IN SERVIZIO DI FANTERIA

relazione a corredo della proposta di medaglia d’argento al valor militare in favore del tenente di complemento gabriele d’annunzio

Il Tenente di complemento Gabriele d’Annunzio, ufficiale presso il Comando della 3 Divisione.

In tale periodo di tempo, durante il quale si è svolta l’offensiva contro le posizioni del Veliki Kriback (10-12 ottobre), il Tenente di complemento Gabriele d’Annunzio ha avuto modo di esplicare la sua opera presso questa Divisione, con entusiasmo e genialità.

Infatti, durante il periodo di preparazione egli eseguì parecchie ricognizioni in prima linea per orientarsi sul terreno e sugli scopi dell’azione.

In tale studio egli mostrò di possedere requisiti militari non comuni, orientamento perfetto, vedute tattiche geniali, fornendo dati precisi che testimoniarono sempre l’interessamento con il quale le ricognizioni venivano eseguite.

In tali ricognizioni egli svolse anche opera efficace e mirabile di preparazione morale delle truppe.

La sua parola affascinante, piena di entusiasmo, fece sentire nelle trincee, vicino al nemico, negli animi dei nostri soldati tutta la poesia della nostra guerra.

I soldati lo conobbero, l’ammirarono e vollero col nome di D’Annunzio chiamare una dolina avanzata, ove egli, mostrando il Veliki, ripeté forte e sotto il tiro nemico che la parola di ieri, di oggi e di domani per tutti è una sola: «Avanti per il Re, avanti per la Patria, avanti sempre!»

Nei giorni di azione il Tenente di complemento D’Annunzio, sin dai primi momenti dell’attacco, chiestane insistentemente l’autorizzazione, si portò presso le truppe.

Ad esse parlò con efficacia e distribuì bandierine, ne seguì i movimenti con interesse e vi rimase quando più violenta era l’azione, esempio a tutti di calma, coraggio e sprezzo del pericolo.

L’influenza delle sue parole e del suo contegno fu efficacissima presso le truppe che diedero l’attacco alle posizioni nemiche.

I soldati lo ricordano e ne parlano con quell’affetto che solo le anime grandi sanno acquistarsi nelle masse.

Il contegno del Tenente d’Annunzio, sotto l’infuriare del tiro d’artiglieria nemica, con evidente pericolo di vita, e gli effetti ottenuti dalla sua opera vivificatrice d’entusiasmo presso le truppe che dovevano lanciarsi all’attacco del Veliki, merita una ricompensa al valore.

Tale mio convincimento viene confermato dal passato glorioso che nell’anno di guerra egli ha saputo acquistarsi.

È nota infatti la sua opera di aviatore intrepido, nell’esecuzione della quale egli ha perduto le facoltà visive dell’occhio, ed ha meritato quella medaglia al valore, della quale va altero e superbo e che considera come il suo più prezioso tesoro.

Per tali motivi, propongo che sia concessa al Tenente di complemento Gabriele d’Annunzio la medaglia d’argento al valor militare con la seguente motivazione:

«Durante le azioni dal 10 al 12 ottobre, fu compagno ai soldati che conquistarono nella zona del Veliki le trincee nemiche.

«Entusiasta ed ardito in ogni suo atto, l’esempio dato fu pari alla parola e gli effetti ottenuti efficaci e completi.»

Il Ten. Colonn. Capo di Stato Maggiore

Silvio Spiller

La concessione della ricompensa al valore avvenne con la seguente motivazione dopo le fortunate operazioni (1 e 2 novembre) in cui furono conquistate dalla 45 Divisione le forti posizioni del Veliki e del Faiti, nelle quali operazioni il Capitano Gabriele d’Annunzio fu sempre con la valorosa Brigata Toscana:

«Durante le azioni dal 10 al 12 ottobre e dal 1° al 3 novembre, fu compagno ai soldati che conquistarono il Veliki e il Faiti.

«Entusiasta e ardito in ogni suo atto, l’esempio dato fu pari alla parola e gli effetti ottenuti efficaci e completi.»

(Veliki, 10-12 ottobre. – Faiti, 1-3 novembre).

Il Ten. Generale Comandante la Divisione

G. Venturi