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L'allegoria dell'autunno
     Capitolo
1 AdA | effigie.~ ~Tal fino al labro era ne l’ende stigie~ ~Tantalo, 2 1 | Venezia sotto i cieli.~ ~Era per ovunque diffuso uno 3 1 | de’ cui gorghi auriferi era sorta una dinastia di re 4 1 | s’approssimava: già quasi era imminente l’ora della Festa 5 1 | boschi – nella memoriaera comparabile alle divine 6 1 | giovine dio aspettato.~ ~Era per giungere! La coppa invertita 7 1 | sotto le palpebre gravi. Ed era palese che per tutto il 8 1 | agitava una fiaccola ch’era stata accesa all’ara di 9 1 | simulacro della Bellezza, e non era se non una Sfinge corrosa 10 2 | universo. Pur questa mane io era dinanzi al pio bassorilievo 11 3 | poema sacro la crudeltà ond’era serrato fuor del bell’ovile, 12 3 | taluno di noi pensò che tutto era ancóra da sperare e da attendere 13 3 | esser compagno a colui che era destinato a salire, a salire 14 3 | travaglio interiore ond’era per formarsi l’opera gigantesca. 15 3 | le idee astratte ond’esso era ingombro. Ovunque, sotto 16 4 | passione della Bellezza era così ardente che dovunque 17 4 | vede realizzato ciò che era nelle sue aspirazioni, e 18 4 | Francesco de Sanctis. Egli era uno di quei rari spiriti, 19 4 | comprenderle. Nulla gli era estraneo di ciò che concerneva 20 4 | Così vivo e religioso era in lui il senso della bellezza, 21 4 | bellezza, così profondo era il suo culto della forza 22 4 | quasi terribile, tanto era tentatrice – noi avemmo 23 4 | esalazione delle fornaci; che non era se non l’alito dell’uragano 24 4 | come una febbre divorante: era come se le vene si moltiplicassero 25 5 | qualunque allettamento esteriore era trascurabile al paragone 26 5 | tutto quanto contemplava. Era in lui quel candore infantile 27 5 | più umili. In ogni vita era per lui un mistero sacro 28 5 | suo occhio meraviglioso era atto a cogliere tutte le 29 5 | mano d’artefice fu mai, era pronta a fermarle con un 30 5 | un carattere dominanteera già iniziato nel tempo in 31 5 | Il soggetto non contava, era stato offerto dal caso, 32 5 | stato offerto dal caso, era secondario, era trascurabile; 33 5 | dal caso, era secondario, era trascurabile; ma la qualità 34 5 | la qualità della pittura era nuova, senza esempio, altissima, 35 5 | mai, io penso, il pennello era giunto nel tocco a un tal 36 5 | evidenza; e non mai la tecnica era giunta a un tal grado di 37 7 | perduto. «Enrico Nencioni era l’amico, il compagno, il 38 7 | l’immacolata anima sua era la pietra di paragone dell’ 39 7 | della mia puerizia. Egli era allora nella sua piena virilità, 40 7 | elci della Villa Medici. Io era un fanciullo, triste prigioniero 41 7 | padre, poiché la sua anima era la più giovenile ch’io m’ 42 7 | casa dov’egli m’aspettava. Era d’aprile; e la città armoniosa 43 7 | che la mia commozione s’era comunicata a lui, e ch’egli 44 7 | comunicata a lui, e ch’egli non era più per me un estraneo ma 45 7 | con lagrime di gioia. Egli era alto della persona e magro, 46 7 | certa. Enrico Nencioni non era per i più se non un comentatore 47 7 | bassa~ ~Tenda di nubi. Morta era la vita,~ ~Spenta la luce. 48 7 | sentivamo nati; tutto quello che era in noi, e che il mondo ignorò…»~ ~ 49 7 | ha amato con un amore che era più che un amore, with a 50 8 | quando il disdegnoso vecchio era già percosso e incurvato 51 8 | esaltava nel suo fervore. Era questi in piedi, e seduto 52 8 | del Boccaccio in Certaldo, era manifesto com’egli vedesse 53 8 | travagliare un suolo che pure era cresciuto con la polvere 54 8 | pensiero. Ma quella barbarie era peggiore o, certo, più vile; 55 8 | intera parola di quel patto era custodita nell’animo di 56 8 | Tremila. L’esercito piemontese era disfatto, perdute erano 57 8 | scritto: «Nel principio era il Verbo.» Ecco che già 58 8 | scritto: «Nel principio era l’Intelligenza.» Meditiamo 59 8 | sicuro pugno: «Nel principio era l’Azione.» –~ ~Giosue Carducci 60 10 | laggiù, nel porto, quand’era legata dalle corde di sparto. 61 11 | Quando la mia vita non era ancóra quello specchio di 62 11 | da due uomini rossi. Uno era ben quello col cappuccio 63 11 | secondo Bonifazio; e l’altro era quello, ancor più misterioso, 64 11 | Campagna e con la Serenata era entrato nell’arte giovanissimo 65 11 | generosissimo sostituto era già trasfigurato in prisco 66 12 | sorgeva, ora giace. Quel che era inalzato verso il cielo, 67 12 | arpeggio della morte!~ ~Intorno era l’Ade carsico, il fisso 68 12 | la battaglia infernale.~ ~Era come una battaglia sparente, 69 12 | che balenava senza tregua. Era come un combattimento confuso 70 13 | modi. Ogni giorno l’azione era creata e condotta dalla 71 13 | condotta dalla parola. L’azione era costretta dalla parola in 72 13 | inviolabile. Il linguaggio non era la vanagloria dell’istoria 73 13 | ventisette anni d’assenza, mutato era il cuore, inseverito il 74 13 | Browne che sul principio m’era nella memoria. The Egyptian 75 14 | all’asse. Tacita e immota era la divina forma di «quell’ 76 14 | Il rombo, non udibile, era soltanto in noi che non 77 14 | parlavamo. Ben sapevo che era in te, sopra te, come quando 78 14 | dove l’unico limite ti era un’altra immensità: quella 79 14 | Vinci con alcuna parola era a noi prossimo «sanza battimento 80 14 | forse non t’accorgesti ch’io era un d’essi e che con il taglio 81 16 | mio viso un soffio che non era il croscio del volo.~ ~Perché 82 16 | volai sopra il Trentino?~ ~V’era un patto di sangue, allora, 83 16 | Italiani.~ ~Ruggero Maroni era un esempio costante. Era 84 16 | era un esempio costante. Era a me esempio: a me che mi 85 16 | perfezione della disciplina egli era andato oltre, m’aveva egli 86 16 | difficile. La sua parola era concisa come il suo disegno. 87 16 | disegno. La sua volontà era bene squadrata come le sue 88 16 | Pretorio attesta che instituito era in Riva della Tribù Fabia 89 19 | li daremo alla pace.»~ ~Era ad ascoltarmi gente mia 90 19 | mentre l’astro dell’elica era tuttavia razzante, vidi 91 20 | dinanzi al suo popolo, ella era tuttora una illibata imagine, 92 21 | rimedio di tutti i mali. S’era fermato d’improvviso il 93 21 | distinto dell’ibis volante, che era l’insegna del mio motore L'armata d'Italia Capitolo
94 1 | miserevole in cui l’armata era caduta più specialmente 95 1 | Tutto il popolo d’Ancona era invaso da una così fiera 96 1 | sul Barbarigo. La squadra era disposta in duplice ordine. 97 1 | governava il vapore. La calma era profonda. Sul mare, che 98 1 | comandante del Barbarigo era stato presente alla battaglia; 99 1 | raccoglimento.~ ~La calma era immutata. L’Orsa tramontando 100 2 | abondanza la lode di cui era avido? Non forse è stato 101 2 | fatica alcuna; poiché non era possibile adoperare a quegli 102 2 | crescono, ogni giorno.~ ~Era assolutamente inevitabile 103 2 | rinascimento, il siluro era ancóra un’arma imperfetta, 104 2 | sotto il governo dell’Acton era in favore, è oggi direi 105 3 | anche molto letteraria. Io era, in quei giorni, invasato 106 4 | in Massaua. Lo pseudonimo era Echis; e forse, alla Tribuna, 107 4 | fatto in epoca in cui tutto era a minor prezzo; e quella 108 5 | che l’armata repubblicana era pronta per l’offesa nel 109 5 | Mediterraneo. Il dispendio previsto era di soli undici milioni.~ ~ Cabiria Parte, Cap.
