IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Addio! Il sole di maggio, il classico
sole, barbagli aurei di làmine
gitta, a me desiderî ne ’l cuore:
addio, di libri varie lunghissime
coorti! addio, gentile esercito
con noi vegliava; ma non un’anfora
vigor novo di dattili a ’l verso.
Spandeva il moka fumanti effluvii
su da la tazza: le strofi saffiche
oscillavano per la penombra,
di sonni e sogni a la stanca anima
suaditrici… Oh come Lilia
marmorea splendea ne la fredda
purità de’ grandi occhi smaltati!
come da un freddo serto di lauri
la fronte china sentiami attorcere!
Chi venne, o volumi, chi venne
a turbarci que’ torpidi amori?
Venne una bianca figlia di Fiesole,
alta e sottile, da l’occhio d’aquila
ne ’l sorriso, raggiante il pensiere.
Venne, e di strani legami d’edera
ella, de’ lunghi capelli avvinsemi;
che ora per ogni vena mi circola,
per ogni vena da ’l cuore a ’l cérebro
da ’l cérebro a ’l cuor come un filtro,
onde chieggo: — Non dunque è una maga?
non dunque io mai prima sentìane
ne le mie lunghe veglie lo spirito
tra ’l cantar de’ poeti soave? —
Chieggo; e da ’l sangue mi rigermogliano
impazienti le strofe. Oh giovini
fra l’odor de le macchie, ne ’l sole!…
Dolci per l’ albe fresche gemeano
le ballatette, dolci; i fantasimi
lampeggiavan ne’ vesperi biondi.
E noi passammo per man tenendoci
su l’erba nova, fra ’l novo popolo
di Montughi, che mai brontolaste?
Quali promesse ne’ vostri murmuri
erano, o pioppi, a me su ’l rapido
il verdissimo pian di Toscana?
E quando, glauchi titani, arridere
quando vedrete tra ’l vel cinereo
de ’l fumo il bel volto di lei
viaggiante a ’l mio cielo sannite?
Allor con ala più salda e libera
le strofi, erotte su da’ precordii,
voleranno pe ’l mare pe ’l mare.