Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'urna inesausta
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SALUTO A LUIGI RIZZO

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SALUTO A LUIGI RIZZO

Soldati di terra e di mare, agitate i colori di Fiume, agitate i colori d’Italia; radunatevi nelle caserme, nelle vie, nelle piazze; raccogliete la voce e gittate ai quattro vènti il più robusto degli «alalà» al nome di Luigi Rizzo.

L’Eroe di Trieste, di Buccari, di Premuda, l’Affondatore per eccellenza, il Capitano intrepido che ha superato il destino dei più grandi, il marinaio semplice e rude che è il prediletto della gloria vera, è venuto a noi, è venuto a portarci la sua testimonianza.

Non ve n’è una che abbia maggior peso.

Miei soldati, miei marinai, siete una massa rovente di coraggio. Ma stamani, all’apparire di quest’eroe nato dal popolo più schietto, mi sembra che tutto il vostro coraggio risfavilli come sotto un gioioso colpo di maglio.

Egli ci porta il ricordo, l’esempio, la conferma. Se ieri eravamo risoluti, oggi siamo ancor più risoluti. Se ieri eravamo sicuri, oggi siamo ancor più sicuri.

Con piccoli gusci egli andava incontro a colossi; e ne aveva ragione.

Così noi pochi – ma senza numero – ci leviamo contro la cecità di due Continenti; e ne avremo ragione.

L’impresa di Fiume è condotta secondo il suo stile.

Per ciò egli viene a noi. È tranquillo come nell’ora di Premuda. È certo della nostra certezza.

Salutiamo il grande fratello!

A bordo di tutte le navi, nei posti di adunata, nei posti di sbarramento, su la linea di armistizio tenuta dai nostri, sul mio campo di aviazione, in ogni luogo dove per servizio siano addetti miei soldati e marinai, il nome di Luigi Rizzo sia salutato da tre acclamazioni potenti.

In onore di Luigi Rizzo alzate tre volte il grido di allegrezza e di guerra, gridate tre volte «alalà».

Dal Palazzo, 19 settembre 1919.

Il Comandante

Gabriele d’Annunzio


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