Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Primo vere
Lettura del testo

Libro secondo

13. Nox

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

13. Nox

Bella è la notte. Ne li oscuri platani

l’aure spiranti da la riva fremono;

surge tra i monti la pia luna, e illumina

le floree valli placida.

Bella è la notte. L’acque riscintillano

inerti tra mezzo a canne e a vimini;

i vipistrelli spersi ne ’l silenzio

voli sghembi ricamano.

Viene per l’aure da lontano un alito

di biancospino e di verbena, brillano

giù per le siepi le solinghe lucciole,

la rauca rana gracida,

e li usignoli tra le fronde cantano

un bel notturno in fa minore: allungansi

le note molli, carezzose, limpide…

Tacete, rane rauche!…

Io ti guardo ne li occhi, o bionda Lilia,

ne li occhi azzurri ove l’amore sbendasi,

e tu sorridi a ’l tuo poeta, e trepida

una parola mormori…

O bionda Lilia, o caro fior de l’anima,

ne ’l tuo profumo di viola chiudimi!

o vaga stella, o vaga stella tremula,

de ’l raggio tuo recingimi!

Solleva, o Lilia, il bianco vel virgineo,

apri le braccia ed in un bacio donati:

io voglio… voglio su ’l tuo seno turgido

morir morire, o Lilia!


«»

IntraText® (VA2) Copyright 1996-2013 EuloTech SRL