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Levando il Sole, a la stagion novella,
verzicando li arbusti in ogni proda,
io soletto n’andrò dove non s’oda
opera d’uomo o canto di donzella.
Allor, ne ’l soffio de le cose, in quella
pace, io senta cader la tua gran froda,
o Amore, questo serpe che m’annoda
l’anima e il corpo con si fiere anella!
Dirò piangendo di dolcezza: — O buono
Spirito de la Terra, e tu rinnova
la mia vita! Fa’ lei più pura e forte! —
Lungo s’udrà ne ’l ciel sereno il tuono
ad annunciar la maraviglia nova.
Ed io risorgerò da la mia morte.