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La fiamma intelligente La reggenza italiana del Carnaro Disegno di un nuovo ordinamento dello Stato libero di Fiume Dell’istruzione pubblica |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Dell’istruzione pubblica
50] Per ogni gente di nobile origine la coltura è la più luminosa delle armi lunghe.
Per la gente adriatica, di secolo in secolo costretta a una lotta senza tregua contro l’usurpatore incolto, essa è più che un’arme: è una potenza indomabile come il diritto e come la fede.
Per il popolo di Fiume, nell’atto medesimo della sua rinascita a libertà, diviene il più efficace strumento di salute e di fortuna sopra l’insidia estranea che da secoli la stringe.
La coltura è l’aroma contro le corruzioni. La coltura è la saldezza contro le deformazioni.
Sul Carnaro di Dante il culto della lingua di Dante è appunto il rispetto e la custodia di ciò che in tutti i tempi fu considerato come il più prezioso tesoro dei popoli, come la più alta testimonianza della loro nobiltà originaria, come l’indice supremo del loro sentimento di dominazione morale.
La dominazione morale è la necessità guerriera del nuovo Stato. L’esaltazione delle belle idee umane sorge dalla sua volontà di vittoria.
Mentre compisce la sua unità, mentre conquista la sua libertà, mentre instaura la sua giustizia, il nuovo Stato deve sopra tutti i suoi propositi proporsi di difendere conservare propugnare la sua unità la sua libertà la sua giustizia nella regione dello spirito.
Roma deve qui essere presente nella sua coltura. L’Italia deve qui essere presente nella sua coltura.
Il ritmo romano, il ritmo fatale del compimento, deve ricondurre su le vie consolari l’altra stirpe inquieta che s’illude di poter cancellare le grandi vestigia e di poter falsare la grande storia.
Nella terra di specie latina, nella terra smossa dal vomere latino, l’altra stirpe sarà foggiata o prima o poi dallo spirito creatore della latinità: il quale non è se non una disciplinata armonia di tutte quelle forze che concorrono alla formazione dell’uomo libero.
E qui si prepara il regno dello spirito, pur nello sforzo del lavoro e nell’acredine del traffico.
Per ciò la Reggenza italiana del Carnaro pone alla sommità delle sue leggi la coltura del popolo; fonda sul patrimonio della grande coltura latina il suo patrimonio.
51] È instituita nella città di Fiume una Università libera, collocata in un vasto edificio capace di contenere ogni maggiore aumento di studii e di studiosi, retta da suoi proprii statuti come la Corporazione.
Sono nella città di Fiume instituite una Scuola di Arti belle, una Scuola di Arti decorative, una Scuola di Musica, poste sopra l’abolizione di ogni vizio e pregiudizio magistrali, condotte dal più sincero e ardito spirito di ricerca nella novità, rette da un acume atto a purificarle dall’ingombro dei mal dotati e a sceverare i buoni dai migliori e a secondare i migliori nella scoperta di sé e dei nuovi rapporti fra la materia difficile e il sentimento umano.
52] Provvede a ordinare le Scuole medie il Consiglio degli Ottimi; provvede a ordinare le Scuole tecniche e professionali il Consiglio dei Provvisori; provvede a ordinare gli Alti Studii il Consiglio nazionale.
In tutte le scuole di tutti i Comuni l’insegnamento della lingua italiana ha privilegio insigne.
Nelle Scuole medie è obbligatorio l’insegnamento dei diversi idiomi parlati in tutta la Reggenza italiana del Carnaro.
L’insegnamento primario è dato nella lingua parlata dalla maggioranza degli abitanti di ciascun Comune e nella lingua parlata dalla minoranza in corsi paralleli.
Se alcun Comune tenti di sottrarsi all’obbligo d’instituire tali corsi, la Reggenza esercita il suo diritto di provvedervi, aggravando della spesa il Comune.
53] Un Consiglio scolastico determina l’ordine e il modo dell’insegnamento primario, che è d’obbligo nelle scuole di tutti i Comuni.
L’insegnamento del canto corale fondato su i motivi della più ingenua poesia paesana e l’insegnamento dell’ornato su gli esempii della più fresca arte rustica hanno il primo luogo.
un rappresentante di ciascun Comune
due rappresentanti delle Scuole medie
due delle Scuole tecniche e professionali
due degli Istituti superiori, eletti dagli insegnanti e dagli studenti
due della Scuola di Arti decorative.
54] Alle chiare pareti delle scuole aerate non convengono emblemi di religione né figure di parte politica.
Le scuole pubbliche accolgono i seguaci di tutte le confessioni religiose, i credenti di tutte le fedi, e quelli che possono vivere senza altare e senza dio.
Perfettamente rispettata è la libertà di coscienza. E ciascuno può fare la sua preghiera tacita.
Ma ricorrono su le pareti quelle iscrizioni sobrie che eccitano l’anima e, come i temi d’una sinfonia eroica, ripetute non perdono mai il loro potere di rapimento.
Ma ricorrono su le pareti le imagini grandiose di quei capolavori che con la massima potenza lirica interpretano la perpetua aspirazione e la perpetua implorazione degli uomini.