Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Il sudore di sangue
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[Premessa dell'Autore]

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Col titolo «Contro uno e contro tutti» fu già impressa una prima raccolta dei discorsi pronunziati alla ringhiera romana e delle invettive stampate in un foglio di parte nazionale, tra la primavera e l’estate del 1919, quando il Comandante della Squadra di San Marco preparava il lungo volo verso l’Estremo Oriente e la rivendicazione armata di Fiume «porta d’Oriente», fedele al suo motto guerresco di aviatore e di fante e di marinaio: donec ad metam.

Quella edizione, fatta d’impeto nel periodo più travaglioso della gesta fiumana e dell’errore italiano, apparve incompiuta ed ebbe per dure necessità un ristretto numero di esemplari. Ci sembra che giovi oggi rinnovarla nel ricordo dei giovani ardenti e compirla con la giunta dei discorsi e dei messaggi che, nelle loro date quasi fatali, dal luglio giungono fino al mattino della dipartita: fino a quel giorno Undici che la superstizione del corsaro di Buccari credeva fausto e tuttora crede.

Anche giova includere la Lettera ai Dalmati che porta la data del 15 gennaio 1919; e quella arditissima apologia stampata arditamente in Parigi dall’editore Bernard Grasset nel marzo del medesimo annoAveux de l’Ingrat.

Così questa novissima raccoltavero Libro primo della Penultima ventura –, con le parole stesse del Cristiano o meglio dell’Italiano instruito nella sua legge, può esser definita «un memoriale della passione».

Et ait illis: – secondo Luca – Quid dormitis? Surgite.

Settembre 1919.

Settembre 1931.



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