Novella

  1    1|           o molto della loro carne era già sotterra, ma glie n'
  2    1|            già sotterra, ma glie n'era rimasta tanta da poter mangiare,
  3    1|          oste filosofo. Quest'oste era un marchigiano, calafato
  4    1|           suo vecchio mestiere e s'era imbarcato nel primo piroscafo
  5    1|           la sua vita di emigrante era raggiunto; poteva finalmente
  6    1|        fame per due lunghi anni. N'era partito disperato e ora
  7    1|        schiave bianche, il quale s'era trovato a fare il viaggio
  8    1|          vapore, mi raccontava che era stato commosso fino alle
  9    1|            ciccia. Quando Otello s'era esaurito, puntava contro
 10    1|          aveva sei mesi di vita ed era nel suo più bel rigoglio.
 11    1|            osteria stava aperta. S'era sbiancato, ora, in faccia,
 12    1|     sbiancato, ora, in faccia, e s'era ingrassato a vista d'occhio.
 13    1|            stesso in tutto ciò che era amministrazione della sua
 14    1|            passata liscia: non gli era mai toccato nessun incontro;
 15    1|          da buon filosofo che egli era, aveva riposto una fiducia
 16    1|         che faceva alla tavola dov'era lui erano le più lunghe;
 17    1|            nessuno, perchè Peppino era l'anima, il dio tutelare
 18    1|        raccontava di storie buffe! Era stato atleta in un circo
 19    1|             In mezzo all'Oceano si era gettato in mare dal piroscafo
 20    1|           banchiere italiano che s'era voluta uccidere. Era riuscito
 21    1|         che s'era voluta uccidere. Era riuscito miracolosamente
 22    1|         salvare la ragazza, ma lui era stato issato a bordo che
 23    1|        rivoltammo; l'interlocutore era sconosciuto a tutti: un
 24    1|            di ogni ben di Dio, cui era attaccato un cavalluccio
 25    1|          lenta e sicura. Lo sforzo era gigantesco: gli occhi bianchi
 26    1|        Eracle di marmo in riposo s'era trasformato in un Eracle
 27    1|             quando già la vittoria era sicura (ed era sempre una
 28    1|            vittoria era sicura (ed era sempre una bella vittoria,
 29    1|     momento, non visto da nessuno, era sopraggiunto di ritorno
 30    1|     strillo da maialetto impaurito era ruzzolata in terra, poi
 31    1|           della sua vendetta, esso era stato fulmineamente e irrevocabilmente
 32    1|         piano del gran Peppino non era sbagliato: a lungo andare,
 33    1|          il banco, che a quell'ora era sempre vuota, per schiacciare
 34    1|          bocca di Otello: però non era cosa facile intendere il
 35    2|          come un bolide.~ ~Di dove era venuta?~ ~Nessuno lo sapeva.~ ~
 36    2|               Nessuno lo sapeva.~ ~Era scesa da un vagone-letto
 37    2|      locale di storia e geografia, era pronto a scommettere qualunque
 38    2|           che quella piccola negra era di razza australiana e che
 39    2|            si trovavano di fronte, era battaglia dichiarata.~ ~
 40    2|       dichiarata.~ ~La conclusione era sempre una: non si sapeva
 41    2|         chi fosse.~ ~Appena giunta era salita sull'omnibus-automobile
 42    2|            del luogo, dove ella si era scelta la più bella e costosa
 43    2|     trentenne conte Saturni, che s'era di fresco sposata una signora
 44    2|           in mezzo a tanto buio, c'era una cosa chiara: miss Mary
 45    2|         questo punto indiscutibile era anche quello che esasperava
 46    2|           si seppe subito che esso era dovuto ad una inaudita pioggia
 47    2|            pachiderma.... Scusate! Era così viva la rassomiglianza,
 48    2|      avrete subito indovinato, non era se non una delle quotidiane
 49    2|    altrettanto quotidiana fiducia: era un "numero" di quei vorticosi
 50    2|        dell'Albergo dei Bagni dove era stata verificata e rinverniciata
 51    2|  commuoversi.~ ~Dopo la pesatura c'era la passeggiata lungo la
 52    2|          ai quali la paziente miss era obbligata a passare. Al
 53    2|            dopo. E quello del cane era almeno un vero e proprio
 54    2|           quello della povera miss era semplicemente diabolico.
 55    2|           per tutto la povera miss era ormai considerata niente
 56    2|    vigilavo.~ ~Volere o non volere era una donna.... e con le donne....
