Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Canto novo
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Canto novo

Canto dell’Ospite

II16.

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II16.

Vuoi tu, dolce Ospite (tu che virginea

un specchiarono l’acque de l’Affrico!)

nel sonetto di Cino

udire le tue laudi?

o che nel distico s’odano fremere

vivi a te i liberi capelli e odòrino

i boschi ove mi segui

snella come un’antilope?

Vuoi tu ascendere (tu che d’aureole

d’oro i crepuscoli cinser di Fiesole!)

la canzon che il Petrarca

constellò di sue lacrime?

o che l’alcaica rompa da l’anima

con un anelito al mare, ed agile

i tuoi sogni persegua

la strofe d’Asclepiade?


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