Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
La chimera
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Sonetti delle fate

MORGANA 62.

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MORGANA 62.

Or tremule, su i mari e su le arene,

crescon ne la lunare alba le imagi:

materiati d’oro alti palagi

e torri ingenti assai più che Pirene.

Salgono scale in luminose ambagi

con inteste di fior lunghe catene.

Come navi in balìa de le sirene,

ondeggiano le pendule compagi;

poi che Morgana, in dolce atto giacente

ne ’l letto de la nube solitaria,

quasi ebra di quel suo divin lavoro,

ama, seguendo un carme ne la mente,

cullare de le man languide a l’aria

la città da le mille scale d’oro.



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