 57    2|       volto sul grigio accappatoio era bianco e giallognolo come
 58    2|           in fiore.~ ~Il romanzo c'era, per Bacco! Il difficile
 59    2|            per Bacco! Il difficile era capirci qualche cosa.~ ~
 60    2|           osservare che la lettera era di otto pagine, di cui le
 61    2|  Evidentemente la remata mattutina era un «numero» aggiunto d'urgenza
 62    2|          suo programma dimagrante; era dunque impossibile non subordinare
 63    2|       fredda volontà del cervello, era subentrata ora una fretta
 64    2|                  La sua psicologia era esattamente quella della
 65    2|   telegramma. Veniva dall'Havre.~ ~Era fatta! Il canadese aveva
 66    2|          quarto d'ora di anticipo: era agitatissima; non s'avvide
 67    2|     oscillazione: ma la lancetta s'era inesorabilmente fermata.
 68    2|          presenza della cameriera, era corsa dinanzi allo specchio
 69    2|       specchio dell'armadio, vi si era guardata per un istante,
 70    2|           al buco della chiave) si era gettata per metà sul letto,
 71    2|      riferì che improvvisamente si era udito un rumore di casse
 72    2|         essi venivano dal capanno: era chiaro dunque che l'elefante
 73    2|           il personale di servizio era scaglionato per il corridoio,
 74    2|           casa dell'elefante! Esso era giovane e biondissimo, bello
 75    2|         dell'elefante. L'occasione era propizia.~ ~- Vedete quel
 76    2|          esclamare il giovine.~ ~C'era in questa frase inaspettata
 77    2|           di certe farfalle.... ed era bella, oh! bella! la più
 78    2|           così bello che provavamo era amore!... Giusto tre anni
 79    2|     rivederla presto. Mio padre si era offerto di recarsi in Australia
 80    2|            ma poi mi rassegnai.... era tanta la gioia che provavo
 81    2|          mie braccia. Dopo un mese era in Cile, poi in Australia,
 82    2|            Il caso, tutto sommato, era veramente degno di pietà
 83    2|        Rudge.~ ~«La detta miss che era effettivamente arrivata
 84    2|           corpo della miss che gli era cascata sopra.~ ~«Miss Rudge
 85    2|         nel mezzo della camera, vi era salita sopra per mezzo di
 86    2|     allarme del fedele bulldog, ed era riuscita con un sangue freddo
 87    3|            egli, essendo marinaio, era loro superiore.~ ~E badate
 88    3|           di Dio, per i quali egli era altrettanto rinomato a Cardiff,
 89    3|           per il bastardo Baciccia era un altro paio di maniche:
 90    3|            suoi muscoli d'acciaio, era uno di quegli uomini così
 91    3|          quel che valeva Baciccia. Era un «marino» schietto e capace
 92    3|            così, nella vita!~ ~E c'era tutta una leggenda in proposito,
 93    3|            ad esempio, che, quando era stato dinanzi al sindaco,
 94    3|          quando, poche ore dopo, s'era accorto che la sposa non
 95    3|            nuovo; l'ultimo viaggio era durato due anni: niente
 96    3|         meno.~ ~Da soldato di mare era stato un esempio di coraggio
 97    3|     imbarcare acqua, e abbattersi. Era di gennaio, faceva mare
 98    3|           troppo acquosa. Baciccia era in buona fede: poichè quel
 99    3|         fede: poichè quel discorso era fatto per lui, credeva in
100    3|          giovinezza di bastardo. C'era chi si ricordava d'esser
101    3|            carne a causa dell'età, era venuta da Parigi al natìo
102    3|           aveva raccolto e che poi era stata sempre la intermediaria
103    3|            davanti al tavolino dov'era Baciccia, con quella gran
104    3|           lasciati quel giorno; ed era la prima e anche l'ultima
105    3|           la profezia del figlio s'era avverata, e la madre, fatta
106    3|          pianto che la stupì, tant'era nuovo per lei, e volle scrivergli
107    3|           Il padre di Baciccia non era morto niente affatto, come
108    3|         niente affatto, come le si era voluto far credere, ma era
109    3|         era voluto far credere, ma era vivo e verde non solo, ma
110    3|          suo panciotto di velluto, era diventata un mazzetto di
111    3|          quegli otto anni Baciccia era sbarcato tre volte alla
112    3|            sa mai? Se andava male, era male di poco; ma se andava
113    3|          andièmo! - ma poi, quando era il momento di cavarsi di
114    3|        avesse affatto cercato, gli era capitato l'imbarco sulla
115    3|     deserto porto dell'Ensenada.~ ~Era il giorno dell'Epifania,
116    3|            vino che ha in cantina, era sbucato sulla riva, presso
117    3|  sessantotto giorni di navigazione era stato l'argomento preferito
118    3|          dalla madre: non solo, ma era anche entrato a comprare
119    3|         antico amante di sua madre era soltanto arricchito sempre
120    3|   arricchito sempre di più, perchè era una fibra d'acciaio, un
121    3|            nell'almaçen vicino che era "d'uno sporco napoletano".
