Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
Canto novo
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Canto Novo [Editio princeps, 1882]

Libro quinto

VI88.

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VI88.

L’affascinò l’abisso; ed a ’l mortale

avido abbraccio de ’l mar con l’ebrezza

di un amante ei si diede. Era d’opale

splendido il mare ed ei di giovinezza!

Io nuotavagli a fianco: il maestrale

ci alitava su ’l volto una freschezza

aspra d’effluvî, in dietro il litorale

si stendea ne la sua gialla aridezza…

Ah, perché mi stancai? — Avanti, avanti

ei rompea con indomito vigore

anelando a i silenzii sognanti.

Poi non lo vidi più, tra gli spumanti

fiotti più non lo vidi, ed il terrore

mi strozzò in gola gli urli disperati.


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