110 Note, 3 | PERPETUO; CHÈ ¶ LA MORTE TROPPO ERA LIEVE!~ ~ ~ ~VERSO ROMA.~ ~ ~ ~ Canto novo Parte, capitolo, paragrafo
111 Can, 4, 10 | immemore~ ~de’ fati umani era, e d’ogni altra~ ~cosa mortale, 112 Can, 5 | rivale d’Eunomo,~ ~Sparti, era quivi pronto; e quivi i 113 Can, 5 | prova febèa più solenne~ ~era: tremavane ai contendenti 114 Can, 5 | agreste~ ~voce che pur dianzi era de’ boschi gioia!~ ~Vinse 115 1, 5, 3 | III62.~ ~Era un fanciullo da’ neri selvaggi 116 1, 5, 7 | VII66.~ ~Era un bastardo. Ne l’occhio 117 1, 6, 2 | e il consiglio~ ~dolce m’era; una pace nova fluir pe ’ 118 1, 6, 5 | scaturigini de la vita.~ ~Triste era l’ombra, triste era il tedio~ ~ 119 1, 6, 5 | Triste era l’ombra, triste era il tedio~ ~sotto la greve 120 1, 6, 5 | vena?~ ~Pur dolce, penso, era, ne l’umida~ ~terra sommerso, 121 1, 7, 2 | vene,~ ~allor che la fatica era fornita,~ ~il placido narcotico 122 1, 7, 6 | di un amante ei si diede. Era d’opale~ ~splendido il mare Libro segreto Capitolo
123 1 | maestro veneziano – non era ancor venuta in luce. ma 124 1 | quando accorsi, il suicida era disteso nella ghiaia, pallidissimo, 125 1 | termine umano. Antonio Duse era chino su quella inquietudine 126 2 | di quel secondo piano? ch’era spesso deserto perché a 127 2 | camera più ampia e signorile era rimasto il nome di un viaggiatore 128 2 | palma una perla artefatta? era un ovo di rondinella.~ ~ 129 2 | palma della mia sorella era balzata al mio viso raddoppiandosi, 130 2 | foresteria. il suo uscio di scala era chiuso.~ ~Su gli ultimi 131 2 | rimproccio. il primo suo impeto era di percuotere. il suo amore 132 2 | conteso alla morte? o m’era donata una seconda vita?~ ~ 133 2 | una divinazione religiosa. era presente il Fato indomito? 134 2 | presente il Fato indomito? era presente Nostro Signore?~ ~ 135 2 | di da una speranza ch’era già smisurata. l’una e l’ 136 2 | somiglianza mi compivo.~ ~Ma chi era presente? chi vide? chi 137 2 | potrà ridire?~ ~Presente era tuttavia la morte che il 138 2 | triplice non aveva respinto. era , evocata dalla condoglianza 139 2 | è più vile.~ ~Confuso m’era allora quel che oggi m’è 140 2 | ogni volta il mio istinto era scisso da quel guizzo di 141 2 | arte? e non forse l’avo m’era a fianco quando per notti 142 2 | sostenni in lui che tanto era men robusto di me. dalla 143 2 | l’orecchio.~ ~Vastissima era la casa d’Ortona, di architettura 144 2 | stanze quasi di celle. bianca era in gran parte con infisse 145 2 | monastero e del fortilizio era infranta senza rimedio. 146 2 | apparì bellissima qual m’era apparsa nell’imaginazione 147 2 | della mia mano sciogliendosi era mosso dalla sùbita follia 148 2 | ferro: segno insolito. che era accaduto?~ ~Mi raggiunse 149 2 | singhiozzando, balbettando. ma che era accaduto? chi poteva tenermi 150 2 | compresi che il gran vegliardo era trapassato.~ ~Risolutamente 151 2 | volontà spiritale. ma chi era presente? se tuttavia presente 152 2 | presente? se tuttavia presente era la morte di quell’ora inginocchiata 153 2 | lacrimante, anche la mia madre era senza udire senza vedere 154 2 | che in vero fosse di me io era sicuro; ma gli obbedivo.~ ~ 155 2 | Santa Maria della Vita, ch’era tutta parata di damasco 156 2 | in una buona stampa.~ ~C’era.~ ~Intravidi, nell’ombra 157 2 | presenza della morte.~ ~Era di carne e d’ossa il cruciato? 158 2 | e d’ossa il cruciato? o era di terra e di fornace? non 159 2 | anguinaia le mani. annerata era la faccia ma la barba era 160 2 | era la faccia ma la barba era ingrommata di non so che 161 2 | mento il collo.~ ~Quella era la vita, quella era la morte, 162 2 | Quella era la vita, quella era la morte, un orrore unico 163 2 | più rimoto.’~ ~Quella non era alcuna delle Marie. giungeva 164 2 | indietro come vanni. la bocca era dilatata dall’ululo, rappresi 165 2 | visione sublime e truce era a contatto del vicolo lurido, 166 2 | carne da macello e da frodo, era contro la terracotta 167 2 | gettarmi giù. dementato io era come quel gruppo di passione 168 2 | Peccantem me quotidie’. era come se il Palestrina prendesse 169 2 | una comunione di pianto s’era iniziata la mia vita seconda. 170 2 | spirito della dimanda m’era stranio ma fin il modo vocale 171 2 | che la mia ossatura assisa era al confronto men salda, 172 2 | mio nome, nel suo modo ch’era diverso da quel della sua 173 2 | impaziente di scrivere. scrivere era già per me una necessità 174 2 | uccidermi.~ ~Il mio ospite era lungi dal sospettare la 175 2 | maestro. me ne ricordo: era l’usignolo che poi cantò 176 2 | due metà di un’anima sola. era l’ultima ora della nostra 177 2 | parla.’~ ~La mia bocca m’era sigillata.~ ~‘Gabriele mio, 178 2 | contesa della bacchettoneria. era la mia sedia di fatica.~ ~ 179 2 | sol pari a quella sua voce era quel suo sacramento di sicurtà.~ ~ 180 2 | questo.’~ ~Il mio fratello era muto e fiso. considerava, 181 2 | parve diminuito di valoreera scritto nel libro che commemora 182 2 | calvizie del mio editore, v’era un Trattato della Infedeltà. 183 2 | imminenza delle dipartite. ella era intesa a più vivere e più 184 2 | diminuito di valore non era il mondo, in assenza di 185 2 | tanto il suo sentimento era fresco che non di rado la 186 2 | parte?’~ ~‘Non dimandare.’~ ~Era la risposta di Silvia alla 187 2 | Sirenetta nel drama ov’ella già era apparita sublime con le 188 2 | terra o di mare o di cielo. era bello che un sol sentimento 189 2 | di Trieste. il sinistro era minacciato. accendevo senza 190 2 | ritrovi qui il buio che c’era ai pozzi di Bumeliana in 191 2 | veloce uomo di guerra egli era tutto intento a non turbare, 192 2 | m’accorsi che il liquido era quasi tutto intromesso, 193 2 | affermando che l’iniezione era mancata e che bisognava 194 2 | alla mia età l’Alighieri era sul limitare della morte, 195 2 | soltanto divenire quel che era ma abolire interamente i 196 2 | la nausea della femmina m’era giunta alla strozza, non 197 2 | strozza, non meno acre m’era la nausea della guerra che 198 2 | bombardamenti notturni e diurni. era un apparecchio terrestre. 199 2 | pesava!~ ~Ogni indugio m’era intollerabile. partii da 200 2 | mezzogiorno. la mia meta era il campo di Gioia del Colle 201 3 | l’arco de’ sopraccigli era distante dalla palpebra 202 3 | quello soprano della fronte era uno spazio chiaro, appena 203 3 | e tra le reliquie ve n’era una ch’io so. entro nel 204 3 | egizii conobbero. Italo Conci era mirrato con quella mirra 205 3 | attimi dopo l’ansito estremo. era notte, già notte alta e 206 3 | legione trentina Italo Conci era l’esempio. aveva guerriato 207 3 | formicolante di faville d’oro, era ai vetrai di Murano la pietra 208 3 | vide.~ ~Sovvienti: un tempo era nomata Sangue~ ~la Zancle. 209 3 | mentre su l’attigua tavola era disteso il ròtolo con la 210 3 | rifugiarsi a Londra. non era riescito il sire d’Annour 211 3 | circospetta, rattenuta, s’era scelta una casa alta come 212 3 | vedetta. la sua finestra era una specola, donde ella 213 3 | quando s’accorse che l’uscio era per cedere, con tremendo 214 3 | sinistra di Thalestris, ch’era esangue. tenendola in ambo 215 3 | affare della Collana? non era stato egli assolto?~ ~Portentoso 216 3 | disunissero riseccandosi. per ciò era costume i simulacri eburnei 217 3 | de’ quattro elementi’ ch’era tra gli strumenti di fisica 218 3 | quella bietta d’osso ch’era il conio della volontà contrassegnato 219 3 | statura di un creatore, egli era un creatore.~ ~Dalle ‘Variazioni 220 3 | di tempo senza misura m’era sublime.~ ~Il popolo tumultuava 221 3 | nei cristalli cavi.’~ ~‘Era un mendico che le stagioni 222 3 | una face di pino. gialla era la fiamma. il fumo svolgeva 223 3 | altramente che il Còrso, era pur sempre l’alunno dell’ 224 3 | dicitori della parola vivente, era laggiù in un orizzonte di 225 3 | un orizzonte di fuoco o era sotterra in una voragine 226 3 | elemento?~ ~No. la distruzione era omai indubitabile, era irreparabile. 227 3 | distruzione era omai indubitabile, era irreparabile. prono abbattuto 228 3 | Ερχομαι. τί μ’α8020;εις;~ ~Era di Niobe.~ ~Potei leggere 229 3 | μ’ ἀτιμάσ8131;ς μολεῖν.~ ~Era di Filottete.~ ~Potei ancor 230 3 | πως τῆς~ ~ἀειζώου πόας.~ ~Era di Glauco. non sentii su 231 3 | Violante dalla bella voce’.~ ~Era Violante una mia amica di 232 3 | al colore della sua bocca era aggiunto l’innamorato studio 233 3 | Il luogo del racconto era il colle di Settignano. 234 3 | tre; e il fato.~ ~Hermia era il vero nome della Violante 235 3 | non avean più dominio.~ ~Era di giugno. era il solstizio, 236 3 | dominio.