Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Canto novo
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Canto novo

Canto del sole

IX10.

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IX10.

Pronubi i vènti parlano a la freschissima selva

dormente ne la vasta luce plenilunare,

dormente presso il mare che tace. Da presso, il mar tace

pieno di suoi profondi muti lontani amori.

Parlano i vènti: — O voi cui viva petronchi la linfa,

qual per le vene il sangue vivo agli umani, sale;

voi, verdi atleti, protesi le braccia a l’azzurro,

giù ne l’altrice terra umida immersi il piede,

accogliete il messaggio! Lontano una vergine selva

su ’l monte, a la luna, sogna lontani amori. —

Parlano i vènti. Dormon le selve. Da presso, il mar tace

pieno di suoi profondi muti lontani amori.

Non destasi foglia, onda. Silenti passan le nubi

ne la sovrana luce dileguandosi.

Recano le nubi in grembo gli amplessi dei numi

voluttuosamente dileguandosi.


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