122    3|         Baciccia non rideva più: s'era imbestialito perchè il suo
123    3|        perchè il suo stalliere non era  a portar le bestie a
124    3|           sempre il suo tabacco, s'era avvicinato ai cavalli, non
125    3|       forza, e non sa, ancora, e c'era il pajolo dei maccheroni
126    3|        avrà fatto un buon brodo!~ ~Era pretto spirito delle Pampas,
127    3|           la gente capisse che cos'era accaduto, il vecchio aveva
128    3|   rabbrividirete lo stesso.~ ~Zita era magra, ma senz'ossa: una
129    3|           e grandi grandi.... Ce n'era d'avanzo per i miei diciott'
130    3|          coda.~ ~Fraulein Zita non era sola.~ ~Mi presentò infatti
131    3|             ogni due minuti almeno era costretta a farsi cadere
132    3|       felice.~ ~Ma quello, ripeto, era un amico carissimo.~ ~Un
133    3|         per fargli capire che Zita era roba mia e guai a chi me
134    3|         alla più fosca tragedia.~ ~Era di maggio. Tutta Firenze
135    3|         punto esclamativo.~ ~Non c'era altro che pigliare il treno.~ ~
136    3|          Alighieri.~ ~E questo non era niente: ne avevo in cantiere
137    3|      Tornabuoni: una camicia che m'era costata un occhio, ma v'
138    3|         gli rompessi il naso, così era tutto imbrattato di sangue
139    3|            perchè.~ ~L'amico rosso era al vertice del furore.~ ~
140    3|          razza latina!~ ~E intanto era già riuscita a farci fare
141    3|            oliveti di San Miniato, era stata, fino a pochi giorni
142    3|            mi crederete. Brockhaus era proprio  a dieci passi
143    3|            qualche cosa di solenne era avvenuto anche tra me e
144    3|        condotta di Zita? La verità era chiara. La povera piccola
145    3|     piccola fata dagli occhi verdi era  più  meno che un trastullo
146    3|       italiani....~ ~E allora? dov'era la colpa della povera Zita?
147    3|       colpa della povera Zita? Non era forse piuttosto una vittima
148    3|       della nostra vendetta! Certo era magnifico, era latino, simbolico,
149    3|     vendetta! Certo era magnifico, era latino, simbolico, cesareo
150    3|         con un magnifico volteggio era sparito oltre il letto,
151    3|        involontario oltraggio. Non era un libro: era un grosso
152    3|       oltraggio. Non era un libro: era un grosso quaderno. Sopra
153    3|           grosso quaderno. Sopra c'era scritto:~ ~ ~ ~Italien,
154    3|     viaggio.... Altro che ricordo! era una professione di fede,
155    3|             ma la sostanza erotica era opera tutta di Zita! della
156    3|          dal treno Pisa-Firenze, c'era questo mirabile pensiero
157    3|            loro mai!...".~ ~Questo era scritto il martedì sera.~ ~
158    3|            nel cuore della vergine era sbocciata questa commovente
159    3|          Ma che! Altro che bianca! Era la più sporca di tutte.
160    3|         più sporca di tutte. E non era una sola: eran dieci almeno,
161    3|             quella notte stessa. C'era tutta la faccenda della
162    3|           quell'ora dolce in cui m'era parsa tutta mia, tutta rifugiata
163    3|      pagine fino all'ultima. Qui c'era, tradotta in bel tedesco,
164    3|        come i suoi capelli!...".~ ~Era tempo. Rimisi il bel romanzo
165    3|       pugnale del Cinquecento.~ ~C'era qualche preparativo da fare.
166    3|           il capo della fune a cui era legata la balla. Una volta
167    3|  comodamente da quell'acrobata che era, giù per quei pioli che
168    3|          Entriamo in camera. Non c'era.~ ~Zita piangeva.... finalmente!~ ~-
169    3|            Ma, per fortuna. Zita s'era già slanciata verso quel
170    3|        insieme.~ ~Per Bacco! Non c'era tempo da perdere davvero.