~ ~Era di giugno. era il solstizio, il giorno 237 3 | novella imagine che gli era nata d’improvviso dall’anima, 238 3 | cercò il metallo poiché egli erafatto che non poteva 239 3 | rende estraneo quel che gli era intimo.~ ~Scrivo. dico io 240 3 | Daniele, quel che nell’Euleo era la forma impudica dell’onda 241 3 | di primavera quando ella era seduta davanti allo specchio 242 3 | San Pelagio dove io non era ancor giunto da Venezia 243 3 | tutta la costa avversa era celata dalla più folta foschìa. 244 3 | nella sala di San Marco non era il Miracolo del Tintoretto?~ ~ 245 3 | illuminazione del volto che non era il sorriso. e di poi ho 246 3 | termine di quel viaggio era simile a una cadenza inaudita. 247 3 | cadenza inaudita. la vita era bella perché non aveva ancor 248 3 | ché il rossore subitaneo era la pura fiamma della sua 249 3 | mio, tanto fervente. non m’era destinato? e non è soprannaturale 250 3 | misura del mio anulare? m’era destinato; perché nelle 251 3 | Volterra, come la soldatesca era stracca e immollata di pioggia, 252 3 | la mattinata nomentana era bionda come nella nona rima 253 3 | destino, e non seppe.~ ~Era un settembre senza grappoli 254 3 | nel punto ove radicato s’era il legionario di Roma per 255 3 | saltando sul secondo quando era stanco il primo e con mirabile 256 3 | accadde nella baracca dov’era il generale Sani a leggere, 257 3 | da pestare, che stamani era accomandata dal prete al 258 3 | ma carbonchio.~ ~L’altare era fasciato con quelle coperte 259 3 | questi. il nodo di scotta m’era familiare.~ ~Mi volto: mi 260 3 | mio spleen.~ ~Splenium! era una sorta di erba che alleviava 261 3 | distrutto anche l’ospedale overa spirato il mio compagno, 262 3 | per la mia donna lontana. era un segno? era un prodigio? 263 3 | donna lontana. era un segno? era un prodigio? non seppi. 264 3 | scapha patella tripes.~ ~Era egli il compositore e l’ 265 3 | indugiava in terra latina; e s’era addobbato un padiglione 266 3 | della sua tavola francesca era appunto il ‘bœuf à la mode’. 267 3 | all’altra banda.~ ~Scarsa era la luce. annottava. i nostri 268 3 | quando Isabella Inghirami era per convertire in arme corta 269 3 | odorosa, e di un de’ luoghi overa venerato Apolline.~ ~Ecco 270 3 | rischio, e che il guadagno gli era estraneo.~ ~Il denaro avvilisce 271 3 | o sventure, quando non m’era lecito tra due offerte rispondere ‘ 272 3 | i due sapori.~ ~La coppa era preparata per Leila. tuttavia 273 3 | della camera. la polizza non era se non la ricevuta degli 274 3 | risveglio! la luce nel chiostro era d’un azzurro argentino come 275 3 | aveva aspetto di morte. era vestito di scuro: quasi 276 3 | triste grazia ove l’acume non era dissimile agli aghi del 277 3 | rilievi del Partenone.~ ~Era il votivo gruppo di bronzo, 278 3 | colpo’.~ ~La fionda giudaica era di cuoio o di lana, o di La chimera Parte, capitolo, paragrafo
279 1, 4 | gonfalon selvaggio. —~ ~Io era un buon fanciullo: un poco 280 1, 5 | un tesoro.~ ~Ne la bocca era il sorriso~ ~fulgidissimo 281 1, 5 | amava. Un fiore~ ~doloroso era la bocca,~ ~e un misterioso 282 1, 5 | un giorno~ ~io conobbi. Era l’estate~ ~ampia; e dolce 283 1, 6 | su la campagna salutare~ ~era venuta la dolce stagione~ ~ 284 1, 7 | figlio di Cambise,~ ~destro era e forte, generoso e parco,~ ~ 285 1, 7 | soavità profonda.~ ~Divino era il suo nome: Eleabani.~ ~ 286 1, 7 | suo nome: Eleabani.~ ~Ed era come un olio di viola,~ ~ 287 1, 7 | incensiere»~ ~diceva Eleabani. Ed era immune~ ~il suo cuor da 288 1, 7 | suo cuor da l’ebrezza ed era chiara~ ~la sua voce; e 289 1, 8 | ozi taceva~ ~il golfo ed era il Sole alto ne’ cieli,~ ~( 290 3, 13 | i boschi alti e soli~ ~(era la luna piena)~ ~fluiva 291 3, 17 | occhi: — Dunque andiamo? —~ ~Era bianco il vostro viso,~ ~ 292 3, 17 | con che furia mi batté!~ ~Era il Fòro taciturno~ ~da una 293 3, 17 | silenzio alto di chiostro~ ~era il Fòro. Con che strano~ ~ 294 3, 18 | signora,~ ~la tua bocca era ardente!),~ ~all’alto all’ 295 4, 7 | di sereni~ ~sogni la Luna era a l’umano armento.~ ~Pascean 296 7, 2 | acqua corrente.~ ~E nulla era più bello~ ~e leggiadro 297 7, 2 | ospite flava;~ ~e a ’l tuono era la cava~ ~selva una catedrale.~ ~ 298 8, 3 | sorse avanti improvviso (era l’odore~ ~pe’ i ricolti 299 8, 9 | dovizia.~ ~Se ben dovizioso, era mite ed umano~ ~il vecchio; 300 8, 9 | fame urgeva.~ ~D’argento era la barba, come rivo d’aprile.~ ~ 301 8, 9 | armenti~ ~stanchi. E questo era in tempi lontanissimi a 302 8, 9 | l suo passaggio,~ ~tutta era molle ed umida pel diluvio 303 8, 9 | Ruth, una moabita,~ ~s’era distesa ai piedi de ’l vecchio, 304 8, 9 | notte languìan su Galgalà.~ ~Era l’ombra solenne, augusta 305 8, 9 | l romor roco e grave.~ ~Era nel tempo quando la natura 306 8, 9 | scendea da i firmamenti.~ ~Era l’ora in cui placidi vanno 307 9, 1 | E teco porti~ ~quel ch’era in me, sopra le glorie e 308 10, 1 | sofferire~ ~il termine supremo era vicino,~ ~a ’l cuor sentìa 309 11, 3 | amò ne la sua mente.~ ~Ell’era l’ideale Ermafrodito,~ ~ 310 11, 3 | l’ideale Ermafrodito,~ ~era il pensato Andrògine. Lo La città morta Atto, Scena
311 1, 1 | nella mia casa e mia ¶ madre era ancora viva - tutti i giorni 312 1, 1 | mio fratello, due anni fa, era un pomeriggio d'agosto, 313 1, 1 | pianura d'Argo, dietro di noi, era un lago di fiamma. Le montagne ¶ 314 1, 1 | serpe, disse per gioco: "Era nel ¶ cuore di Clitemnestra". 315 1, 1 | sotto la cittadella. Tanta era la mia ¶ fatica che, come 316 1, 1 | speranza e di coraggio. ¶ Egli era certo di ritrovare intatti, 317 1, 1 | conoscevo che il suo sonno era profondo, dalla placidità 318 1, 1 | è mutato, profondamente. Era così dolce con me, una volta! 319 1, 1 | me, una volta! Tutto io era ¶ per lui: la sola compagna 320 1, 1 | pulsazione dolente, e me n'era grato come d'una medicina 321 1, 1 | pensiero. L'onda della ¶ poesia era in lui così abondante ch' 322 1, 3 | lontano un polverìo; ma era un branco di ¶ capre. Forse 323 1, 3 | La ¶ pietra del davanzale era quasi rovente. Qui, anche, 324 1, 3 | che l'impazienza del volo era diffusa in tutte le ¶ pieghe 325 1, 3 | e anche il mio desiderio era senza limiti, verso l'immensità 326 1, 4 | capelli, Alessandro. Ella m'era seduta accanto, ¶ dianzi, 327 1, 4 | Anna.~ ~ ~ ~Ella era sui ¶ gradini della loggia, 328 1, 4 | Perdonatemi. Io ¶ non me n'era avveduto....~ ~ ~Anna, con 329 1, 4 | Bianca Maria, come Leonardo era inquieto e ansioso, stamani? 330 1, 4 | notturna.... Forse egli era stato visitato in sogno 331 1, 4 | dal "Re degli Uomini" e s'era svegliato con qualche gran 332 1, 4 | che pesò su quegli Atridi era ¶ così truce che veramente 333 1, 5 | imbandite; e ¶ tutta la stanza era bruttata di sangue. E io 334 1, 5 | stesso ¶ silenzio fatale ch'era intorno alla loro immobilità 335 1, 5 | faccia di Agamennone? Non era quello forse il Re dei Re? 336 1, 5 | Re dei Re? La sua bocca eraaperta, le sue palpebre 337 1, 5 | Ora, la bocca del cadavere era aperta, le palpebre erano 338 1, 5 | risvegliato.... Ed ella era , dianzi, supina su un 339 1, 5 | e una bilancia ¶ d'oro era posata sul suo petto, la 340 2, 1 | la polvere dei sepolcri era per lei un'onda di germi 341 2, 1 | all'alba, quando ¶ la nave era già ferma. Voi sapete fino 342 2, 1 | Bianca Maria.~ ~ ~ ~Chi era ella? ¶ Potrei io riconoscermi 343 2, 1 | dunque per voi abolite? Era necessario che ¶ alfine 344 2, 1 | indicibile! Il ¶ mio segreto era nelle sue mani, ed ella 345 2, 2 | tante grida terribili v'era qualche ¶ anelito infinitamente 346 2, 2 | Nessuno più le credette! Ella era sola, in cima a una torre, 347 2, 2 | Anna.~ ~ ~ ~Ella erabellissima; ella era bella 348 2, 2 | Ella era ¶ bellissima; ella era bella come Afrodite. Leonardo 349 2, 2 | tocca i due bacini.~ ~ ~ ~Era posata sul ¶ petto della 350 2, 4 | disposti.... Bianca Maria era occupata a ¶ ordinarli quando 351 2, 4 | mangiato i frutti su cui era il segno dei suoi denti, 352 2, 4 | me con un passo che certo era il ¶ suo passo consueto 353 2, 4 | peggiore assai della morte era in me il dubbio ch'ella 354 2, 4 | La ¶ notte! Se la luce era spaventevole, il buio era 355 2, 4 | era spaventevole, il buio era più spaventevole ancora: 356 3, 1 | sentiva un alito: nulla! Era la calma perfetta, senza 357 3, 1 | m'adorava; e pure non ¶ era felice.... Tu lo sai, è 358 3, 1 | quella. La sera, mia madre era rimasta al mio capezzale; 359 3, 1 | come il pianto.... Ah era così forte il sonno, che 360 3, 1 | fonte, l'odore dei mirti era così ¶ acuto ch'ella stava 361 3, 1 | fiume, nutrice? Ecco. C'era una volta un re che si ¶ 362 3, 2 | credo ¶ che riposi.... Ella era per venir meno, laggiù, 363 3, 2 | Leonardo.