           bevuta e per lo sforzo fatto era talmente esausto di forze,
208    2,  26|                dromedario acquatico.~ ~Era un insetto scuro, col corpo
209    2,  26|              segno l'avventura che gli era capitata, descrivendogli
210    2,  26|            chiacchierando, l'Idrometra era giunta alla riva, dove la
211    2,  27|           quale voleva approdare, o se era piuttosto tornato a quella
212    2,  27|              tanaglie per ogni caso.~ ~Era una galleria tortuosa, molto
213    2,  27|                che in quel sotterraneo era un continuo affaccendarsi
214    2,  27|                tra le quali non ultima era la carità verso i poveretti.~ ~
215    2,  27|        raccontò la sua storia pietosa. Era un Ape Muratrice e da due
216    2,  27|               aveva avuto la peggio, s'era impossessata addirittura
217    2,  27|               sua casa.~ ~La poveretta era fuggita tutta malconcia,
218    2,  28|              ai consigli avuti da lei, era disposto con tutto il suo
219    2,  28|                 e siccome tutto questo era bene, non poteva assolutamente
220    2,  28|                Ed egli diceva il vero; era questo uno dei tanti miracoli
221    2,  28|              mai fermarsi.~ ~La strada era buona, nessuno ostacolo
222    2,  28|               piedi della sua villa.~ ~Era proprio quella; e non vi
223    2,  28|               l'ultimo giorno che egli era stato un bambino, insieme
224    2,  28|              la sua sorellina.~ ~Che n'era stato di Maurizio e di Giorgina?~ ~
225    2,  28|              quale, senza saperlo, gli era stata tanto utile.~ ~Era
226    2,  28|               era stata tanto utile.~ ~Era una specie di voto che aveva
227    2,  28|      arrampicatosi su per la porta che era chiusa, si mise a perlustrare
228    2,  28|               mercato. -~ ~Il nido dov'era capitato Gigino, era infatti
229    2,  28|               dov'era capitato Gigino, era infatti quello delle vespe
230    2,  28|                della sua casa, vide ch'era proprio quella che cercava.
231    2,  28|              buco e aspettò.~ ~Il sole era già tramontato, ed egli,
232    2,  28|               fedele alla parola data, era sempre  ad aspettare che
233    2,  28|            lascia che ti abbracci! -~ ~Era l'altra Ape, la proprietaria
234    2,  28|          partita dalla casa dei Bombi, era venuta sulla facciata della
235    2,  28|                 e attratta dalle grida era capitata  e aveva assistito
236    2,  28|            salamanna rimase quella che era.~ ~Ciondolino, bisogna dir
237    2,  28|         deliziosa, con la quale, quand'era un bambino, faceva vendemmia
238    2,  29|                minime proporzioni, non era una cosa da pigliarsi alla
239    2,  29|             perché, di dentro, il buco era coperto da una difesa d'
240    2,  29|               vedere se dalle finestre era possibile entrare.~ ~- Ma
241    2,  29|                più piccino di quel che era, quando al lume vide dinanzi
242    2,  29|             mia. -~ ~E siccome il buco era troppo stretto, ne allargò
243    2,  29|                più larga e più comoda; era una buia galleria tortuosa,
244    2,  29|              un bel pezzo, si fermò: c'era dinanzi a lui qualche cosa
245    2,  29|             avanti.~ ~Il povero Sirice era affranto dinanzi al limite
246    2,  30|               ecco che, sul più bello, era andata a inciampare precisamente
247    2,  30|              il nostro Sirice Giovenco era assai più sottile d'una
248    2,  30|              alzarmi libero nell'aria, era una cosa che non m'andava
249    2,  30|             ostacolo imprevisto, che s'era frapposo al suo cammino.~ ~
250    2,  30|         tentazioni dell'uva salamanna, era giusto che ora si saziasse
251    2,  30|              udì un rumore di passi.~ ~Era Lisa, la cameriera, che
252    2,  30|           grido di spavento.~ ~Che cos'era accaduto?~ ~È presto detto:
253    2,  30|            nella serratura della porta era entrato improvvisamente
254    2,  30|            trovavasi sopra una sedia s'era data a una caccia disperata
255    2,  30|           Intanto, mentre Gigino che s'era subito lasciato andar giù
