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Foreste bionde come donne bionde,
e taciturne, verso i grandi cieli
sognano, ove la nuvola diffonde
bionde con un pallor roseo, quale
vide il Correggio, a Acrisio, il tuo tesoro:
e taciturne, ma con un respiro
voluttuoso come di chi, gode
il sonno primo, - e pur qualche sospiro
ne l'aria vaporata ch'è si morta
che non da ramo foglia al suolo cade,
si che varcata sembrami la porta
aver de l'Ade.
Alto silenzio in un oblio profondo
come ne l'Ade ove discese Orfeo.
Abbraccia le foreste l'errabondo
Circonfuse d'oblìo le solitarie
dormono lungo i piani e su pe' monti;
sognano. Splende l'arida cesarie
Splende come non mai qual per segreti
prestigi; e pare che l'incendio irrompa
e si propaghi. Guardano i poeti
Guardan l'ultima volta fiammeggiare
divinamente ai monti e a le pianure,
muti, le sacre al vento aquilonare
muti: e un divino amor l'Anima pensa.
- Or che è mai la fiamma d'altre chiome?
O tu, bionda foresta, amante immensa
e senza nome,
o tu che sogni verso i grandi cieli,
tu che il fiume invisibile circonda
di antico oblìo; la nube di suoi veli
come te bionda,
foresta, accogli il nostro amor supremo,
tu che non sai! Troppo è di noi più forte
la vita. Ora chiediamo a te l'estremo
Ma non l'opaca morte ne le bare
sterili; ben, la pace in che tu sogni
verso i cieli: dormir teco, sognare
tutti i tuoi sogni. -
Non giunge a le dormenti il van desìo
foreste bionde come donne bionde.
Invisibile il fiume de l'oblio
le circonfonde
sole; e i poeti, soli, impallidire
guardan le chiome verso i cieli spenti.
Oh chiome armoniose come lire,
Cade su tutte l'ombra. Ora (ascoltate)
or piangon ne la sera umida, belle
e dolci come amanti abbandonate,
sotto le stelle.