~ ~ ~ ~Ah, ella era per ¶ venir meno....~ ~ ~ 364 3, 2 | turbamento, quando ella erapresente o quando qualcuno 365 3, 2 | Il fremito di mille ¶ ali era nella sua voce nuova.~ ~ ~ ~ 366 3, 2 | antichiormeggi.... Non v'era nulla di più triste in giro. 367 3, 2 | ho io già detto quel ¶ ch'era meglio non dire? Ah, sempre 368 3, 3 | abbiate ¶ paura.... Egli era qui, poco fa; era qui, parlava 369 3, 3 | Egli era qui, poco fa; era qui, parlava con me, su 370 3, 3 | Lo richiamavo perchè m'era ¶ venuta a un tratto la 371 3, 3 | diede la ¶ vertigine.... Era il tempo della grande gioia: 372 3, 3 | conosci quella riva? Allora era bianca ¶ come il sale, sparsa 373 3, 3 | fiamma verde; e il mare era immacolato e nuovo come 374 3, 3 | Dovrestechiamarvi così.... Era tramontato il sole. Mi ricordo: 375 3, 3 | altra mattina. Vi ricordate? Era il punto in cui Antigone 376 4, 1 | richiamava; e la sua voce era mutata.~ ~ ~ ~Leonardo.~ ~ ~ ~ 377 4, 1 | alba!~ ~ ~ ~Leonardo.~ ~ ~ ~Era così bella, ¶ la notte; 378 4, 1 | volesse! Ma ¶ dianzi non c'era una nuvola nel cielo.~ ~ ~ ~ 379 4, 2 | mano.... E il loro passo era sicuro?~ ~ ~ ~La nutrice.~ ~ ~ ~ 380 4, 3 | una polvere così densa che era difficileavanzare. È 381 4, 3 | salvare ¶ qualcuno. Ma egli era .... Tante volte, tante 382 4, 3 | di mostrargli che tutto era stato compreso ¶ e anche 383 5, 1 | eguale, su la terra.... Non v'era una sola stilla amara in 384 5, 1 | ginocchia di ferro.... Il mondo era distrutto.... Mille ¶ secoli.... 385 5, 1 | Un giorno ella ¶ era su la riva del mare, seduta Contemplazione della morte Capitolo
386 1 | così candidamente~ ~La casa era tanto prossima al frangente 387 1 | corregge sottili. Tanta era l’attesa che, quando mi 388 1 | voluttà eroica. Guardai. Non era se non la puntura d’una 389 1 | puntura dicevo: «Ecco.» E non era se non un aculeo più acerbo. 390 1 | dio verde il cui baleno era la lucertola guizzante. 391 1 | gonfii e dolenti, il mio capo era perspicuo e lieve come nel 392 1 | manderò il libro di Taigete era giunto l’ardore dell’Ulisse 393 1 | Tespia il simulacro di Amore era un sasso greggio. Anche 394 1 | o rugiada.~ ~Il silenzio era un inno senza voce.~ ~Tale 395 1 | carta dei giornali, ond’era invasa tutta la città, pareva 396 1 | scintille.~ ~Tutto lo spazio era pieno di violenta morte, 397 1 | vogliono parlare; e forse era piena della parola nuova, 398 1 | dell’uomo dal capo forato era sospesa nel crepuscolo pregno 399 2 | memoria m’ingannava: non c’era. Ma mi soffermai su l’impronta 400 2 | laesura, bipennem.~ ~La notte era tranquilla ma non serena, 401 2 | di quella riva tormentosa era simile alla sabbia di questa 402 2 | rimane in pace. E dove dunque era per approdare l’Ulisse dell’ 403 2 | Ma in verità egli non s’era mai lasciato guardare da 404 2 | alla nuova barbarie ond’era minacciata la terra latina, 405 2 | da secoli d’acqua.~ ~Io era in giorni di splendida miseria, 406 2 | riempiere le mie mura; perché era quel terribile frammento 407 2 | spirituale alla visita ch’io era per fare ma fosse già la 408 2 | creatura divina che sempre m’era parso dovesse stargli nella 409 2 | l’impronta. Sapevo che n’era stato tratto il gesso, ma 410 2 | poesia quella forma sovrana era sola tra ruderi e cocci 411 2 | inchiostri erano . Tutto era semplice ed usuale, come 412 2 | laboratorio d’uomo di lettere m’era avvenuto di sentire la maestria 413 2 | possedeva. La sua esperienza era infinita, la sua destrezza 414 2 | infinita, la sua destrezza era infallibile, ogni sua invenzione 415 2 | infallibile, ogni sua invenzione era un profondo ritrovamento. 416 2 | un’ombra di superstizione era sul mio sentimento.~ ~Egli 417 2 | riprova che il suo spirito era tuttora immune da qualunque 418 2 | debolezza. La sua stima era severa come la sua arte. 419 2 | parlassi de’ miei guai. Io era bene il suo fratello minore, 420 2 | sonava nella memoria.~ ~Era una piccola stanza chiara, 421 2 | andare alla guerraAhimè, era egli in pace? Non lo travagliava 422 2 | miserie. La fronte augusta s’era celata, e non si vedeva 423 2 | opponessi. La sua salute era già minacciata, già dubbioso 424 2 | minacciata, già dubbioso era il suo passo. Cadeva su 425 2 | arcate. Non parlavamo più. C’era intorno a noi una specie 426 2 | silenzio soffice.~ ~E c’era appena, qua e , lo strano~ ~ 427 2 | dolore. Il suo orgoglio s’era formato a poco a poco nel 428 2 | solo con l’anima…» Egli s’era fatto degno d’incontrarsi 429 3 | del poeta! E il poeta non era spirato ancóra, anzi aveva 430 3 | condannato irremissibilmente. Era il mio ospite, lo straniero 431 3 | cuoio bruno, che anch’esso era liscio e lustro d’assiduità 432 3 | gradimento. Tutto il suo viso era illuminato d’una fresca 433 3 | dall’intimo. La sua voce era ancor bella, misurata da 434 3 | giorni e per notti. Anch’egli era una sostanza infinitamente 435 3 | indefesso. La sua comprensione era pronta come il gesto della 436 3 | lo spirito medesimo ond’era nata quella figurina della 437 3 | Volli leggergli quella ch’era ancor calda del travaglio 438 3 | dopo l’altra: il lebbroso era mondo, il paralitico camminava, 439 3 | avevano pace, l’idropico era alleviato delle sue acque, 440 3 | l’incredulità di Didimo era addotta. Didimo voleva vedere 441 3 | nelle fasce, il cadavere era avvolto nelle bende. «Lazaro, 442 3 | sussultare e levarsi.~ ~Egli era in piedi davanti a me, sconvolto, 443 3 | senza colore, affannoso. Era l’uomo di fede, il servo 444 3 | apparire ai discepoli. Non era Egli apparso al Confessore? « 445 3 | suo corpo e col suo sangue era apparso ai discepoli, sapevano 446 3 | perpetuo suo gemito aulente, era come il silenzio d’una moltitudine 447 3 | dagli aghi dei pini? Non v’era divario tra il passo del 448 3 | perché il nostro passo non era delle nostre ossa, dei nostri 449 3 | la realtà non soltanto era recente ma presente ancóra; 450 3 | sbigottito, perché ella era tanto sensibile che quando 451 3 | nostro cane paziente ch’era stato la causa del litigio. 452 3 | ella farsi perdonare. E v’era nella sua attitudine tanta 453 3 | dilungai per la Landa.~ ~Era prossima l’ora del vespro, 454 3 | una rammarginata; altri era svenato a morte, con solchi 455 3 | rinnovellarla.~ ~Ma forse egli era assai più antico, e aveva 456 3 | E la Via lattea certo era pur sempre per lui il cammino 457 3 | sant’Elmo; e san Medardo era ancóra il signore dell’utile 458 3 | fede. La sua indulgenza era grande come la sua disciplina. 459 3 | la sua disciplina. Egli era venuto verso me con abondanza 460 3 | sua parola, quando egli era per appressarsi all’intima 461 3 | la sua semplice presenza era un soccorso coperto.~ ~Vidi 462 3 | le sue mani! Per lui non era detto già: «Nesciat sinistra 463 3 | faciat dextera tua», ma era detto: «Non sappia la tua 464 3 | meditatur.»~ ~Divotissimo era di san Domenico; e sotto 465 3 | il lor concerto, quella era la casa lieve ch’io m’avevo 466 3 | sognata più d’una volta, era «la casa in sul ramo», lieve, 467 3 | gentilissimo di farmi sentire che v’era fra noi un bel segreto, 468 3 | chiese: «Quando? Quando?» Era in me quella malinconia 469 3 | sapeva che la mia lampada era accesa e che avevo in serbo 470 4 | camera dell’infermo; e s’era ritratta, per lasciarmi 471 4 | dentro quel vano la morte era visibile come nelle Danze 472 4 | tutta l’imagine veramente era di dal velo. Egli alzò 473 4 | aretino. Di tratto in tratto era preso da qualche strana 474 4 | Spogliato di tutto egli era come mi pareva non potesse 475 4 | apprendere in quel libro: perciò era desso quivi chiuso, e senza 476 4 | eternità, ma come quello ch’era nato alla disciplina della 477 4 | la figliuola maggiore, ch’era venuta a trattenersi nella 478 4 | Il suo viso nella macie era come un teschio palese, 479 4 | sua morte una vita che non era come la mia vita.~ ~La mia 480 4 | dell’albore immobile ch’era intorno alla Croce.~ ~Forse 481 4 | magnificenza del mio vivere non era nei miei velluti e nei miei 482 4 | vecchia serva che nel servire era più nobile dell’antica regina 483 4 | piè d’oca. Ahi, non questo era l’essenziale. «Dopo aver 484 4 | che di divino e il grido era meccanico, la parola di 485 4 | meccanico, la parola di prova era quasi risibile. Allora giunsi 486 4 | nome di Montagnola; e quivi era a diporto una compagnia 487 4 | certo che laggiù un muro era crollato in una casa visitata 488 4 | su la campagna infinita era come quella che passa a 489 4 | mi faceva soffrire, tanto era lontano da quello della 490 4 | qualità del mio scontento era nuova e mirabile. Tornai 491 4 | acqua piovana. La pianura era senza fine come il cielo. 