Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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La fiamma intelligente

Disegno di un nuovo ordinamento dell'esercito liberatore

Dell’ispettore delle artiglierie

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Dell’ispettore delle artiglierie

36] All’Ispettore delle Artiglierie spettano la vigilanza e il governo delle batterie, dei magazzini, dei parchi.

Considera egli ognuna delle sue armi come una struttura vivente; e a chi la serve egli cerca d’inspirare questo senso della vita metallica, e il diligentissimo amore del pezzo, dell’affusto, dei proietti, delle bestie da tràino, dei guarnimenti.

Giova all’amore dell’artigliere il dare un nome a ciascuna arma, un nome di buona fortuna o di ricordanza eroica o di virtù o di grazia o anche di scherno atroce, come solevano i nostri vecchi Italiani con i loro mortari e cortaldi, con le loro spingarde e bombarde.

Giova instituire premii per gli artiglieri che meglio curano i loro pezzi e meglio governano le loro pariglie.

L’Ispettore deve esigere che il grido netto dell’ottimo capitano, nell’ora dell’azione, sembri quasi togliere per prodigio alla batteria il suo peso e convertirla di sùbito in una forza celere agile ed esatta.

37] Intrapresa la guerra, l’Ispettore delle Artiglierie diventa il Direttore delle Artiglierie che rimangono a disposizione del Comando.


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