OUTA OCCIDENTALE 54.
Guarda la Luna
tra li alberi fioriti;
e par che inviti
ad amar sotto i miti
incanti ch’ella aduna.
Veggo dai lidi
selvagge gru passare
con lunghi gridi
in vol triangolare
su ’l grande occhio lunare.
Veggo pe ’l lume
le donne entro i burchielli:
vanno su ’l fiume,
dati all’acqua i capelli,
tra i gridi delli uccelli.
Tende ogni amante
all’amante le braccia
e a sé l’allaccia
entro la bianca traccia
de l’astro radiante.
Passan li uccelli.
Oh chiome feminili,
chiome gentili,
lunghe reti sottili
tratte dietro i burchielli!
Oh di roseti
profondi laberinti
ove i poeti
in giacigli segreti
stanno alle belle avvinti!
La nostra nave,
cui non pinse Ki-Tsora,
va con soave
andare; e su la prora
tu ti stendi, o signora.
I tuoi capelli
sciolti hanno il fresco odore
dei ramoscelli
che ondeggian lenti, in fiore,
con sommesso romore.
La tua man breve,
passando, i fiori coglie:
par tra le foglie,
tra i calici di neve,
una farfalla, lieve.
Ma, come pieno
è il grembo, ti riposi:
palpita il seno,
bevono il gran sereno
li occhi meravigliosi;
e dolcemente
stan su i fiori adagiate
le mani. — Oh fate,
belle mani adorate,
il gesto che consente!