IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
XII. Ciondolino torna in iscena.
Il professore, interrotta la lezione, si affrettò a scendere dal sasso dal quale predicava, e avvicinatosi a Gigino gli domandò:
- Che cos'hai?
- Ohi, ohi! Mi sento male qui, qua, quassù, E poi mi duole lì, più in là e anche laggiù. -
Il professore che s'intendeva molto anche di medicina e di chirurgia, incominciò a esaminarlo:
- Lesioni non ce ne sono. Il tuo corpo è formato, come quello di tutti gl'insetti, della testa, del torace e dell'addome, e hai tutt'e sei le gambe. Ti duole qui?
- Mi duole qui, qua...
- E quaggiù, ho capito. Eppure il sistema muscolare è perfetto, e tu, come tutte le formiche, potresti, in grazia delle tue fascette muscolari, tirare un peso trenta volte superiore al peso del tuo corpo, mentre l'uomo che è il re del creato non riesce a tirare neppure l'equivalente di quello che pesa. E qui come ti senti?
- E laggiù. Ma io vedo che la circolazione del sangue è normale, e che l'organo della digestione funziona a meraviglia. Respira! Così... Anche l'apparecchio respiratorio è perfetto: il tuo sangue va in cerca dell'aria destinata a vivificarlo e l'assorbe attivamente. Che sieno nervi?
- Può essere. Infatti, quando lei ha detto quelle due parolacce ho sentito un grande urto di nervi.
- Vediamo dunque il sistema nervoso. Uhm!... Anche su questo non c'è nulla da dire. I filetti nervosi sono in buono stato. Nei centri nervosi non vi sono complicazioni; essi sono indipendenti l'uno dall'altro, e se tu fossi divisa in due, potresti, come ogni formica, continuare a vivere per lungo tempo in tutt'e due le parti. Studiamo il cervello.
- Credo d'avercene poco, - mormorò Gigino con aria compunta.
- Poco? Niente affatto. Il volume del tuo cervello, come in ogni formica ben conformata, rappresenta la dugentottantesima parte del tuo corpo, vale a dire ha press'a poco la stessa relazione cerebrale che è nell'uomo e nei grandi mammiferi. E questo, vedi, conferma precisamente la nostra superiorità intellettuale. -
A un tratto il professore s'interruppe, e avvicinò i suoi tre occhi semplici verso l'addome di Gigino.
- Toh! - disse a bassa voce. - C'è però qualche cosa di anormale...
- Che cos'è? - chiese Gigino un po' sgomento.
- Rivòltati.
- Come sarebbe a dire?
- È una cosa curiosissima, - continuò il professore - una cosa che non ho mai visto..., e sì, che nel mio mondo ne ho viste parecchie!
- Ma insomma, si può sapere di che si tratta? - domandò Gigino che si sentiva stuzzicare di dietro.
- E chi lo sa? - rispose il professore. - Pare un'escrescenza...
- Un'escrescenza? O Dio mio!...
- Ma di una materia pieghevole e filiforme, che non saprei definire. -
Intanto le altre formiche avevano fatto cerchio intorno a Gigino e al professore, e bisbigliavano tra loro:
- O curiosa!... Che cosa sarà quel ciondolino bianco?
- Ciondolino bianco?! - esclamò Gigino rizzandosi con vivacità sulle due zampe di dietro e fremendo in tutto il corpo.
Un'idea terribile gli aveva a un tratto attraversata la mente.
Egli si guardò attorno, poi in un istante si precipitò sopra un filo d'erba che sporgeva su una piccola pozza d'acqua lì vicino e, arrampicatosi fino in cima, rimanendovi attaccato con due gambe, si spenzolò giù e guardò sotto di sé.
L'acqua rifletteva esattamente il suo corpo, ed egli vide distintamente che di dietro, in fondo all'addome, tra le due gambe posteriori, c'era la bandierina.
Gigino a quella vista mancò poco che non si lasciasse cascar dentro l'acqua.
Movendo a mala pena le gambe, si ridrizzò sul filo d'erba e ritornò alla riva, sperando di sfuggire in tal modo alla sua immagine: ma vedeva sempre quel pezzettino di camicia a punta, che gli veniva fuori di dietro.
Alla riva lo aspettavano tutte le altre giovani formiche mormorando, e Gigino sentì che dicevano:
- Quella punta bianca mi dà sospetto...
- Certo. Questa formica non è della nostra famiglia...
- È una straniera!
- È un'intrusa!
- Ammazziamola!
- Tagliamole la testa! -
Gigino era così disperato della scoperta fatta, che benché fosse assai più grosso e robusto di loro, non pensò neppure a resistere alle sue avversarie, le quali, seguendo il loro istinto, nonostante le rimostranze del saggio professore che tentava opporsi, circondarono il nostro eroe e, con le mandibole aperte, si scagliarono inferocite su di lui.
Bel profitto, davvero, avevano fatto della lezione!