Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Il sudore di sangue
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Messaggi alla Camera e al Senato

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Messaggi alla Camera e al Senato

[xxviii aprile mcmxix]

ALL’ON. LUIGI LUZZATTI

deputato al parlamento, roma

Come combattente tuttora in armi e come mutilato di guerra, oso rivolgere all’insigne decano dell’Assemblea nazionale una parola sincera che esprime il vóto di tutti i miei compagni e di tutti i buoni cittadini provati nella fede costante e nel lungo sacrifizio.

L’atto coraggioso e dignitoso dei nostri Capi non avrebbe nessun significato e nessun risultato se si riducesse a una semplice interruzione seguìta da una ripresa degli intrigatissimi negoziati che da sei mesi non dimostrano se non la sterilità dell’ingiustizia.

Ma questo atto è per contro la prima creazione vera compiuta dalla vittoria del nostro popolo. Il Parlamento deve perpetuare quel che oggi l’evento e la virtù hanno per noi creato.

Il Parlamento ha oggi il più alto cómpito di tutta la sua storia. Se deludesse l’attesa della nazione, la nazione sarebbe costretta a manifestare la sua volontà altrimenti.

Non basta che l’Assemblea dichiari la sua fiducia nel Governo. È necessario che segni i termini dell’annessione, accogliendo non soltanto il plebiscito di Fiume ma quello di Spalato.

Non mai la saggezza fu una cosa sola con l’arditezza, come in quest’ora. La Provvidenza ha mandato quest’ora di salute all’Italia dolorosa e magnanima. La Provvidenza illumini i suoi eletti. La loro cecità sarebbe oggi la perdizione della Patria.

Voglia la Signoria Vostra farsi interprete di questo vóto che oggi unisce e solleva quanti hanno lottato e hanno penato per la vittoria.

AL SENATORE TOMASO TITTONI

senato del regno, roma

Voglia la Signoria Vostra perdonarmi se, mentre il Senato sta per prendere una deliberazione tanto solenne, io mi ardisco di rinnovare il vóto dei combattenti, dei feriti, dei mutilati, dei morti.

Il Senato ha oggi un officio veramente romano, una forza romana, custode e preservatore e compitore della Patria come quello di Roma innanzi che fossero istituiti i tribuni.

Alzato, oggi rende giustizia agli Italiani contro l’arbitrio ingiusto. Alzato, oggi crea dal profondo la più grande Italia.

Io dico che non vi fu mai, né al tempo dei re, né al tempo dei consoli, né al tempo degli imperatori, un senatoconsulto potente come quello che sta per essere rivolto all’Italia e al mondo.

Tutti i combattenti, i superstiti e i caduti, i vivi e i morti, chiedono – per la mia voce divota – che sia scritto col loro sangue eroico.

id ivs ratvmque esto.



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