Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
L'urna inesausta
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AL CONSIGLIO COMUNALE PER LA NOMINA DELLE CARICHE

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AL CONSIGLIO COMUNALE
PER LA NOMINA DELLE CARICHE

Cittadini eletti,

incomincia la vita nuova. Il cielo è propizio; il sole è nel meriggio.

Sia lieta sia triste, sia fortunata sia infortunata, la vita nuova incomincia, con tutto quel che v’è di primaverile e di virgineo in questa parola della nostra più toscana poesia.

Avete giurato a voi stessi, avete giurato all’Italia, avete giurato al Re, avete giurato all’avvenire. Il Comune è compreso nel vostro giuramento quadrato, come l’Urbe nel solco quadruplice. Rinasce nella volontà, rinasce nella libertà. Ed è inviolabile, come l’idea sotto l’osso del cranio è inviolabile.

Eterna ed invitta è l’idea di Fiume, anche se le sue mura sieno distrutte nelle fondamenta e il suolo raso sia scisso dal vomere e dalla rabbia barbarica vi sia seminato il sale.

Questa idea risplendente oggi noi la riconficchiamo nel falso cuore del mondo.

Per essa il mondo perirà o si salverà per essa.

Felice e infelice, moritura e immortale, da questo arengo Fiume oggi risaluta l’Italia fissandola col suo amore vittorioso.

Sopra tutte le fedeltà, cittadini eletti, la nostra fedeltà è giurata alla vittoria.

11 novembre 1919.


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