Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Poema paradisiaco
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1 - HORTUS CONCLUSUS

1 - Hortus conclusus

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1 - Hortus conclusus

 

Giardini chiusi, appena intraveduti,

o contemplati a lungo pe' cancelli

che mai nessuna mano al viandante

smarrito aprì come in un sogno! Muti

giardini, cimiteri senza avelli,

ove erra forse qualche spirto amante

dietro l'ombre de' suoi beni perduti!

 

Splendon ne la memoria i paradisi

inaccessi a cui l'anima inquieta

aspirò con un'ansia che fu viva

oltre l'ora, oltre l'ora fuggitiva,

oltre la luce de la sera estiva

dove i fiori effondean qualche segreta

virtù da' lor feminei sorrisi,

 

e i bei penduli pomi tra la fronda

puri come la carne verginale

parean serbare ne la polpa bionda

sapori non terrestri a non mortale

bocca, e più bianche nel silenzio intente

le statue guardavan la profonda

pace e sognavano indicibilmente.

 

Qual mistero dal gesto d'una grande

statua solitaria in un giardino

silenzioso al vespero si spande!

Su i culmini dei rigidi cipressi,

a cui le rose cingono ghirlande,

inargentasi il cielo vespertino;

i fonti occulti parlano sommessi;

 

biancheggiano ne l'ombra i curvi cori

di marmo, ora deserti, ove s'aduna

il concilio degli ultimi poeti;

tenue su la messe alta dei fiori

passa la falce de la nova luna;

ne l'ombra i fonti parlano segreti;

rare sgorgan le stelle, ad una ad una;

 

un cigno con remeggio lento fende

il lago pura imagine del cielo

(desìo d'amori umani ancor l'accende?

memoria è in lui del nuzial suo lito?)

e fluttua nel lene solco il velo

de l'antica Tindaride, risplende

su l'acque il lume de l'antico mito.

 

Di sovrumani amori visioni

sorgono su da' vasti orti recinti

che mai una divina a lo straniero

aprirà coronata di giacinti

per lui condurre in alti labirinti

di fiori verso il triplice mistero

cantando inaudite sue canzoni.

 

Ma quegli, folle del profumo effuso

dal cor degli invisibili rosai,

chino a la soglia come quando adora,

pieni d'un sogno non sognato mai

gli occhi mortali, giù per l'ombre esplora

nel profondo crepuscolo in confuso

il dominio silente ch'egli ignora.

 

Così la prima volta io vi guardai

con questi occhi mortali. Voi, signora,

siete per me come un giardino chiuso.

 

 


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