492 4 | c’è più! Forse è morta. Era la più bella del mondo.» 493 4 | fuggì da loro, ignudo.» Chi era quel tredicesimo apostolo, 494 4 | a grumoli di sangue».~ ~Era minore di Giovanni figlio 495 4 | Giovanni figlio di Salome. Era vestito d’un vestimento 496 4 | uccidi?~ ~Ah, ben io so!~ ~Era la materia della mia arte, 497 4 | seguitare una virtù che s’era partita da me e aveva superata 498 4 | inesorabile. E, come tutto in me era disposto al canto, facevo 499 4 | istante. Intorno alla Cappella era l’odore di quelle lacrime 500 4 | seggiola. La sua santità era cresciuta di lume. Non soltanto 501 4 | lume. Non soltanto egli era stato unto del crisma ma 502 4 | una reliquia preziosissima era su la tavola, presso di 503 4 | lontano e d’inviolabile era in lui, quasi che il vetro 504 4 | al vento di ponente, e io era come ciascun albero e come 505 4 | sciagura senza nome. E talvolta era come un rimorso confuso; 506 4 | rimorso confuso; e talvolta era come un’atroce durezza che 507 4 | notte Ugo disse:~ ~Non v’era in me più forzacoraggio~ ~ 508 4 | E tutto inevitabile~ ~era. E non combattevo~ ~se non 509 5 | patì la suprema Possanza.~ ~Era uno di quei mattini oceanici 510 5 | fiato affannoso, perché era travagliata dalla doglia 511 5 | e intercessore non anche era spirato in quel mattino, 512 5 | perfetto.~ ~Or il suo vóto non era adempiuto? Non aveva egli 513 5 | della Via Crucis? Passata era l’ora di nona, l’ora del 514 5 | del grande grido; passato era l’antisabato; Giuseppe e 515 5 | nostra amicizia terrena era chiusa tra quei due pianti, 516 5 | il giovine dalla sindone era meco; il qual serbava in 517 5 | persone care. E lo specchio era pieno d’orrore.~ ~Certo, 518 5 | agguato della morte.~ ~La casa era tacita; l’adito era vacuo 519 5 | casa era tacita; l’adito era vacuo come quelle aperture 520 5 | aspetto della casa stessa era come indurito. L’aria intorno 521 5 | sparso per le sabbie, overa sonata l’ora del pasto comune.~ ~ 522 5 | radici d’un pino. Giovanni era meco, o la parte migliore 523 5 | la parte migliore di me era divenuta simile a lui; perché 524 5 | cima, sentivo ch’essa non era toccata dal dolore ma era 525 5 | era toccata dal dolore ma era assorta in un pensiero d’ 526 5 | tenero fiore di cinque petali era schiuso entro una povera 527 5 | pulcini nascosti nel cespuglio era come se quel brulicame divenisse 528 5 | del vento.~ ~E il vento era come il rammarico di ciò 529 5 | rammarico di ciò che non è più, era come l’ansia delle geniture 530 5 | di quercia, quel libro ch’era antico quando la quercia 531 5 | fronte? a tergo?»~ ~Tanto era viva la presenza fraterna 532 5 | E Giovanni di San Mauro era , sotto un gran rovo intricato 533 5 | sempre «intenta ad altro». Era tutto bianco, incanutito; 534 5 | incanutito; e la fronte era veramente un luogo di luce 535 5 | silenzio delle sue labbra era fatto di quelle profonde 536 5 | verone il vano dell’adito era come un gorgo d’ombra. N’ 537 5 | tutto l’autunno. L’uomo era , ma senza rilievo.~ ~ 538 5 | ramo secco di palmizio. Era grande bonaccia, nell’aria 539 5 | vista la riconoscesse.~ ~Era un cadavere deposto dalla 540 5 | deposto dalla corrente, era l’annegato del giorno innanzi: 541 5 | erano ingrommati; il braccio era scarnissimo, bianchiccio, 542 5 | insistente, e la sabbia era lavorata come i bugni.~ ~ 543 5 | entrò anche più a dentro. M’era sconosciuto; non sapevo 544 5 | stanza attigua la candela s’era strutta, appariva nel rettangolo 545 5 | braccio scarno.~ ~E non m’era più possibile dormire dalla 546 5 | paura corporale della morte era in me, come se l’uno e l’ 547 5 | tortura durava, mentre l’aria era immobile.~ ~Un fanciullo 548 5 | so che umida dolcezza s’era diffusa nel cielo: qualcosa 549 5 | ventre roseo dove l’ombelico era appena chiuso, mostrando 550 5 | del capezzolo; e la lingua era concava come un petalo carnicino; 551 5 | fiore della vita animale m’era parso più miracoloso. La 552 5 | verso la mia carezza, poi s’era volta a leccare il poppante 553 5 | simile a un garrito spento. Era bianco pezzato di grigio; 554 5 | della sua vita. Tutto m’era parso grande e augusto, 555 5 | all’immensa Landa deserta. Era in me col silenzio un’attesa 556 5 | melodiosa, fino all’Oceano. Era un cantico d’ali, un inno 557 5 | così pieno Paulo di Dono. Era la sinfonia vesperale di 558 5 | che non muore…~ ~La cella era divenuta cupa come una cripta, 559 5 | la conca. Il letto bianco era divenuto simile a quelle 560 5 | una statua supina. E non era l’effigie d’un morto ma 561 5 | antifonario di santa Barbara, era per levarsi e per dire con 562 5 | anni, i solchi senili; ma era ferma nella giovinezza del 563 5 | E il sole gotico non s’era colcato dietro la grande 564 5 | mia prossima voce. Non v’era più ombrapaura di morte 565 5 | di morte in me; né pur v’era desiderio o speranza di 566 5 | connubio. Il salmo vesperale era cessato. Una costellazione 567 5 | tuono remoto dell’Oceano era come il vigore del silenzio.~ ~ 568 5 | con gli occhi aguzzati.~ ~Era uno sconosciuto della Landa 569 5 | sommesso. E la voce della madre era così straziante che non Elegie romane Parte, capitolo, paragrafo
570 1, 1 | accendea su Roma.~ ~Non era in me certezza dell’ora, 571 2, 1 | Nemi7.~ ~Villa Cesarini~ ~Era il ritorno. Il sole spandea 572 2, 1 | dissolveano; ed ecco, tutto era morte in noi,~ ~tutto; ed 573 2, 1 | nel grande orrore.~ ~Quasi era spento il fuoco per l’aria; 574 2, 2 | Il viadotto 8.~ ~Ella era meco. Forte stringeva il 575 2, 2 | nubi cerula nella fuga.~ ~Era il Tirreno in vista, di 576 2, 2 | auspice Sole, ed ella era pur bella in vano!~ ~Era 577 2, 2 | era pur bella in vano!~ ~Era pur bella, o Sole. Stringeva 578 2, 3, 1 | ombra parea di gelo.~ ~Ella era innanzi. A tratti, sostava. 579 2, 3, 2 | aneliti uscieno; talvolta~ ~era come un ansare languido, 580 2, 3, 2 | sotto un fatal castigo.~ ~Era la carne stanca; le pàlpebre 581 2, 3, 2 | pàlpebre erano gravi;~ ~era nelli occhi quasi una caligine.~ ~ 582 2, 3, 4 | la sconsolata altura?~ ~Era per quell’altura (udiva 583 2, 4 | anche invisibili.~ ~Ella era muta; muto io era. Breve 584 2, 4 | Ella era muta; muto io era. Breve intervallo~ ~era 585 2, 4 | era. Breve intervallo~ ~era tra noi, tra i nostri deboli 586 2, 5 | mattino di primavera 11.~ ~Era il mattino. Un grave sopore 587 2, 6 | Il meriggio12.~ ~Era un silenzio orrendo, lugùbre: 588 2, 6 | viveva. Nessuna apparenza~ ~era terrestre, in quella luce 589 2, 6 | quando~ ~io la promisi! Tutto era silenzio.~ ~ ~ 590 4, 4 | quella che a fianco~ ~m’era e credea sé tutta cinta 591 4, 4 | Quella che al fianco m’era — Non senti — mi disse — 592 4, 4 | belle colonne polite,~ ~era il tuo, Morte, candido vestibolo.~ ~ ~ Le faville del maglio Parte
593 2 | nella prima carta del codice era scritto: «Questo libro è 594 2 | volte mi condusse dove non era giunto ancora nessun altro 595 4 | volontà crudele, che certo era la mia se ben non paresse, 596 4 | Ruggero Flamma talvolta era inquieto e incerto, era 597 4 | era inquieto e incerto, era come una mano che palpi 598 4 | seduttrice e la devastatrice, non era abbastanza bella. Le cambiavo 599 5 | desiderio e figure del tempo. Era una di quelle tumultuose 600 5 | Natura mi ha dati, e tutto m’era alimento e aumento.~ ~Una 601 5 | non ne ebbi se non una, ed era armata di giavellotto come 602 7 | come quando nelle origini era fatta di fresco fogliame?~ ~ 603 8 | settembre 1897.~ ~Assisi. Era poco innanzi l’alba, quando 604 8 | e l’anima si ricòrdino. Era la vista ed era la visione. 605 8 | ricòrdino. Era la vista ed era la visione. Era la città 606 8 | vista ed era la visione. Era la città di pietra fondata 607 8 | ginocchio del Subasio, ed era la città di fede sostenuta 608 8 | lunare.~ ~Straordinario era in tutte le cose il presentimento 609 8 | a visitare mia madre ch’era ammalata in un ospedale. 610 8 | una giovane contadina ch’era stata ammessa al ricovero 611 8 | in quel medesimo giorno. Era ancor viva, quasi palpitante. 612 9 | mondo ove un’aurora non nata era quella che invoco e attendo. 613 10 | sanguinosa, e il viso regale era acceso di vergogna; Callistrato, 614 12 | Rocco. L’uomo alto e bianco era , in un fondo ottenebrato. 615 12 | d’un oriuolo a sole che v’era disegnato in piano ritto 616 12 | sovviene che giorno di sabato era quando fanciullo tu foggiasti 617 12 | tempo m’allacciavi.»~ ~Ella era un tempo addetta al servigio 618 12 | seguitante. E il mio passo era simile al passo di colei 619 12 | incedendo né ondeggia. Tal era perché lo specchio fosse 620 12 | tocca.