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LE BELLE 4.
Mentre Lucrezia Borgia, in nuziale
risplendea di lontano)
tra i cardinali principi in vermiglia
sorrisi riguardavano la figlia
atrii i coppieri, adolescenti flavi
che rispondeano a un nome
sonoro ed arrossìan come soavi
lunghe, i coppieri d’Alessandro Sesto
entro la man levata, e con un gesto
offerìano a le molte inclite dame
le rose ed i rinfreschi.
Allettati correan pieni di brame
traendo fra le zampe il guinzal d’oro
Gioivano le dame inclite in coro
e disperdendo in copia su ’l lucente
cibi e rose, blandìan trepidamente
Allor Giulia Farnese, un suo lascivo
mettendo (a ’l riso il corpo agile e vivo
cetra), il sen nudo porse; e in tra le poppe
un fante a lei da le papali coppe
versò le confetture.
Or non così, mie belle, o voi che tanto
e incoronai del mio lucido canto
or non così venite al mio festino
I vostri baci, più dolci de ’l vino,
io colsi un tempo; e, come entro una rara
mentre i nuovi desii cercanvi a gara
— veltri da ’l guinzal d’oro —
la profonda dolcezza entro la rima
io vi rendo. Gioite voi. Ma, prima,
quella ch’io non baciai, con un baleno
le bellissime braccia, offre il suo seno,