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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Ecco la soluzione proposta dal Governo, accettata dal Consiglio Nazionale, letta dal Comandante iersera alla folla adunata davanti al Palazzo:
«Il Governo Italiano, che è deciso a mantenere integra nelle sue mani la linea di armistizio di Villa Giusti, riafferma il diritto della libera Città di Fiume a decidere dei propri destini, prende atto del vóto della Città di Fiume espresso nel proclama del 30 ottobre 1918, riconfermato a mezzo dei suoi legittimi rappresentanti il 30 ottobre 1919, e dichiara che non accetterà mai alcun’altra differente soluzione.
«Intanto il Governo Italiano è disposto ad aiutare direttamente la Città di Fiume a rimettersi nelle condizioni normali di vita indispensabili all’esistenza e alla prosperità sua e dei popoli del suo retroterra.
«di far aiutare immediatamente da un istituto di credito italiano il Comune di Fiume allo scopo di regolare la sua situazione finanziaria e di risolvere la questione della valuta, consentendo che a Fiume venga adottata la valuta italiana senza speciali stampiglie;
«di agevolare l’immediata ripresa di attività del porto di Fiume in regime di porto franco.
«Il Governo Italiano si impegna solennemente:
«1. a non consentire o tollerare mai che durante il periodo di transizione i diritti sovrani della Città di Fiume e la sua indipendenza vengano comunque diminuiti o violati;
«2. a non aderire od accogliere in nessun caso soluzioni della questione che separassero comunque Fiume e il suo territorio dal territorio della Madre Patria;
«3. a occupare e garantire frattanto la integrità di Fiume e del suo territorio con truppe regolari esclusivamente italiane, mantenendo a garanzia e sicurezza della città la attuale linea di occupazione che si ricongiunge alla linea di armistizio;
«4. a rispettare la milizia locale che la Città di Fiume ritenesse necessario costituirsi.»