~ ~E il padre, ch’era saggio, non si stupì, né 621 12 | avevano templi ove l’altare era servito da torme di meretrici. 622 12 | sopra una nave lidia che era pronta a valicare il mare; 623 12 | perciocché una grave carestia era venuta in quella contrada. 624 12 | perciocché questo mio figliuolo era morto ed è tornato a vita, 625 12 | morto ed è tornato a vita, era perduto ed è stato ritrovato.~ ~ 626 12 | figliuol maggiore Elihu era ai campi; e, come egli se 627 12 | perciocché questo tuo fratello era morto ed è tornato a vita, 628 12 | morto ed è tornato a vita, era perduto ed è stato ritrovato.~ ~ 629 12 | non lieto nel cuore.~ ~Era quivi Carmi assiso nel primo 630 12 | prima di bevere, uso come era a ricever gioia per gli 631 12 | il cuore. La loro forma era così armoniosa che pareva 632 12 | cuore allietato le amava; ed era dolce prima di bevere, o 633 12 | d’ingente ricchezza non era bene accolta nel porto come 634 12 | disse:~ ~– Beerseba.~ ~Ed era una fanciulla nel fiore 635 12 | languirono. Il profumo, ch’era gagliardo, spegneva le vittime 636 12 | divitis.~ ~luc. xvi~ ~Or vi era un uomo ricco, il quale 637 12 | al suo risvegliarsi egli era, come una contrada feconda, 638 12 | condotte per gradi dove era tangibile la qualità divina. 639 12 | avena calorosa.~ ~Ed egli era capace anche di donar grandemente, 640 12 | ardenza del meriggio estivo era nella sua chioma intrecciata 641 12 | crudele; perocché non gli era ignoto il desiderio che 642 12 | letto. Il qual legno non era mai per addietro stato veduto 643 12 | paese abitato da lui, ed era nel paese di lungi adoperato 644 12 | fece di nuovo un lamento.~ ~Era costui un mendico chiamato 645 12 | E la carne del mendico era come i pampini maculati 646 12 | tavola.~ ~E la sua guancia era pallida e cava come un’orma 647 12 | cenere, e l’ombra della morte era su le sue palpebre; e si 648 12 | egli parlava, che non gli era rimasto altro di salvo se 649 12 | redini del domatore. Ed era Lazaro come un pampano maculato 650 12 | passi verso il luogo. Ed era la sera; e le stelle rampollavano 651 12 | assirio; e tanto arcano era il silenzio intorno che 652 12 | veramente uno dei méssi era stato tentato dalla bellezza 653 12 | e il manto di scarlatto era divenuto di neve. E i lacci 654 12 | allentati, perocché Lazaro non era più quivi, essendo stato 655 12 | angelo senz’ali. Il quale era bellissimo, non al pari 656 12 | mi mandi a loro.~ ~E non era in lui se non il desiderio 657 12 | innanzi, poiché il loro passo era più agile: Maheleth, Iezabel, 658 12 | vasi che ci affaticano? Non era meglio forse andare alla 659 12 | conducente al cenacolo estivo ove era apprestato il convito delle 660 12 | silenzio dell’orizzonte era sinuoso come quelle labbra 661 12 | la sua bocca dischiusa era colma della quietudine.~ ~ 662 12 | astri immortali. Il tempo era come le pause del salmo.~ ~ 663 12 | conducente al cenacolo estivo ove era apprestato il convito delle 664 12 | incamminò per il cipresseto ch’era tutto pieno d’un fremito 665 12 | cospetto della porta chiusa; ch’era grande, polita, di cedro, 666 12 | in corona per la notte ch’era tiepida come un bagno di 667 12 | sedili ma su la terra ch’era sparsa d’anemoni. E l’una 668 12 | alberi forcuti.~ ~Or qual era il tipo di Cristo? da qual 669 12 | paese, che diversissima era e quasi tritume di schiatte. 670 12 | certo è quello il quale era sovrapposto all’altro quando 671 12 | forse conosceva il greco, ch’era parlato in Sefori, in Cesarea, 672 13 | del Buon Consiglio già m’era nato questo amore, anzi 673 13 | questa ghiottornìa venuta m’era, delle terre di Luca e di 674 13 | ci dissetavano. In talune era qualcosa d’indicibile che 675 13 | pupille il segno. E, se era un calice di benedizione, 676 13 | come mi si muta l’anima. Era calcina grossa, e poi era 677 13 | Era calcina grossa, e poi era terra cotta, e poi pareva 678 13 | che me uomo determinato, era assai più potente di me 679 13 | castello dei Guidi, l’estate era così arida che pareva «tener 680 13 | mia orchestra pànica.~ ~Era il tempo dell’ebrietà di 681 13 | dell’ebrietà di Alcyone. Era il tempo di quelle metamorfosi 682 13 | sensualità plastica. Il mattino era ambiguo così che non distinguevo 683 13 | cielo afoso. Anche nell’aria era come una volontà di colorarsi 684 13 | uomo morto.» E non fallai. Era quella.~ ~Il mio cavallo 685 13 | della mia bestia. E l’ombra era , talvolta così da presso 686 13 | e tonava su la Giogana. Era la prima goccia della bufera 687 13 | abissi avidità!~ ~Ma non era il mio fratello; era il 688 13 | non era il mio fratello; era il mio animo, era il mio 689 13 | fratello; era il mio animo, era il mio corpo stesso; era 690 13 | era il mio corpo stesso; era il mio cruccio d’uomo senz’ 691 13 | cruccio d’uomo senz’ali, era la mia ansietà di volo, 692 13 | la mia ansietà di volo, era la mia smania d’eccesso 693 13 | mia solamente, di me solo era anche la parola del mistico. 694 13 | rifaceva «Icaro disse». Era come un’ambascia implacabile; 695 13 | un’ambascia implacabile; era come uno struggimento di 696 13 | soffio dell’altezza titanica; era come una brama di eguagliare 697 13 | limite…~ ~Soffrivo. Ma c’era un’anima in me, un’anima 698 13 | della più casta fra le muse. Era la veste della pietosa. 699 13 | la veste della pietosa. Era la pietosa venuta a origliare. 700 13 | me ne ricordavo anch’io. Era d’agosto, era il buon mese 701 13 | ricordavo anch’io. Era d’agosto, era il buon mese de’ miei estri. 702 13 | funeraria e del rito occulto, era un vaso di miele; e un uomo 703 13 | un buon cortaldo che m’era a grado perché lo superavo 704 13 | mi misi a fargli forza. Era tanto serrato che non gli 705 13 | incuranza m’ingrandivano. Ed era la prima volta ch’io sentivo 706 13 | affrettai a mandar giù.~ ~Non era se non un poco di polpa 707 13 | fiacco. La mia pezzuola era scarsa per farmene una fasciatura 708 13 | il ribrezzo dei ràgnoli era fatto più grave dall’abbuiarsi. 709 13 | balbettio folle che non era se non un tremito del mento 710 13 | sentiva in sé che la vita era bella perché io vivevo e 711 13 | falso, io rispondevo: «Ma era un’altra cosa.» E non di 712 13 | irrequieta, diceva piano: «Ma era un’altra cosa.» Più piano 713 13 | Più piano ripeteva: «Ma era un’altra cosa.»~ ~glosa 714 13 | savia scusa innanzi a me era il suo nome. Avea nome Sblendore, 715 13 | invano di sorprenderla, ché era molto guardinga e mi sapeva 716 13 | naturali»; l’oca di Prato era come l’oca di Meidum; la 717 13 | perdonarono e mi perdonano.~ ~Era un grande òmero di pellicano, 718 13 | grande òmero del pellicano era più lieve che vetro soffiato, 719 13 | piume che gli mancavano! Ed era l’osso dell’uccello emblematico, 720 13 | trasfondesse un sangue nuovo, tanto era acre il mio palpito. E tanto 721 13 | ragionare meglio che colui che v’era stato.» Questo non è possesso 722 13 | cose, Plinio intero non era in Firenze, se non uno frammentato. 723 13 | frammentato. Nicolao sapeva che n’era uno a Lubecchi, nella Magna, 724 13 | termine. E la casa di Marfisa era in mano di guastatori bestiali.~ ~ 725 13 | polverulente. E la casa di Marfisa era la Vecchiezza, come Schifanoia 726 13 | Vecchiezza, come Schifanoia era la Gioventù. Da per tutto 727 13 | perpetuo. Qui abiterò. Questo era il mio vóto.» Non parlo, 728 13 | perpetuo. Qui abiterò. Questo era il mio vóto.» E non so se 729 13 | Francia messere Dionigi. E n’era uscita un lunedì ventun 730 13 | una piacevole bertuccina. «Era anco tanto ricco d’invenzioni 731 13 | questo delizioso nesso era un frutto della lingua di 732 13 | Ponte alle Grazie. Ma pur m’era entrata una gran voglia 733 13 | nella Via Ghibellina mi s’era felicemente presentata « 734 13 | del mio cuore. Il Museo era deserto.~ ~Da prima, col 735 13 | e a Luni, mi ricordo, c’era la morte delle Niobidi e 736 13 | chimaera. L’irsuzie del bronzo era così cruda che fremevo d’ 737 13 | salace, anche seppi che v’era un’altra bocca da manomettere, 738 13 | ardenti. Il mio linguaggio era tuttora inespresso, senza 739 13 | ma esso nel mio cervello era già simile a una sostanza 740 13 | Ohimmei, l’inquietudine m’era così vorace che mi parve 741 13 | frigido. Maliziosissimo era lo stratagemma, bene ordito 742 13 | attesa. Ora il bidello non era se non il Carma, da me mansuefatto 743 13 | Nencia e della Tancia, egli era dispostissimo di chiudere 744 13 | infermiere e carceriere Cicecirce era così ricordata la prescrizione 745 13 | non febeo naso; poiché gli era stato risoffiato un mio 746 13 | la mia maestria somma. C’era un proverbio toscano di 747 13 | per cui la mia diligenza era ingiustissimamente misconosciuta: 748 13 | allora nell’antro monitorio. Era il mio riso non più contenuto; 749 13 | riso non più contenuto; era lo scroscio della mia più 750 13 | mappamondi.»