Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Canto novo
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Canto novo

Canto dell’Ospite

I15.

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Canto dell’Ospite

I15.

Al mare, al mare, Ospite, al libero

mare, al fragrante verde Adriatico,

al mar de’ poeti, al presente

dio che mi tempra nervi e canzoni!

Da l’infecondo sale freschissime

l’albe di giugno surgono: brividi

e fremiti increspano l’acque;

cantano al vento le selve in fiore,

cantano al vento epitalamii,

Ospite, odi? Di sotto a i cortici

per tutte le fibre salire

senton la linfa conquistatrice;

senton da l’ime gemme prorompere

viva la forza de’ rami, l’anima

de’ pollini senton ne gli imi

ovuli scendere da le antère,

ecco, e felici di tutti i gaudii

del verde nembi d’effluvi spargono

a l’albe. Con quali canzoni

meravigliose risponde il mare!

Giova su ’l mare le braccia tendere,

guardando il sole trarre gli augurii;

al nostro amore, Ospite, giova

propiziare e il mare e il sole.

Arridi, o sole! Noi anche il numine

tuo sacro invase per ogni arteria:

noi siamo due vergini tronchi

da le conserte floride rame.

Arridi, o mare paterno, arridimi

tu con l’amore, tu con la gloria,

con estri tu forti e sereni,

ché un’adorante nova io ti reco!


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