Gabriele D'Annunzio: Opera omnia
La chimera
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Sonetti dell’anima

V LA PIETÀ 69.

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V

LA PIETÀ 69.

Quando da l’asta il pio conte Guilano

ebbe rotto il gran petto, impietosita

volle Oranda tener su la ferita

tutta una notte la sua bella mano.

Fu l’inusato impedimento vano,

ché un rio vermiglio corse in fra le dita.

Ma lieto il paladin rese la vita,

tanto gli piacque l’atto dolce e strano.

Non io così; però che ne ’l dolce atto,

sentendo l’onda correre, tu goda,

e un poco io provi l’unghie tue sottili.

Ed, ahi, non fugge l’animaratto,

per l’orribile varco, che non oda

tu sorridendo i miei gemiti vili.




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