~ ~Troppo ei s’era ringrammatichito, come avrebbe 751 13 | Il pedagogo de’ pedagoghi era tuttora intento a nettarsi 752 13 | rimanipolai in polpetta. Era proprio il caso di riburchielleggiare: « 753 13 | fine del bimestre, non s’era visto appioppare il tristo 754 13 | Cicogna anche la guardaroba era alta, come la carcere: prossima 755 13 | scappare su in guardaroba era per i discoli una specie 756 13 | impaziente. Ogni pretesto era buono; e io avevo inventato 757 13 | adunata e d’insurrezione era un po’ lungo, in foggia 758 13 | leva viva.» La guardaroba era infatti custodita da una 759 13 | Tancia e la Beca. La Nencia era la meno rugosa, e mettiamo 760 13 | preferita dai convittori vani era quella del Mercatale, perché 761 13 | bianco e il vermiglio, ch’era sempre stato la grande incantagione 762 13 | berretto colmo di marchiane m’era costato una palanca gobba. 763 13 | discorsi degli animali», m’era riapparita la felicità quale 764 13 | al pedagogo baccello non era se non «contagio del malo 765 13 | battezzato nella Pescia s’era ardito di nominare il mio 766 13 | voce di fuori, salace.~ ~Era lo Sguazzalotro in co del 767 13 | apparito all’improvviso. Certo era , in agguato di chi sa 768 13 | Sguazzalotro, com’egli s’era chino all’orecchio del sordacchione 769 13 | del tempo di Castruccio, m’era stato rivelatore di questi 770 13 | imperiosamente un atto, che era comandato e non determinato: 771 13 | alzate dal Comune dov’era «uno bello prato», e la 772 13 | porta invisa. Indicibile era il cielo del tramonto, verdante 773 13 | Gheri.~ ~Mi piaceva perché era una pratolina di quelle 774 13 | sorvola. Mi piaceva perché era il vero fiore di Toscana, 775 13 | quella faccia smorta; e forse era cinabro messo davanti allo 776 13 | Malinconia. Mi piaceva perché era malinconiosa; e mi piaceva 777 13 | gridando un grido che non era il medìceo: «Gheriglio, 778 13 | petto. «Gheriglio!» Non era il grido dell’amorosa gualdana 779 13 | il festone, il terzo se l’era sgattaiolata giù pefregi 780 13 | perfin l’altro pulpito s’era spoglio; e se ne venivano 781 13 | Gheriglio!»~ ~il gheriglio~ ~Era l’amoroso innesto del ciliegio 782 13 | delectatio puerilis, o Cicerone! Era già una maniera eccitata 783 13 | Tolentino; e l’infante in piedi era balzato anch’esso di tra 784 13 | sette. E, all’esempio malo, era balzato dalle ginocchia 785 13 | chiesa medìcea di San Lorenzo era venuto a nascondersi riverso 786 13 | super astra reliquit. Com’era bello che mi fossi messo 787 13 | gran colpo trionfante che n’era isvolato via molto più di 788 13 | mano. Ma con la polvere n’era uscita anche una macuba 789 13 | finestra quel che in me era alato. Brevis et damnosa 790 13 | dell’amor del lauro. Ed era fuga d’inganno, ché la risposta 791 13 | Il Bisenzio magro non m’era Archian rubesto come a Buonconte, 792 13 | e di Donatello. La noce era vinta dalla ciriegia. Non 793 13 | destra alternamente. Or v’era tra spegnitore e accenditore 794 13 | Balci! Balci!» La sua bocca era . E il suo pallore s’accendeva 795 13 | accendeva della sua bocca. S’era fatta di bragia. E di dove 796 13 | accadeva? Vivevo? Morivo? M’era nel capo quel sibilìo atroce? 797 13 | capo quel sibilìo atroce? m’era dentro il capo quello sghignazzamento 798 13 | brachiero di macometto~ ~Ma egli era ! Non prendevo abbaglio. 799 13 | prendevo abbaglio. Anche Cice era ! Era arrivato in piazza 800 13 | abbaglio. Anche Cice era ! Era arrivato in piazza il soccorso 801 13 | altri cagnotti bidelli, era un grande brusìo, un grande 802 13 | l’abate di Vaiano che s’era compiaciuto d’accompagnarmi, 803 13 | dimorato quattordici anni e s’era spento nel calendimaggio 804 13 | Academia della Crusca. Spesso era egli in visita, con la sua 805 13 | dell’ilarità quasi spasimosa era caduta sul tappeto lunga 806 13 | favella e il gesto ma s’era lasciata un pochettino abburattare.~ ~ 807 13 | guardò la diletta moglie ch’era «di pelo rosso e accesa, 808 13 | faceva.~ ~Messer Prosone era, in verità, il tipo vivo 809 13 | compiesse nel battesimo.~ ~Era egli stato battezzato con 810 13 | e amistà. E, se l’uno m’era sempre mai pedante, l’altra 811 13 | sempre mai pedante, l’altra m’era talvolta menante, ché m’ 812 13 | tabernacoletto sine macula m’era divenuta un esercizio d’ 813 13 | Quando mai, per l’innanzi, m’era accaduto di fondere in me 814 13 | fonte»; ché l’Arno a me era materna fonte e non colatoio 815 13 | sue stravaganze, ch’egli era «bonissimo musico» e anche « 816 13 | soprannominati i cavallini. Era questo il primo grado che 817 13 | baccante villereccia che s’era fatta contro me la maschera 818 13 | veramente il Ponte alle Grazie m’era omai una specie di valico 819 13 | e poi salto sul muroEra una voce che si partiva 820 13 | di montar io; ma troppo era alta la finestretta de’ 821 13 | Il viale de’ platani m’era dinanzi; l’ombra palmata 822 13 | incantagione melodiosa ch’era del fiume e della mia malinconia. 823 13 | riccio sopra riccio, non c’era più. Dove mi ritrovavo? 824 13 | nova forma.~ ~E ora, ecco, era sopra una bottega di tintori 825 13 | col vessillo. E ora, ecco, era una grande ombra nella Via 826 13 | ecco, dal colmo del ponte era l’apparizione mistica di 827 13 | in cima il parco murato, era come l’annunzio profetico 828 13 | li fa.~ ~E perché tanto m’era amica la pietra serena, 829 13 | se s’impregnasse di aria? Era la pietra serena della prima 830 13 | di sete. nel canto c’era il Caffè delle Colonnine, 831 13 | scalzi come il mio capo era scoperto. Camminavo in non 832 13 | cieco scarno che sempre m’era piaciuto pe’ suoi crucci 833 13 | piaciuto pe’ suoi crucci ond’era aspro perfino il suo lèssico. 834 13 | nulla più, o mia anima!~ ~Era già sera. La luce del lampione 835 13 | battito scorsi una mosca che era caduta in quel tetro liquore 836 13 | per non ingannar me; ed era l’inizio d’un’arte che poi 837 13 | diceva che la mia superbia era non voler mai sottomettermi, 838 13 | Qualsiasi turbolenza m’era pretesto e inizio, talvolta 839 13 | traverso nella gola. Il momento era tanto periglioso che in 840 13 | dello stratiote. Il calònaco era finalmente riuscito a sollevare 841 13 | la scatola di corno; ed era contro me tutto minaccia, 842 13 | incredibile metamorfosi bellicosa, era la proboscide invermigliata 843 13 | ordinata epitarchìa; e l’urto era forse temibile.~ ~Il barrito 844 13 | dèmone non mi agitava più. Era venuta anche a me una gran 845 13 | coniuges boni.»~ ~Imminente era, sopra me, l’ora dell’espiazione; 846 13 | sgombro del pallamaglio, s’era riaperta la gran porta che 847 13 | ribelli balenavano e alcuno era già in fuga verso le pentole 848 13 | dolcezza anche allora non era se non una forma della mia 849 13 | quattro elefanti da castigo era formata del calònaco, dell’ 850 13 | si raumiliano.~ ~Eufemia era protetta dagli angeli che 851 13 | a Cleopatràs lussuriosa era stata letìfera, non uccise 852 13 | nella unità d’un dio vivo era gentilesimo. E tuttavia 853 13 | sazietà. E spesso il miele era adulterato, e spesso anche – 854 13 | lo stampo della Filoteaera intossicato. A discepoli 855 13 | sospesero la tavola votiva overa inciso il lungo martirio 856 13 | animo, non dello studio. Ed era un malcontento virtuoso 857 13 | parlasìa deploratoria. Ma Cice era rimasto , a due passi, 858 13 | il più rimminchionito gli era il Cappellano. Rimpinconiti 859 13 | òmero del pellicano che m’era divenuto una specie di santa 860 13 | licheni secchi. L’acqua era fresca; il pane non era 861 13 | era fresca; il pane non era quel pan di ceci che, come 862 13 | degli Orti Oricellari.~ ~Era il libro settimo dove 863 13 | lanzo senza labarda, che s’era appressato al capannello 864 13 | l’omelia, nel tomo quarto era la messa greca traslatata 865 13 | E perfin mi ricordavo ch’era alla pagina 596 numerata 866 13 | il mio vero nome mistico era quello graffito, nel cimitero 867 13 | habe Repentinum. repentino era forse il mio nome di grazia 868 13 | come un petalo d’anemone era dato all’anima, ed era per 869 13 | anemone era dato all’anima, ed era per entrare nell’anima e 870 13 | che una grande mutazione era proposta alla mia ansietà 871 13 | la grazia battesimale. M’era proposta quasi una ventilazione 872 13 | che Cice il manigoldo s’era ricusato di adoperare in 873 13 | Prato con le vecchie?