Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Per la più grande Italia
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La fiamma intelligente

Disegno di un nuovo ordinamento dell'esercito liberatore

Del provveditore ai diporti alle gare e alle cerimonie

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Del provveditore ai diporti alle gare

e alle cerimonie

42] Il Provveditore ai diporti alle gare e alle cerimonie ha un officio simile a quello del greco Agonoteta che presiedeva ai giuochi spettacolosi e stabiliva i premii: anche simile a quello del primitivo Edile preposto alla decenza del vivere comune, dalla qual decenza gli antichi non disgiungevano il decoro e quindi la grandezza e la bellezza: anche simile a quello dei magistrati che nelle belle repubbliche italiane si chiamavano Officiali dell’Ornato o dell’Apparato e apparecchiavano le feste le pompe le nozze le esequie.

43] Il Provveditore

appresta e fornisce il campo di giuochi e la palestra per ogni Legione;

provvede tutto quel che in arnesi in strumenti in vestimenti in calzari occorre agli esercizii;

regola sorveglia accelera l’addestramento delle squadre atletiche;

distingue e favorisce gli atleti in cui riconosca le migliori attitudini di vigore e di destrezza, di coraggio e di astinenza;

indice le gare pubbliche fra le squadre addestrate e instituisce i premii;

cura l’apparato dello stadio, le divise, le insegne;

abolisce ogni vistosità volgare, ogni discordanza stridente, ogni vanagloria goffa;

imprime a ogni spettacolo il carattere della più schietta tradizione greco-latina, dando il massimo rilievo agli scorci della forza e ai ritmi del movimento semplificati dalla nudità.

44] Il Legionario non può dirsi compiuto se non sia esperto

nel correre;

nello spiccar salti;

nello scagliar pietre;

nel levare pesi;

nel fare ai pugni;

nel lottare;

nel remare;

nel nuotare;

nel cavalcare qualunque cavalcatura;

nel montare su qualunque albero o trave;

nel superare muri e cancelli;

nell’inerpicarsi fino a una finestra, a una gronda, a un tetto, a un fumaiolo;

nel gettarsi giù dall’altezza più disperata;

nello spalancare una porta con un colpo di spalla;

nell’intraprendere con le mani e coi piedi la più ripida delle rocce;

nel salire e nel calarsi per una fune;

nel passare attraverso le fiamme salvo;

nell’assottigliarsi per passare attraverso spiragli e fenditure;

nel raggomitolarsi per restar dentro al più stretto nascondiglio in agguato;

nel fischiar forte e nel variare il fischio per segnali;

nell’imitare le voci degli uomini e delle bestie;

nel cantare;

nel sonare;

nel ballare.

45] Le parate, le esequie, le consegne delle bandiere e dei gagliardetti, le messe commemorative davanti all’altare da campo, le onoranze ai compagni prodi, tutte le cerimonie devono svolgersi secondo la più nobile e severa ordinanza.

Ogni Legione moltiplichi i suoi segni; ma le forme, le dimensioni, i colori, le figure, le imprese sieno scelte con arte italiana e con spirito romano.

Un bel gruppo di stendardi, di gagliardetti, di pennoni, di guidoni spiegati al vento è il gioioso orgoglio d’una milizia in marcia.

Le aste dei vessilli sieno lunghe come le lance usate dalla nostra cavalleria; e abbiano il calce saldo e acuto, da poterle conficcare nel terreno.

46] Ogni Legione abbia il suo coro e la sua fanfara; e, per l’una e per l’altra, la sua scuola.

Ogni Legione abbia la sua canzone di marcia, secondo la celerità prescritta del suo passo.

Sieno instituite gare corali e strumentali.

Sieno promosse grandi riunioni di tutti i cori per cantare insieme il medesimo inno nei giorni solenni.

I trombettieri sieno allenati come combattenti, in fiato e in ardire.

Le fanfare di battaglia sieno ristabilite. L’assalto sia di nuovo accompagnato dallo squillo incitatore, quando il silenzio non sia necessario alla sorpresa o quando sia inutile la cautela.

Le trombe a squillo portino l’insegna della Legione in un drappo quadrato appeso alla canna.

I trombettieri ottimi abbiano per distintivo d’onore una tromba d’argento senza ritorte con inciso il motto: Sin che avrò fiato.

47] Di tutte queste cose il Provveditore ha cura e carico, coadiuvato partitamente da suoi ufficiali bene scelti e istrutti.


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