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RICOMPENSE ITALIANE AL VALOR MILITARE CONFERITE ALL’UFFICIALE DI COMPLEMENTO GABRIELE D’ANNUNZIO DEI LANCIERI DI NOVARA MEDAGLIE D’ARGENTO |
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RICOMPENSE ITALIANE AL VALOR MILITARE CONFERITE ALL’UFFICIALE DI COMPLEMENTO GABRIELE
D’ANNUNZIO DEI LANCIERI DI NOVARA
PRIMA
Come ufficiale osservatore prese parte volontariamente a varie missioni di guerra compiute nel territorio nemico da idrovolanti della Regia Marina, mantenendo sempre contegno esemplare e coraggioso e dando costante prova di sangue freddo e giovanile ardimento anche sotto il tiro dell’avversario. In un ammaraggio riportava grave lesione all’occhio destro.
(Alto Adriatico, maggio 1915 – febbraio 1916).
Durante le azioni dal 10 al 12 ottobre e dal 1° al 3 novembre fu compagno ai soldati che conquistarono il Veliki ed il Faiti. Entusiasta e ardito in ogni suo atto, l’esempio dato fu pari alla parola e gli effetti ottenuti efficaci e completi.
(Veliki Kribach, 10-12 ottobre;
Faiti Krib, 1-3 novembre 1916).
Osservatore dall’aeroplano con la sua vibrante e convincente parola, con l’esempio ardimentoso, fu instancabile nell’incitamento di imprese aeree.
Il 23 maggio 1917 con entusiasmo pari alla temerità prese parte a un’azione di bombardamento eseguita in appoggio alle truppe della Terza Armata, concorrendo con efficacia alla vittoria delle armi d’Italia.
Infaticabile esempio di fierezza e di ardimento.
(Cielo carsico, 23 maggio 1917).
Con elenco 2712 di protocollo on. in data 29 giugno c. a. ho trasmesso a cotesto fra le altre anche la partecipazione della medaglia d’argento al valor militare concessa al Capitano Gabriele d’Annunzio.
Tale medaglia era a lui stata data per atti di valore compiuti quale ufficiale di collegamento presso il Comando della 45 divisione nei giorni dal 26 al 28 maggio.
Successivamente dal Comando d’Aeronautica d’Armata mi fu trasmessa l’acclusa proposta per altra medaglia d’argento al valore militare come ricompensa di quanto dallo stesso Capitano d’Annunzio fu compiuto in un’impresa aerea il 23 maggio u. s.
Nella considerazione che gli atti di valore compiuti dal suddetto ufficiale, pur essendo di data e località diversa, avvennero tuttavia durante la stessa battaglia, e considerando altresì che Egli è già decorato di tre medaglie d’argento al valor militare e per conseguenza non gliene può essere concessa una quarta, ho disposto che sia modificata la motivazione della precedente ricompensa in modo che la medaglia che gli fu data per l’azione dal 26 al 28 maggio serva anche quale ricompensa per gli atti di valore da Lui compiuti il giorno 23.
La motivazione precedente viene quindi sostituita da questa:
«In grandiosa impresa aerea da lui stesso propugnata e in aspro combattimento terrestre sul Timavo superato, fu per il suo ardimento di meraviglia agli stessi valorosi.»
(Cielo Carsico e Timavo, 23-28 maggio).
Il Ten. Gen. Comandante dell’Armata
Capo di squadra aerea nei voli dell’offensiva d’agosto seppe, con magnifico esempio, renderne l’azione concorde ed efficacissima.
Nel cielo del campo di battaglia contrastato da intensissimo tiro di ogni arma, osò l’inosabile, fulminando il nemico dalle più basse quote con audacissima insistenza.
La mattina del 21 agosto riportò leggera ferita al polso sinistro da scheggia di granata; e il Caproni, che volò a cinquanta metri sulle linee nemiche, fu in ogni azione crivellato di colpi e leso in organi vitali.
(Cielo Carsico, 19-26 agosto 1917).
Commutata in Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia.
Incitatore efficace, ammirevole per fede e per ardimento, esempio perseverante di militari virtù, all’incursione di Buccari partecipò volontario.
(Buccari, 10-11 febbraio 1918).
Commutata in Medaglia di bronzo.