Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Solus ad solam
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• 23 settembre – mercoledì.

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23 settembremercoledì.

Notte insonne; torture senza nome; allucinazioni che mi strappano grida e lamenti.

Scendo in città. Il dottore è tornato; ha visitato l'inferma, l'ha trovata nelle solite condizioni, col solito odio contro di me, con il solito sospetto della congiura.

Gli racconto quel che ho scoperto. È necessario ch'egli interroghi il portiere del palazzo per conoscere l'ora precisa in cui la signora fu riconsegnata e i particolari della consegna.

Anch'egli inorridisce.

Giusini, Giusini, la cara piccola Amaranta, la creatura delle mie delizie, la sorellina delle rose bianche, seduta fra quei due in un caffè male odorante!

Una grande e potente opera d'amore bruttata con questa turpitudine incredibile!

Come avremmo noi potuto prevedere e presentire una percossa tanto brutale, quando eravamo seduti nella chiesa d'Assisi, l'uno accanto all'altra, con la mano nella mano, pieni di sogni mistici, ridivenuti fanciulli e buoni, ad ascoltare la cicala crepuscolare che cantava sul cipressetto del Camposanto?

Il dottore viene egli stesso all'Eremo, verso le dieci, per espormi il risultato dell'interrogatorio.

La signora fu ricondotta al palazzo verso le nove e tre quarti. L'uomo magro chiese al portiere: «La conoscete?» Il portiere rispose: «È la mia padrona». Colui soggiunse: «Ditemi il nome». Il nome fu detto.

Il portiere ripete le cose già sapute dall'informazione del delegato. La cosa nuova è questa: il primo dei due vetturini, quello che la prese a San Firenze e la ricondusse a San Firenze, venne al palazzo la mattina dopo e chiese d'esser pagato. Da alcune parole, parve ch'egli conoscesse il resto dell'avventura. Il portiere vide su la vettura il numero 365.

Il dottore sembra convinto che non sia accaduto nulla di turpe.

Ma bisogna omai fare l'ultima prova. Bisogna che domattina, d'improvviso, egli interroghi la malata, facendole comprendere di saper tutto.

È ben singolare che – dalla sera dello spavento – ella non abbia mai fatto la più lieve allusione a questo mistero crudelissimo.


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