256    2,  31|                di latino.~ ~ ~ ~Gigino era lieto di aver pagato il
257    2,  31|         gratitudine al buon Sirice, ed era anche contento del coraggio
258    2,  31|               sopra un attaccapanni ch'era alla parete; e, siccome
259    2,  31|              alla parete; e, siccome v'era appeso un gran cappello
260    2,  31|              mezzo solamente.~ ~Gigino era salvo: ma egli si trovava
261    2,  31|                quel cappello, il quale era schiavo dello zio Tommaso;
262    2,  31|              testa! -~ ~Il nostro eroe era disperato e, per esser giusti,
263    2,  31|        scampati, tanti ostacoli vinti, era giunto a casa sua ed ecco
264    2,  31|              un luogo ignoto dal quale era impossibile per lui orizzontarsi.~ ~
265    2,  31|           formiche lo canzonassero, ed era per dirne quattro, quando
266    2,  31|             altura, in cima alla quale era inalzato un piccolo monte
267    2,  31|                Gigino - quella formica era forse sopra una quercia
268    2,  31|            presenza di quelle formiche era una prova evidente che egli
269    2,  31|            prova evidente che egli non era molto distante dalla sua
270    2,  31|             grave incarico. -~ ~Gigino era sbalordito. Non avrebbe
271    2,  31|              perciò si poteva muovere. Era un miele squisito, sebbene
272    2,  32|             giro per orientarsi.~ ~Dov'era? sapeva che non doveva trovarsi
273    2,  32|                che la quercia ondulata era vicina alla sua villa, dalla
274    2,  32|            alla sua villa, dalla quale era stato rapito così bruscamente
275    2,  33|                a sassate.~ ~ ~ ~Gigino era rimasto estatico. Le parole
276    2,  33|                tono adirato, col quale era stato incominciato il discorso,
277    2,  33|                scendere.~ ~Ma egli non era stato il solo a seguire
278    2,  33|               indolcirmi la bocca. -~ ~Era infatti un Àtropo, una di
279    2,  33|     accoglienza che gli aveva fatto, s'era poi mostrata a lui così
280    2,  33|                all'albero dove l'ape s'era posata, continuò zitto e
281    2,  33|               si fermò sbalordito. Gli era parso di udire delle voci
282    2,  33|          commovente gruppo che, se non era precisamente quello delle
283    2,  33|                  E vi assicuro io, che era completamente ricambiato.~ ~-
284    2,  33|               Dal fondo della buca, ov'era saldamente sepolto per metà,
285    2,  34|               del villaggio delle Api, era già buio.~ ~- Ho paura d'
286    2,  34|          subito che tutto il villaggio era sossopra.~ ~Gigino, seguìto
287    2,  34|             aveva invaso l'arnia: essa era  col suo gran corpo villoso,
288    2,  34|                cedevole e molle da cui era difeso il corpo del mostro,
289    2,  34|     affollavano intorno.~ ~Ma il luogo era angusto: inoltre qualcuno
290    2,  34|               questa dichiarazione, ed era   per domandare tutti
291    2,  34|             suo liberatore: ma siccome era un'ape molto attaccata ai
292    2,  34|             volume erano tali, che non era facile impresa il rimoverlo,
293    2,  34|              sotto questo macigno. -~ ~Era Grantanaglia che, dopo aver
294    2,  34|           della terribile farfalla, vi era rimasto sotto.~ ~Gigino
295    2,  34|             corpo della Testa di Morto era stato rotolato da un lato
296    2,  35|               mia, si può entrare? -~ ~Era Dolcina.~ ~- Mia cara, -
297    2,  35|                subito all'ingresso che era difeso da certi ripari,
298    2,  35|                la formica - ieri non c'era.~ ~- Infatti, - rispose
299    2,  35|          interno di quella vasta città era formato da tante abitazioni
300    2,  35|                Vedete? Con questa, che era entrata nel nostro villaggio,
301    2,  36|               tanti esseri, Dolcina si era avvicinata rispettosamente
302    2,  37|               guscio di seme di zucca, era loro servito un pasto degno
303    2,  37|                lui devoto, ammesso com'era alla confidenza di una Regina