~ ~C’era il caso di veder entrare 874 13 | mignatte e i papiri~ ~M’era venuta addosso una tristezza 875 13 | sensi e quel basso arnese ch’era per aprirmi l’uscio del 876 13 | della città lontana, dove io era per esser condotto ad bestiam, 877 13 | appressarmi a esse. Firenze era per apparirmi novissima, 878 13 | chiesi a Frontino, che era di Andria. Stringendo le 879 13 | Roma.~ ~Mi piaceva perché era pieno di fantasie e di sogni, 880 13 | Di tutti i miei compagni era il solo che io ricercassi 881 13 | sentivo e compativo quel che v’era di penoso in lui, quel che 882 13 | penoso in lui, quel che v’era di patetico ne’ suoi difetti 883 13 | il suo dio eterno.»~ ~M’era bello riconoscere tanta 884 13 | saliva l’erta del Calvario era un usciere del pretorio 885 13 | sopra il capo della vittima: era il titulus, era il τίτλος. 886 13 | vittima: era il titulus, era il τίτλος. Il cartiglio 887 13 | dileggio involontario, che non era se non un sussulto del mio 888 13 | Santa Maria della Vita, ch’era tutta parata di damasco 889 13 | mostrata in una stampa. C’era. Intravidi, nell’ombra d’ 890 13 | dimenticherò mai quel Cristo. Era di terra? era di carne incorrotta? 891 13 | quel Cristo. Era di terra? era di carne incorrotta? Non 892 13 | su l’anguinaia. Annerata era la faccia ma la barba era 893 13 | era la faccia ma la barba era ingrommata di non so che 894 13 | divorare. Un gran vento era nella sua veste: il vento 895 13 | delle cime inaccessibili era nella sua veste, come nei 896 13 | Vittorie. Non so. Intendimi. Era una specie di Nike mostruosa, 897 13 | indietro come vanni. La bocca era dilatata dall’ululo, rappresi 898 13 | detto tutto l’orrore. C’era l’urlo impietrato; e 899 13 | l’urlo impietrato; e c’era un altro urlo, lacerante, 900 13 | visione sublime e tremenda era a contatto del vicolo lurido, 901 13 | Di fronte, nel vicolo, c’era una beccherìa rossa. Il 902 13 | carne da macello e da frode, era contro la terracotta 903 13 | sangue di san Pantaleone, era il pollice strapotente e 904 13 | ritornare in patria. No. Era una vera e propria nave 905 13 | fresche ne’ miei sensi. Ed era una mescolanza simile al 906 13 | Ma nella diga vacillante era omai un sol varco, dove 907 13 | così rapinosi che non m’era più possibile derivare la 908 13 | vedere che cosa fussi» era alla mia pubertà smaniante 909 13 | su la tavola da sgobbo m’era allora un turbamento così 910 13 | a scaldare il cauterio, era un vecchio alto scarno e 911 13 | più candida della canizie era come uno zefiro di aprile 912 13 | Il fresco delle Esequie era sul muro a manca; e, nel 913 13 | Si vede che Fra Filippo era invasato dall’estro come 914 13 | O vergine poesia! Non era bipede la musa che allora 915 13 | occhi più acuti ancóra; ed era maculosa come la lince, 916 13 | dolcezza di quel vecchio m’era tanto cara che il cuore 917 13 | quasi parendo noverarli. Non era in me l’inconsapevolezza 918 13 | il pulpito di Donato, s’era andato incurvando com’era 919 13 | era andato incurvando com’era già dinanzi al suo encàusto. 920 13 | illusione del rinnovellamento era stata breve pur nell’azzurro 921 13 | lo splendore del meriggio era tremendo! Mi scopersi il 922 13 | gota verso la spalla overa ancor poggiata la mano scarna 923 13 | cogliere l’ineffabile.~ ~M’era rimasta sul viso la tristezza 924 13 | un rasoio nel suo manico. Era una di quelle tante minuzie 925 13 | rustico d’una contadina ch’era venuta con me e con la mia 926 13 | giorni il latte; e perciò m’era rimasta devota in vincolo 927 13 | agnolo, rifammi fanciullo!» M’era rimasto in mezzo all’anima 928 13 | tristezza dal cuore colmo. Era un capello caduto dalla 929 13 | una notte. Ma Sidi, che m’era maggiore di circa un paio 930 13 | e più volte, quel che io era per conoscere? Aveva una 931 13 | succo d’un frutto che non eracòltoaddentato. Da 932 13 | dimmi, Sidi di Sussa.»~ ~Era un giardino murato, un giardino 933 13 | l’una dall’altro. E tanto era divino quel chiostro che 934 13 | rosa fra tutte le rose m’era una sì compiuta voluttà 935 13 | affrettavo alla scelta, e non v’era ombra in tanto albore. Ma 936 13 | ombra in tanto albore. Ma v’era un’ombra, ora più fosca 937 13 | più bello de’ tuoi. Com’era? San Francesco sorride, 938 13 | una droga speciosa. E m’era già un piacere inconsapevole, 939 13 | di fianco~ ~Mi ricordo. M’era vero e intimo l’avvertimento 940 13 | attesa e dell’insonnio.»~ ~Era vero. Omai, per quel balzo 941 13 | conterraneo di Ovidio la vita era favola mutevole e desiderio 942 13 | lungo e stretto dove tutto era chiarore eguale, e soltanto 943 13 | chiarore eguale, e soltanto v’era un’ombra, ora più fosca 944 13 | dal freddo e dal digiuno. Era una povera creatura di Bretagna, 945 13 | sotto una palpebra sola. Era tanto pallida nel tremolare 946 13 | trivio senza crocifisso.~ ~Era un attimo, che bastava a 947 13 | vergine prudente. Tanto era chiaro il plenilunio che 948 13 | mendicante insonne. L’albore era così denso che le mie dita 949 13 | La certezza del giorno m’era la certezza della violenza 950 13 | aveva presa un’arte la quale era senza muscoli scorti prospettive 951 13 | quella che aveva lasciata era contraria a questa, perché 952 13 | troppo voluto mostrare ch’era nella giostra valente. Non 953 13 | di Mariotto pittore una era fuor della Porta San Gallo 954 13 | dalla casa di quella ch’era Clemàtide e mi ridoventava 955 13 | Niccolò dove forse nella torre era ancor nascosto Michelagnolo, 956 13 | consentire a salvar quanto in lui era divino e inimitabile con 957 13 | riverbero della muraglia m’era come il rombo dei miei fati 958 13 | umano dopo quel di Cristo, m’era come incalzato il rammarico 959 13 | flagelli, quella torre m’era la prima stazione del mio 960 13 | certo della mia vocazione era quel mio sentire tanto appassionatamente 961 13 | Arno stesso, dietro di me, era uno strumento del Tempo. 962 13 | granelli della sabbia misurata. Era un corso di momenti perduti, 963 13 | sé medesimo, quel suono era il più tragico che la sua 964 13 | La Porta di San Miniato era dinanzi. Michelangelo aveva 965 13 | qua povero e solo.» Dov’era dunque la perfezione? e 966 13 | dunque la perfezione? e qual era l’insegnamento verace di 967 13 | rinnovellando il nome ch’era dato a’ donzelli dell’Offizio 968 13 | la venturiera ligure ch’era riuscita a farsi sposare 969 13 | Cosimo e d’una degli Albizi. Era accorsa dalla villa de’ 970 13 | Cavalcanti per Mandetta.~ ~Troppo era veloce Elura. Ansavo. Facemmo 971 13 | abitacolo della mia mente era tenuto dalla concupiscenza 972 13 | luogo della mia anima m’era più sdrucciolevole dell’ 973 13 | tempo a Michelangelo la vita era supplizio titanico, era 974 13 | era supplizio titanico, era umiliazione sanguinolente. 975 13 | inaccesso. E la sua vita era casta, la sua disciplina 976 13 | casta, la sua disciplina era quasi monacale. Ora bisogna 977 13 | deserta. Sostai.~ ~la bugìa~ ~Era un’antica villa degli Amidei, 978 13 | liscezza de’ secoli adorni.~ ~Era un sermento di clemàtide 979 13 | Il turchino violetto non era eguale ma oscuramente arricchito 980 13 | soffuso d’una lanugine che non era se non una squisitezza di 981 13 | Mi ricordo. Nella scala c’era un sentore di polvere spenta 982 13 | ricordo. Lo stàdico d’Andria era così smorto e così sfatto 983 13 | Non soffiava più: non più era auletepalombaro; e nulla 984 13 | cessazione di quel segno, ch’era in lui come la cessazione 985 13 | chinavo verso di lei che s’era seduta su un guanciale a’ 986 13 | riconoscere quel che di me s’era effuso in lei, come per 987 13 | prima, ne’ tempi de’ tempi, era d’un poeta di Barberino, 988 13 | ricordo del Bel Morire.~ ~Era veramente un legno scusso 989 13 | tempere de’ suoni.~ ~Ascraf era pallido come se avesse temuto 990 13 | pareva tramortito.~ ~Che era avvenuto? Al momento d’entrare 991 13 | mano alla mala femmina; e s’era poi ritratto, serrando l’ 992 13 | scoscio della meretrice, s’era messo a gridare e a tempestare, 993 13 | esperienza faticosa? E non era meglio darsi alla campagna, 994 13 | nelle mani del Carma; ed era ripartito verso il Borgo 995 13 | gettò l’un contro l’altro. Era la penultima: era la stazione 996 13 | altro. Era la penultima: era la stazione di Calenzano: 997 13 | la stazione di Calenzano: era Calenzano dalle tristi mura. 998 13 | senza corde e senza anima era , abbandonato sul sedile, 999 13 | tempie.~ ~Forse in Elura era già Undulna.~ ~Ma forse 1000 13 | tante vie di Toscana; ed era con me! È con me.~ ~Ecco


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