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Quand’io vi vedo ne la vostra stanza
tutta olezzante d’un arcano odore,
e ricontemplo la gentil sembianza
fatta più bella da ’l gemmeo pallore,
sento un disìo ne ’l petto e una speranza
di perder l’alma in un divin languore,
e mi brillano in rosea lontananza
mille fantasmi d’un ignoto amore…
Bionda Contessa, voi m’inebrïate
co’ lunghi e neri sguardi, e co’ l’incanto
de le parole molli e profumate;
ma poi perché siete superba tanto?
perché ridete ai versi?… Almen lasciate
ch’io vi baci la mano senza guanto.