304    2,  37|               una Regina autentica, si era sentito risvegliare tutta
305    2,  37|           degli insetti.~ ~Dolcina che era a parte di tutti questi
306    2,  37|                pur non approvandoli, s'era sentita un po' lusingare
307    2,  37|               dalle vigili sentinelle, era un continuo viavai di operaie
308    2,  37|                e vide che tra le altre era stata chiusa anche una cella
309    2,  37|               avvertirlo che il pranzo era in tavola, ed egli raggiunse
310    2,  37|         tornare alla villa dalla quale era stato così bruscamente portato
311    2,  38|         accadeva o stava per accadere. Era impossibile il dubitarne.~ ~
312    2,  38|              in quel giorno e la città era piena di operaie agitate
313    2,  38|                   Il fermento popolare era aumentato. Ora tutte le
314    2,  38|           Ciondolino! -~ ~E Gigino che era corso all'ingresso, vide
315    2,  38|              amore e di venerazione.~ ~Era l'irresistibile incanto
316    2,  38|              creatura nata per creare, era il grande fascino dell'essere
317    2,  38|              dar vita ad altri esseri, era la immensa superiorità della
318    2,  38|               regno nelle sue viscere, era tutto questo che aveva fatto
319    2,  38|                a tutto quel popolo, ed era anche tutto questo che sentiva
320    2,  38|               fuori dell'arnia: e, com'era già avvenuto per la vecchia
321    2,  38|                 Addio, Ciondolino! -~ ~Era l'ape dell'uva salamanna.~ ~-
322    2,  39|              Gigino si ricordava quand'era un bambino d'aver sentito
323    2,  39|     popolazione, con le nuove nascite, era via via cresciuta, anzi
324    2,  39|     raddoppiata addirittura; l'alveare era ormai tanto angusto, da
325    2,  39|             impossibile; la confusione era al colmo, le sagge istituzioni
326    2,  39|           rimedio e un rimedio pronto; era necessario che la popolazione
327    2,  39|                popolazione diminuisse, era urgente che una parte di
328    2,  39|           ugualmente infuriati.~ ~Tale era la storia delle invasioni
329    2,  39|          sciamare dal loro nido, quand'era angusto, e crearsene un
330    2,  39|          abitanti, dopo gli sciami, si era ridotto alle giuste proporzioni;
331    2,  39|              due regine, e una di esse era di troppo.~ ~La folla delle
332    2,  39|        corsaletto e il ventre dell'una era opposto al capo, al corsaletto,
333    2,  39|              aveva tutti i torti: egli era vissuto tra gli uomini in
334    2,  39|              cui avevano assistito non era certo fatto apposta per
335    2,  39|               città. La vecchia Regina era partita; era partita Dolcina,
336    2,  39|            vecchia Regina era partita; era partita Dolcina, partita
337    2,  39|              er cambiato, la società s'era rinnovata e, cessato il
338    2,  39|             durante il quale nessuno s'era accorto di loro, le nuove
339    2,  39|             non è il vostro? -~ ~Poi c'era un altro dubbio terribile,
340    2,  39|              fatto con l'uva salamanna era tanto buono!~ ~- Il miele
341    2,  40|           piedi della quercia, il sole era nel colmo del suo splendore,
342    2,  40|               della quercia il terreno era ricoperto di grosse api
343    2,  40|          strage, per quanto selvaggia, era necessaria al mantenimento
344    2,  40|           vivessero a ufo dove la vita era consacrata al lavoro.~ ~
345    2,  40|          assistito le due formiche non era certo tale da ispirar loro
346    2,  40|          ritornare alla sua villa, che era ormai condannato alla vita
347    2,  40|         lottare contro l'appetito, che era per lui il più feroce e
348    2,  40|                  Per verità quel piede era di un uomo. Ma gli insetti
349    2,  40|            cautamente verso il ramo ov'era appeso il grappolo d'api.~ ~
350    2,  40|               istante in cui questi si era soffermato un momento, vi
351    2,  40|                da formica operaia come era. - Non si vergognano, grandi
352    2,  40|               nella posizione in cui s'era messo, non era troppo comodo.
