Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Canto novo
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Canto Novo [Editio princeps, 1882]

Libro secondo

VI49.

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VI49.

Dormono l’acque ne ’l plenilunio

di giugno; ritte su da la darsena

le antenne stan come sottili

fantasimi a ’l nivëo chiarore.

Via col grecale tacito navigan

le nubi a fiocchi, migrano placidi

gli sciami de’ sogni. Non senti,

o Lalla, il divino odor de ’l mare?

Non odi? le acque destate un fremito

recano lungo; su ’l vento palpita

un’ala di canto. Stanotte

le sirene danzano a la luna;

danzano, Lalla, e il canto — O giovini

a cui ne ’l vivo cuor, ne le arterie

tripudiano i giugni odorosi,

prono è il mar, la notte è bella: amate! —

susurra. Bianche le nubi perdonsi

via pesilenzî; migrano placidi

gli sciami de’ sogni. Non senti,

o Lalla, il divino odor de ’l mare?


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