Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'urna inesausta
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CHI NON È CON NOI È CONTRO DI NOI

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CHI NON È CON NOI È CONTRO DI NOI

Soldati d’Italia, Fiume è sempre una ròcca di fede e di concordia. Anzi non è mai stata robusta e vigilante come ora, alla vigilia delle azioni decisive.

Le meschine dicerie, le meschine furberie, le basse insinuazioni, le menzogne laboriose non ci turbano. Ma forse ingannano voi che siete discosti, che siete ancóra dall’«altra parte».

I vostri Generali agguerriti nella retrovia, e i pochi ufficiali che hanno anima d’impiegati piuttosto che di soldati, si affannano a persuadervi che la discordia dilania la città del sacrifizio e che il dissidio imperversa specialmente tra il Comandante delle forze di terra e il Comandante delle forze di mare. Ma è più facile togliere i magneti ai motori dei carri che impedire il cammino allo spirito della verità.

Intorno alla prima legione di Ronchi, rimasta interamente compatta e unanime, s’è andato ammassando quell’Esercito fiumano che suscita la meraviglia di tutti i sopraggiunti, pel suo disciplinatissimo fervore. I Generali Ceccherini e Tamaio ne hanno fatto un perfetto strumento di guerra, al quale non si può paragonare se non qualcuno dei più saldi e snodati reparti che combatterono sul Piave nella divina battaglia del Solstizio.

Ai divulgatori gallonati delle grosse e piccole bugie provenienti dai laboratorii omai esausti del Palazzo Braschi, o compagni, consigliate di arruolarsi nella nuova Guardia Regia. Quel posto e quel soldo sono in tutto degni di loro. E noi non disperiamo di rincontrarci con loro a faccia a faccia, quando il giorno sia venuto.

È più facile togliere i magneti ai motori che spegnere nelle anime il buon fermento.

Per la causa di Fiume è uno il consenso di quelli che hanno combattuto e patito; e si chiama unanimità.

In quanto a noi due, restiamo sempre d’un solo cuore, d’un solo fegato, d’un solo patto come quando eravamo, spalla contro spalla, gomito contro gomito, sul nostro guscio disperato, nella notte di Buccari.

Uno per tutti, tutti per uno.

E sappiamo che omai l’Esercito fiumano è molto più numeroso da codesta parte che da questa.

Chi non è con noi è contro di noi.

Siate pronti all’appello, combattenti, compagni di passione e di vittoria.

Viva l’Italia nostra!

18 ottobre 1919.

Gabriele d’Annunzio
Luigi Rizzo



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