Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Poema paradisiaco
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2 - HORTUS LARVARUM

17 - Pamphila

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17 - Pamphila

 

Poi che nessuno amore umano appaga

l'artefice superbo che non soffre

ombra straniera su la sua conquista;

poi che la donna è impura e la sua piaga

eterna; poi che nessun cielo m'offre

ancóra quella che non fu mai vista;

 

oggi il potere occulto del mio sogno

evoca pel disgusto mio supremo

quella che fu da tutti posseduta

nel suo letto sul trivio ove il bisogno

immondo trasse gli uomini del remo,

i soldati ebri, una turba sconosciuta:

 

quella che fu dei principi e dei duchi

nel suo letto d'argento, e il suo veleno

letale infuse nel più ricco sangue,

e il suo pallore colorì di fuchi

preziosi e coprì di gemme il seno

e d'anelli gravò la mano esangue:

 

da tutti posseduta, dal mendico

e dal sire, coperta di carezze

immemorabili, ultima tua prole,

Elena, ancóra del mistero antico

circonfusa per me le sue bellezze

che vide Ilio risplendere nel sole!

 

Quella amerò. Ne le sue membra impure

io coglierò tutto il desìo terreno,

conoscerò tutto l'amor del mondo;

negli occhi suoi nembi di cose oscure

inseguirò; udrò sotto il suo seno

arido battere il suo cor profondo;

 

bacerò le sue mani, le sue mani

esperte che toccarono il lanoso

mento al pilota reduce da mari

sconosciuti e solcarono con piani

gesti i capelli al giovine pensoso

mentre errava pe' grandi interlunari

 

silenzi in sogno l'anima smarrita;

bacerò le sue mani in cui gli unguenti

creato avranno un soprannaturale

candore, tra le cui musiche dita

forse in antico risonò pe' vènti

lesbìaci una lira sul natale

 

Egèo dove i rosai di Mitilene

aulivan cari a le segrete amiche

di Saffo da la chioma di viola;

bacerò ne' suoi polsi le sue vene

più azzurre; da le sue labbra impudiche

muto trarrò la cupida parola

 

più lasciva del bacio; tutti i nomi

più dolci e ardenti apprenderò che ai mille

amanti ella avrà dati in un sospiro

o in un grido; berrò tutti gli aromi

de le foreste più remote, a stille,

infusi nel suo liquido respiro;

 

negli occhi suoi nembi di cose oscure

inseguirò; udrò sotto il suo seno

arido battere il suo cor profondo.

E l'amerò! Ne le sue membra impure

io coglierò tutto il desìo terreno,

conoscerò tutto l'amor del mondo.

 



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