Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
La chimera
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Intermezzo melico

ROMANZA 37.

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ROMANZA 37.

Ondeggiano i letti di rose

ne li orti specchiati da ’l mare.

In coro le spose con lento cantare

ne ’l talamo d’oro sopiscono il sir.

Da l’alto scintillan profonde

le stelle su ’l capo immortale;

ne ’l vento si effonde quel cantico e sale

pel gran firmamento che incurvasi a udir.

Ignudo, le nobili forme

consparso d’un olio d’aroma,

l’amato s’addorme: la sua dolce chioma

par tutta di neri giacinti fiorir.

Discende da’ cieli stellanti

un fiume soave d’oblìo.

Le spose, pieganti su ’l bel semidio,

ne bevon con lungo piacere il respir.



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