Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Primo vere
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Libro terzo

25. Occaso

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25. Occaso

A Carlo Altobelli.

Guarda il sol tra le pergole virenti

con un purpureo riso,

e dolce bacia le chiome fluenti

a Iole, e il bianco viso.

Ondeggiano giù soavi i colli

coronati di pini,

e risonano ancóra i canti molli

pesilenzii divini.

Lente vanno due nuvole dorate

navigando pecieli:

O belle nuvolette, dove andate

come amiche fedeli? —

Con arguti garriti aleggia intorno

de le rondinil coro,

che rallegra a ’l buon villico il ritorno

da ’l sudato lavoro.

Pien di murmuri strani e di scintille

si stende l’adrio mare,

e quale alcione su l’onde tranquille

lunge una vela appare.

Iole mi guarda cobegli occhi blandi

ed è simile a Flora…

Per l’imperio de ’l mondo, o grandi, o grandi,

non cederei quest’ora!


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