Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
La chimera
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Intermezzo melico

OUTA OCCIDENTALE 54.

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OUTA OCCIDENTALE 54.

Guarda la Luna

tra li alberi fioriti;

e par che inviti

ad amar sotto i miti

incanti ch’ella aduna.

Veggo dai lidi

selvagge gru passare

con lunghi gridi

in vol triangolare

su ’l grande occhio lunare.

Veggo pel lume

le donne entro i burchielli:

vanno su ’l fiume,

dati all’acqua i capelli,

tra i gridi delli uccelli.

Tende ogni amante

all’amante le braccia

e a sé l’allaccia

entro la bianca traccia

de l’astro radiante.

Passan li uccelli.

Oh chiome feminili,

chiome gentili,

lunghe reti sottili

tratte dietro i burchielli!

Oh di roseti

profondi laberinti

ove i poeti

in giacigli segreti

stanno alle belle avvinti!

La nostra nave,

cui non pinse Ki-Tsora,

va con soave

andare; e su la prora

tu ti stendi, o signora.

I tuoi capelli

sciolti hanno il fresco odore

dei ramoscelli

che ondeggian lenti, in fiore,

con sommesso romore.

La tua man breve,

passando, i fiori coglie:

par tra le foglie,

tra i calici di neve,

una farfalla, lieve.

Ma, come pieno

è il grembo, ti riposi:

palpita il seno,

bevono il gran sereno

li occhi meravigliosi;

e dolcemente

stan su i fiori adagiate

le mani. — Oh fate,

belle mani adorate,

il gesto che consente!



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