Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Vita di Cola di Rienzo
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La vita di Cola di Rienzo

XXI

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XXI

Ma il fato dei Colonnesi non era compiuto. Imbaldanzito il popolo per le due uccisioni, da queste aizzato a proseguir la strage l’accanimento degli Orsini di Campo di Fiore e di Ponte Sant’Angelo per inimistà dei consorti e per odio dei competitori, costernati i cavalieri della congiura privi del duce magnanimo e soperchiati dal numero stragrande, le sorti della zuffa si volsero in breve contro questi ultimi che debole sforzo tentarono sotto la porta, respinti non ressero, scavalcati balenarono su la melma sdrucciolevole non potendo fermare il piè in terra, caddero l’un sopra all’altro, e l’uno vendette cara la vita e l’altro la domandò salva, e pochi rimasti in sella tornarono in fuga a briglia abbandonata, come Giordano di Marino e un Caetani di Fondi se bene perdessero sangue dalle ferite mortali. Caduto da cavallo il proposto di Marsiglia Pietro di Agapito Colonna, dove la mischia era men folta, cercava lo scampo. La veracità del sogno l’empiva di spavento. Impacciato dall’arme inconsueta e dalla pinguedine chericale, sfangava e ansimava pepantani cercando di riparare a una vigna vicina. Da ribaldi raggiunto, si buttò ginocchione a pregare per Dio e per la Vergine che tutto gli togliessero ma gli lasciassero la pelle. Dei danari lo spogliarono, e poi del sorcotto a oro, e poi d’ogni arnese. Rimasto nudo e scalzo, pregava tuttavia, sperava tuttavia tornare alla sua donna e mai più ritrovarsi allo sbaraglio. Ma Sgariglia beccaio con una sguerruccia gli segò la pappagorgia. Giacque nella vigna supino il proposto, grasso bracato, più che sugna bianco, con la calva cotenna nella pozza del sangue grumoso, non uomo da fazioni ma da prebende. E poco di lungi stette il suo cugino Messer Pietro di Belvedere, e un Frangipani e un Caligaro, e un della famiglia di Lugnano, e Camillo bastardo di Stefanuccio. E dei nobili ottanta altri perirono, macellati furono, mozzi e tronchi: giacquero nella mota cruenta nudi al ludibrio della razzumaglia.


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