Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Poema paradisiaco
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2 - HORTUS LARVARUM

8 - Psiche giacente (Da Burne-Jones).

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8 - Psiche giacente (Da Burne-Jones).

 

Su 'l ciglio del marmoreo bacino,

che i misteri de l'acqua in sé racchiude,

la vergine giacente un suo divino

sonno compone; e de le braccia ignude,

mentre i sogni dal cuor salgono al dolce

murmure, il bel chiomato capo folce,

bionda sotto il grande arco cristallino.

 

Piegasi in arco l'acqua che una bocca

marmorea da l'alto muro esprime;

ma il ceruleo curvo stel non tocca

la chioma de la vergine sublime

né il breve piede che Atalanta invidia.

Sale per lei baciare, con insidia

lenta, al margine l'acqua; e non trabocca.

 

Sta quasi in una armoniosa cuna

Psiche. Il liquido stel che si rinnova

frangendosi ha tal suono cui nessuna

voce eguaglia in dolcezza. E par si muova

dal respir de l'immota quel sovrano

ritmo che seguon pur nel ciel lontano

le stelle rifiorendo ad una ad una.

 

Nel silenzio la musica diffonde

pel gran palagio un lento incantamento.

Dai fastigi a le sedi più profonde

tutto vive ed ascolta. Solo il vento

a quando a quando languido sospira

inebriato da gli odor che aspira

tra le rose di Cipri ove s'asconde.

 

Anelando morire ne' capelli

divini, si protendono le rose:

protendon, mal frenate da i cancelli,

le umide bocche lor voluttuose.

Vive, come di carne, palpitanti,

anelano. Chi viene in questi incanti?

Par che più dolce l'acqua ora favelli.

 

Vien per l'ombra furtivo il giovinetto

ignoto: Amore. Ed è la prima sera.

Par che tutta nel suo profondo petto

l'ansia diffusa ne la primavera

de la terra e del cielo si raccolga,

mentre ei s'inclina. - O zona, ch'ei ti sciolga!

O rose, non vi dolga essergli letto!

 

Acque, cantate il carme nuziale!

L'alta vergine ignora il suo destino

mentre tende le braccia a l'Immortale,

bionda sotto il grande arco cristallino.

Voi, rose, offritevi a la man che appresta

il letto, empite quella man funesta

CHE ACCENDERÀ LA LAMPADA FATALE!

 

 


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