Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Il sudore di sangue
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IL CONGEDO

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IL CONGEDO

comando superiore d’aeronautica

ordine del giorno

(a tutti i reparti dipendenti)

Il Tenente Colonnello Gabriele d’Annunzio lascia oggi le file del R. Esercito, dove erasi arruolato volontario allo scoppiar della guerra, per tornare alla vita di privato cittadino.

Al fiero combattente che durante quattro anni, senza conoscere tregualimiti, dette alla santa causa della nostra lotta generosa fiamma di passione e di fede, ardore di opere e di spiriti, rivolgo nell’ora dolorosa del distacco, in nome dei componenti tutti il Corpo Aeronautico mobilitato, un grato, commosso, ammirato saluto.

Le imprese più rischiose Lo videro milite devoto sul mare e tra i fanti gloriosi; ma noi, soldati dell’aria, Lo avemmo in una diuturna consuetudine di vita nei cimenti più aspri tante e tante volte da Lui preparati e attuati in una esaltazione di bellezza ideale.

Per questo il commiato, anche se non è addio, è accorato rimpianto.

Ma il saluto che noi Gli rivolgiamo è uno solo, quale si addice ad un Forte: Viva l’Italia!

Padova, 10 giugno 1919.

Il Colonnello Comand.

Interin. Super. d’Aeronautica

L. Gaviglio

Al Tenente Colonnello di Cavalleria

Gabriele d’Annunzio Roma.

Mi dolgo che l’Esercito mobilitato perda la Sua fervida opera; ma le ragioni che motivano la Sua domanda di immediato collocamento in congedo sono di tale natura che io ho l’obbligo di darle corso senza indugio.

Ella però continua a restare presente in ispirito tra noi; e la Sua figura di Grande Italiano sarà sempre fulgido esempio di fede, di eroismo e di sacrificio all’Esercito e all’intera Nazione.

Voglia accettare, Colonnello, il mio cordiale saluto.

5 giugno 1919.

Generale Badoglio


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