Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
La chimera
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Intermezzo melico

ROMANZA 39.

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ROMANZA 39.

Ecco Settembre. O amore

mio triste, sogneremo.

In questo ciel l’estremo

sogno dileguerà.

D’un pensoso dolore

Settembre il ciel riempie.

Gli languon su le tempie

le rose de l’està.

Egli pensa. Un vapore

lento per l’aer fuma

e lento si consuma

ne la serenità.

Egli soffre. Il muore.

Come un lieve asfodelo,

la nuova luna in cielo,

ecco, traspare già.

S’apre il celeste fiore,

l’esile fior notturno:

guarda il mar taciturno

ove si specchierà;

guarda con dolce ardore

il vespero fuggente.

Sia così dolce e ardente

l’ultima voluttà!

Jessica, S. V.


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