Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'urna inesausta
Lettura del testo

«COSA FATTA CAPO HA»

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

«COSA FATTA CAPO HA»

Domando la parola.

La radunata del popolo nel teatro che per una sera ebbe l’aspetto ed il nerbo dell’antico arengo, la votazione solenne avvenuta il giorno 26 con episodii di stupendo fervore, la deliberazione oggi così potentemente risuggellata da questa nuova assemblea, sono grandi fatti che ristabiliscono davanti al Governo italiano, davanti al Consiglio Supremo e davanti al mondo la realtà ineluttabile.

Io avrò l’onore di trasmettere oggi stesso il testo della deliberazione e il mio comento al Senato di Washington senza speranza e senza timore, nec spe nec metu, secondo il motto di un’anima italiana che aveva tutto patito e sostenuto virilmente in terra.

La speranza in noi è certezza, il coraggio in noi non crollo.

Prima di separarci, facciamo risonare nella città concorde un altro maschio motto che or è molti secoli fu gridato nella città discorde, dopo il colpo di spada: il motto del partigiano savio registrato e perpetuato dal rimatore.

Con un taglio nettissimo noi abbiamo reciso il nodo che nessuno potrà mai riannodare.

Cosa fatta capo ha.

Viva Fiume d’Italia!

Viva l’Italia di Fiume!

Alla prima seduta del nuovo Consiglio Nazionale,

il 30 ottobre 1919.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 1996-2013 EuloTech SRL