353    2,  40|                in cui s'era messo, non era troppo comodo. A ogni passo
354    2,  41|               un ricco apicultore, che era molto amico del suo babbo
355    2,  41|               una breve distanza quand'era un bambino, una distanza
356    2,  41|             enorme per una formica com'era ora.~ ~L'uomo sul quale
357    2,  41|                  Intanto l'uomo, che s'era levata la maschera dal volto,
358    2,  41|                accanto a sé.~ ~La cosa era avvenuta così rapidamente,
359    2,  41|             scatto di quel disgraziato era stato così brusco e improvviso,
360    2,  41|               fuggire alle quali non v'era altro espediente che rifugiarsi
361    2,  41|              domandò Grantanaglia, che era ancora ingrullito dalla
362    2,  41|      riavvicinarsi alle api sue amiche era perduta. Forse non erano
363    2,  41|                corona imperiale, non c'era più.~ ~Ahimé! Essa era rimasta
364    2,  41|               c'era più.~ ~Ahimé! Essa era rimasta nella tasca della
365    2,  41|                la sua famiglia, poiché era nato nella sua villa.~ ~-
366    2,  41|                quella fuga improvvisa, era rimasto un po' male. - Credi,
367    2,  41|              fuori dalla galleria dove era rinchiuso, ha roso perfino
368    2,  42|                delle Api legnaiole non era certo una reggia adatta
369    2,  42|                di Ciondolino primo; ma era una casa comoda, divisa
370    2,  42|             traverso alle loro stanze, era uscita all'aperto.~ ~- Insetti
371    2,  42|      Grantanaglia. -~ ~Ma Grantanaglia era tutto affaccendato a cercare
372    2,  42|                se, per combinazione, c'era rimasta un po' di quella
373    2,  42|               abitazione di Ciondolino era piena di pallottole, e giù
374    2,  42|           della susina spiaccicata non era rimasto che il nòcciolo.~ ~ ~ ~
375    2,  43|             loro gallerie; come pure s'era alleato con alcune api tappezziere,
376    2,  43|            molte sue amicizie Gigino s'era giovato per trasformato
377    2,  43|         addirittura sontuoso.~ ~Egli s'era fatto ricoprire appunto
378    2,  43|         foderata di cuoio di Russia; s'era fatto ornare la sua camera
379    2,  43|              sue amiche api lanaiole s'era fatto fare una magnifica
380    2,  43|           prove e con sforzi inauditi, era riuscito a trarre fin sul
381    2,  43|             dei tempi.~ ~Il Sirice che era un insetto robusto di costituzione
382    2,  43|             aveva ritrovato il Sirice, era stato in procinto di domandargli
383    2,  43|                più che il suo amico vi era nato e aveva ali abbastanza
384    2,  43|              il modo col quale egli ne era stato trascinato via gli
385    2,  43|               ora di ritornare  dove era vissuto sotto altre forme,
386    2,  43|               poi, siccome il filo non era molto distante dalla punta
387    2,  43|                picchio in terra.~ ~E s'era già mosso, quando un ricordo
388    2,  43|                al cammino di cucina, s'era avvicinato dietro a lei,
389    2,  43|              di quella povera vecchia, era corso dalla mamma e le aveva
390    2,  43|           tanto che da ultimo Gigino s'era messo a piangere daccapo,
391    2,  43|              altra maniera, perché non era più la stizza della punizione
392    2,  43|               della punizione avuta ma era il pentimento sincero e
393    2,  43|              te! -~ ~E Gigino ora se n'era ricordato a tempo.~ ~Anzi,
394    2,  43|                la foglia di quercia ov'era attaccato il filo che lo
395    2,  43|               salvato da un nemico che era venuto a minacciarmi lassù
396    2,  44|              sempre alla sua mamma; ed era questo un buon segno, perché
397    2,  44|           perché il pensare alla mamma era stato per lui, fin allora,
398    2,  44|               del mondo: così il vitto era assicurato, e Gigino poteva
399    2,  44|               sé l'album che l'omino s'era steso sulle ginocchia, e
400    2,  44|               lo scopo del naturalista era di cogliere l'insetto nelle
401    2,  44|          inesplicabile.~ ~E la domanda era questa:~ ~- Come ha potuto
402    2,  44|              bruco.~ ~Fortunatamente s'era rannicchiato a tempo su
403    2,  44|          Giorgina e a Grantanaglia che era corso giù dopo la caduta,
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