IntraText Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
VII
Splendonmi ne ’l pensier li orti vermigli
ove cantan l’Esperidi. Aretusa
dice cantando: — A la mia chioma effusa
chi vuol con lenta mano intesser gigli? —
Ed Egle e l’altra: — I fiori offron giacigli
assai grati. Chi scende, a notte chiusa? —
Ridon alto le Górgoni; e Medusa
agita i serpi e inarca i fieri artigli.
Ma quel lor gregge d’uomini impietrito
le voci de le tre sorelle ascolta,
però che il senso ancor ne ’l sasso duri.
Duolsi stridendo per meandri oscuri
l’anima, sola ne l’orror sepolta.
E in vano in van risuona il dolce invito!