Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
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61. IX Al fonte di Bandusia

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61. IX
Al fonte di Bandusia

[DA ORAZIO]

A te di un limpido vetro più limpido,

degno di ambrosio vino e di florei

serti, io darò domane,

o fonte di Bandusia,

un capro giovine a cui da ’l turgido

fronte ora i tenui corni ora spuntano,

invan pronto ad amori

e ad aspre invan battaglie,

ché de ’l vermiglio suo sangue tingere

dovrà i tuoi gelidi, o fonte, rivoli

diman questo rampollo

di lascivetta greggia.

Tu doni a’ tauri stanchi de ’l vomere

e a ’l gregge libero frescure amabili;

ché te le fiamme atroci

de ’l solleon non ardono,

te pari a’ nobili fonti, s’io celebri

ne’ carmi l’ilice instante a’ concavi

sassi onde via loquaci

le tue linfe fluiscono.


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