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Mila starà con gli occhi fissi a quella parte, con l'orecchio teso per cogliere le voci. Nella breve tregua, Lazaro scruterà la caverna insidiosamente. Si udrà in lontananza il cantare di un'altra compagnia trapassante pel valico.
LAZARO: Femmina, or hai tu veduto
che il padrone son io. Do la legge.
Si comincia a far sera; e qui dentro
non avere, Mila di Codra,
né di questa mia cicatrice
mi ci sento batter la febbre...
Accòstati. Consunta mi sembri.
non avesti per certo la grassa
pasciona. Da me tu potresti
averla, se tu la volessi,
Ma che guati per là? che aspetti?
MILA: Nulla aspetto. Non viene nessuno.
(Vigilerà, nella speranza di vedere apparire Ornella per salvazione. Dissimulando e temporeggiando, tenterà d'ingannare l'uomo).
LAZARO: Sei sola con me. Non avere
MILA (lentamente): Ci penso, Lazaro di Roio,
ci penso, a quel che prometti...
LAZARO: Non ti scostare. Mantengo
MILA: E Candia della Leonessa?
LAZARO: Metta amara saliva e con quella
bagni il filo di canapa e torca.
MILA: E tre figlie tu hai nella casa,
LAZARO: Vien qua. Non ti scostare. Qua, senti:
(Palperà l'orlo della sua casacca di pelle di capra. Poi se la toglierà di dosso e la getterà per terra, ai piedi della donna).
Tieni! Non li senti che suonano?
MILA: Vo' prima vedere; vo' prima
Ora prendo le forbici e sdrucio.
LAZARO: Ma che guati? Ah, magalda, tu certo
preparando mi vai qualche sorte
(Egli l'assalirà per prenderla. La donna gli sfuggirà nell'ombra, andrà a rifugiarsi presso il ceppo di noce).
MILA: No! No! No! Lasciami! Lasciami!
Non mi toccare. Ecco, viene! Ecco, viene
la tua figlia... Ornella ora viene.
(Ella si aggrapperà all'Angelo perdutamente, per resistere alla violenza).
No, no! Ornella, Ornella, aiuto!
(D'improvviso, alla bocca della caverna, apparirà Aligi disciolto. Vedrà il viluppo nell'ombra. Si precipiterà contro il padre. Scorgerà nel ceppo rilucere l'asce ancóra infissa. La brandirà, cieco di orrore).
ALIGI: Lasciala, per la vita tua!
(Colpirà il padre a morte. Ornella, sopravvenuta, si chinerà a riconoscere nell'ombra il corpo stramazzato a piè dell'Angelo. Gitterà un gran grido).
ORNELLA: Ah! E io t'ho sciolto! E io t'ho sciolto!