171    4|          una delle due finestre ne era per tre quarti seppellita,
172    4|        esercito di ragni che vi si era sicuramente attendato.~ ~
173    4|          Ma che serve descriverla? Era la testa di un padreterno;
174    4|      vedere la camera ammobiliata. Era grande, c'era aria, sole,
175    4|         ammobiliata. Era grande, c'era aria, sole, vista di un
176    4|            la piccina di prima che era venuta loro incontro in
177    4|        Ebbi il tempo di vedere che era entrato nella cucina.~ ~-
178    4|            ceffone sonorissimo, ed era rientrato in cucina, mentre
179    4|    raffaellesche che peruginesche, era corso ad abbracciare con
180    4|          creduto bene di muoversi: era andata a prendere il bel
181    4|            grassa m'aveva parlato. Era il supplemento domenicale
182    4|          alla luce del mio cerino. Era un alto signore tutto impomatato,
183    4|            inamidata ma sgualcita: era paonazzo in volto, e soffiava,
184    4|           se la sua chiave apriva, era chiaro che quel signore
185    4|        Guardai il suo biglietto; c'era sopra tanto di corona comitale
186    4|   laboriosa come avete veduto, non era tuttavia bastata neppure
187    4|          venne a farmi una visita. Era una signora vicina alla
188    4|          modi spigliati e garbati: era già vestita da fuori, in
189    4|          non sa Lei che mio marito era ricco.... ricco quando l'
190    4|            fatto, scusi?~ ~- Non c'era Lei?... Non c'ero nemmeno
191    4|        giorno.~ ~ ~ ~Quella camera era senza dubbio la meno propizia
192    4|          strada per uscirmene.~ ~C'era tanta vita intorno a quelle
193    4|           di quella casa!~ ~Quanto era buono quel povero inventore!
194    4|        dalle loro mani vandaliche, era capacissimo di vegliare
195    4|        Quanta mite potenza d'amore era nascosta in quelle quasi
196    4|         ricco!...~ ~Per un mese si era vissuti in quella casa in
197    4|          del signor Aristide non s'era fatto più vivo, e la povera
198    4|           fuori io!". E quella non era donna da minacciare invano.~ ~
199    4|           ammobiliata altrove? Non era più semplice dare un posticino
200    4|           quello che fino allora s'era diviso per dodici? Così
201    4|           signor Aristide. Egli si era veramente imbarcato a Napoli
202    4|            consenziente.~ ~Infatti era verissimo!!~ ~La tempesta
203    4|            la signora Matilde, che era già cresciuta di qualche
204    4|          sognare marenghi, che gli era stata così propria fino
205    4|            il casamento sapeva che era scappato in Francia con
206    4|          povera figlia maritata, s'era messa a letto con la febbre
207    4|             già in vacanze estive, era padrona della casa. Lo stanzone
208    4|            della casa. Lo stanzone era stato messo letteralmente
209    4|     aeroplani Brioche. L'indirizzo era scritto a macchina. Ruppe
210    4|         lettera.~ ~- Legga pure.~ ~Era una breve lettera scritta
211    4|           La lettera, come vedete, era un miracolo di sottigliezza.~ ~
212    4|            gli occhi a lui, che mi era rimasto dritto e fermo 
213    4|            una statua; il suo viso era lo specchio di quella lettera
214    5|        tutte, le dieci lire che si era messo in tasca uscendo dal
215    5|          suo squadrone.~ ~Dentro c'era ancora pochissima gente,
216    5|           malgrado un po' cattivo, era esposta sopra una rete di
217    5|          altrettanto saggio quanto era buono di cuore, si sarebbe
218    5|             Ma siccome Peppino non era un saggio, non sapeva chiudersi
219    5|       cert'occhi che facevan lume! Era nata lo stesso anno, lo
220    5|            che le mosche bevevano, era pianto!.... E allora ci
221    5|         Armida!... perchè allora s'era piccoli, bastava che passasse
222    5|     briacone del padre di Felícita era partito a un tratto per
223    5|           povero sacchetto vivo ch'era stata tanto amica nostra!...
