Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Primo vere
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53. I Ai Mani de ’l fratello

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53. I
Ai Mani de ’l fratello

[DA CATULLO]

Via per genti innumere, via lunge su’ mari portato,

a quest’esequie tristi, o mio fratello, io vengo;

io vengo ad offrirti l’estremo dono di morte

e volgerò i miei detti a un cener muto indarno,

poi che a ’l mio amore te, te strappò la fortuna,

te con forza crudele, o misero fratello!

Pur or que’ doni che a le tristi esequie ho recati,

per prisca usanza, pur or frattanto prendi;

prendi que’ doni di pianto fraterno stillanti,

ed in eterno addio, o mio fratello, addio!…



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