224    5|   commozione il buon Peppino non s'era avvisto che l'organo aveva
225    5|           i suoi piccoli: e questo era segno evidente, secondo
226    5|       dovuto fermare, anzi certo s'era in verità fermato e inginocchiato
227    5|       accorgersi dell'organo che s'era chetato, della gran scampanata
228    5|            silenzio curioso che si era fatto intorno alla sua voce
229    5|    scientifica»! Qualche zelante s'era già affrettato a sibilare
230    5|            di Armida, e salì, come era solito fare, il primo ramo
231    5|            quando tre mesi prima s'era svegliato anche lui e s'
232    5|            svegliato anche lui e s'era ritrovato in una gran pozza
233    5|           bacio che da cinque mesi era l'alt! desiderato di tutte
234    5|     maledetta manata sul collo e s'era divincolata da lui; e salendo
235    6| singolarissimo di un giovane che s'era buttato giù da un terzo
236    6|          volontà di ammazzarsi, ed era invece cascato sopra dei
237    6|          Sala del pronto soccorso. Era sorta una rumorosa disputa
238    6|        degli infermieri, la gara s'era iniziata.~ ~Quel lungo e
239    6|       ragazzi imbizziti.~ ~La gara era già durata la bellezza di
240    6|       grande e rosso, il quale non era altri che il famoso Cecco
241    6|         gettò un mezzo urlo: non c'era osso  muscolo  nervo
242    6|         medico anziano, quello che era stato arbitro nella gara,
243    6|             vicino all'uscio, dove era il registro.~ ~Il disgraziato
244    6|        mezzo metro la seggiola dov'era seduto. - Il prin...?~ ~-
245    6|           dottore.... e Catone non era neurastenico.... che io
246    6|        oooh!» prolungato e festoso era uscito da quattro o cinque
247    6|           il principe. - La camera era pagata.~ ~- Va bene: ma
248    6|             sostenuto da Cecco, si era accomodato il principe;
249    6|            e bella moglietta che s'era presa da poco tempo, e che
250    6|    nominarle: la moglie e il vino. Era dunque naturale che il ricordo
251    6|            la porta San Sebastiano era passata, e le cento osterie
252    6|      quella della Ninfa Egeria.... Era una disperazione da strapparsi
253    6|          gli mancava, e in tanto c'era poco a casa sua, e proprio
254    6|     lasciava passar quelle, addio! era fritto! incominciavano, «
255    6|            del genzanese che ormai era a un tiro di sasso, e oltre
256    6|         quasi di botto, ma Cecco s'era già scaraventato giù di
257    6|           più vicino al banco.~ ~C'era da scegliere; erano tutti
258    6|            un po' di vin rosso che era sul marmo del tavolino prescelto,
259    6|             mentre il genzanese si era già definitivamente congedato
260    6|         accanto; il cuore di Cecco era stato stretto da una infinita
261    6|            principe, il quale se n'era avvisto sì, ma non se n'
262    6|            avvisto sì, ma non se n'era punto maravigliato come
263    6|       trovo perchè non c'è! perchè era una menzogna! Tardi, ma
264    6|        cosa devo fare io se quello era l'unico mondo dove m'ero
265    6|          m'ero preparato a vivere, era l'unico mondo dove avrei
266    6|            certo a quella nenia, s'era addormentato.~ ~Cecco, vedendo
267    6|          poi ci ripensò e capì che era inutile. Che serviva ridere
268    6|          bambini ridenti, dov'egli era padrone, e Rina era sua
269    6|           egli era padrone, e Rina era sua moglie. Gli pareva di
270    7|           a tante rose, la spina c'era. Quel povero ragazzo....
271    7|            il corridoio.~ ~ ~ ~Non era passata mezz'ora, che, schizzando
272    7|       trasportato dal suo bollore, era passato in una carozza di
273    7|   puntellato alle sue stampelle, c'era suo padre.~ ~Dove poteva
274    7|            mezzo accidente che gli era preso), non aveva il nostro
275    7|            gran cerimonia!~ ~Non v'era dubbio possibile. Padre
276    7|     prossimo campo di battaglia.~ ~Era un delizioso albergo cinto
277    7|           d'un tratto in ospedale. Era stata così rapida la trasformazione,
278    7|          allegro edifizio non se n'era nemmeno accorto e seguitava
279    7|          dentro la mano, e siccome era un po' miope, portò il foglietto
280    7|             lo scopo del cavaliere era quello di vedere il figlio
281    7|            io - vi risponderò - se era più questo che quello?"~ ~
282    7|       resto, il cavalier Allegoria era logico.~ ~Possedeva un cervello
283    7|      scarsissima importanza. Se ne era valso, questo sì, in certi
284    7|             in certi casi, come si era valso del passato glorioso
285    7|         affari guerreschi. Ma se n'era valso con la ferma persuasione
286    7|            povero Ginetto, no: non era il caso di parlar di errori.
287    7|             E questo, secondo lui, era il vero merito del suo Ginetto;
288    7|         questo, via, siamo giusti, era un merito un po' maggiore.~ ~
289    7|       capace.... Per quello Iddio! Era bene il caso di presentarmi!
290    7|            stato ieri a quest'ora: era troppo fracassata: non c'
291    7|           troppo fracassata: non c'era rimedio.... Ma, non aver
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